Sarà che ho voglia di dolce, e il venerdì più che mai quando sento aria di festa, sarà che i Macarons con questo caldo sono troppo stucchevoli ma anche i miei amati cupcakes ti si siedono sullo stomaco con tutto quel burro, e non ci lasceremo maiiii (come nella canzone), o sarà semplicemente che quando bazzico su Pinterest ci sono talmente tante splendide immagini di dolci che mi viene l’acquolina in bocca e non se ne va più… fatto sta che oggi stavo li che navigavo in acque tranquille e paf! Fulminata.
A ciel sereno.
Amore a prima vista.
Per i Woopies.
Ennesimo trend che pazzeggia dall’america, dopo i cupcakes, i popcakes e i brownies (beh quest ultimi sono più un classico che una moda), i Whoopies sono nati per conquistarci il cuore.
Soprattutto quello di noi donne “vorremmo ma non possiamo, accidenti alla linea!” che poi passiamo le nostre giornate a sognare, desiderare, rimorderci la coscienza o a digrignare i denti nella spasmodica attesa di poter finalmente gustare una leccornia, una prelibatezza… una, o una scatola intera! (dettagli)
Ecco io oggi ho passato la mia giornata a sbavare sulla foto dei Whoopies (o Woopies? ancora non l’ho capito), a cercare “ricette semplici per fare i woopies” e “woopies origini e leggende” e “woopies ingredienti“, e vi dico: mica facile fare i whoopies (o woopies).
Bisogna fare prima i biscotti soffici e poi la crema per unirli, uno sbatti non indifferente per una la cui massima aspirazione è poter cucinare qualsiasi cosa in non più di 20 minuti (dal congelatore al fornello il 90% delle volte… no dai, il 70%, ci tengo alla salute).
Ma non è la riceta di cui volevo parlarvi..sono proprio i Woopies in sè, e soprattuto il loro significato.
Si perchè incuriosita dal nome, molto evocativo e divertente, ho cercato anche “Cosa significa whoopies“, ma alla fine, tutto considerato, mi piace più la definizione che ne avrei dato io.
Dicono che “woopie!” sia l’esclamazione dei mariti amish quando scoprivano che le loro donne avevano confezionato questi dolci per il loro cestino del pranzo.
Altri dicono che “making whoopies” era la locuzione con cui ci si riferiva al “fare cosacce”, il tango orizzontale, la lambada dell’ammore insomma …ma per quanto colorite queste storielle, a me non la date a bere, nossignori.
Io lo so che si chiamano così perchè “w..ooops!” è esattamente il rumore che fanno quando, non si sa come nè perchè, ce ne scivola in bocca uno dietro l’altro.
Woops,…eh, ormai è andato.
Woops… mannaggia me ne è scappto un altro.
Woops… miseria sono scivolosi questi affari…
Wooops… i did it again.
sono sicura che è questo che intendeva anche Britney.