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World League, -4. Berruto: «La nuova Italia del volley: più lavoro e multietnicità»»

Creato il 23 maggio 2011 da Mariellacaruso
World League, -4. Berruto: «La nuova Italia del volley: più lavoro e multietnicità»»
Tre settimane da raccontare. Tre settimane passate al PalaIper di Monza diventato la casa dell’Italvolley del neo ct Mauro Berruto che, da stamattina, ospiterà i sedici atleti che giovedì mattina prenderanno la strada di Lione per l’esordio nella World League 2011 nel girone che, oltre Italia e Francia, contempla Cuba e Corea. Tre settimane che hanno soddisfatto Berruto per «l’intensità e l’approccio al nuovo metodo di lavoro fatto di piccoli cambiamenti per i quali nessuno di coloro che strada facendo ha fatto parte del gruppo ha sollevato obiezioni».
- Di che tipo di cambiamenti si tratta?
«Di volume e tempo dell’allenamento: si lavora sei ore al giorno con partitella 6 vs 6 al mattino. Ho fatto vedere ai ragazzi il programma di Londra 2012 con finale per il bronzo alle 9.30 e quella per l’oro alle 13».
- Guarda giù molto avanti…
«La prospettiva Londra è solo un pretesto. Ci sono tante nazioni che ci stanno davanti e di sicuro non sarò io che cambierò il metodo di gioco: non penso a due registi, tre centrali o a fare a meno del libero. Ma voglio far passare la filosofia della partita al mattino che, a suo modo, è rivoluzionaria».
- Lei stava valutando, però, l’opportunità di giocare con un finto opposto…
«Era un’ipotesi molto legata alla presenza di un ricettore puro come Parodi, capace di ricevere in ogni parte del campo. Ma visto l’infortunio non mi pare sia possibile. Poi i due opposti Lasko e Sabbi mi stanno dando buone sensazioni: il primo mi sta sorprendendo e il secondo è giovane e tutto da scoprire».
- Quando ridurrà a 14 il numero degli azzurri?
«Lo farò mercoledì mattina ma nessuno del gruppo dei venti comunicati alla Fivb per la World League deve considerarsi escluso. E’ già previsto un turn-over. L’obiettivo è arrivare alla Final Eight e i ragazzi sanno che chi la conquisterà se la andrà a giocare».
- C’è l’eventualità che rientrino i senatori prima dell’Europeo di settembre?
«Ho parlato con Fei, Vermiglio, Sala, Cernic, Mastrangelo che mi hanno dato la loro disponibilità. Per loro era doveroso staccare ma è necessario sapere che il gruppo dell’Europeo sarà quello che, verosimilmente, dovrà conquistarsi la qualificazione olimpica. Le decisioni le prenderò alla fine della World League».
- Francia, Cuba e Corea saranno le nostre avversarie…
«La Francia riparte da Rouzier e Samica, tra i convocati c’è anche Pujol che dovrebbe aver recuperato. Cuba ha tagliato alcuni dei vicecampioni mondiali (Leal, Hirrezuelo, Robertlandy, Simon lasciati a Cuba per paura di fughe, ndr) e ripartirà da nuovi giocatori. Sono felice di avere la Corea perché per un gruppo che si sta costruendo un’identità è importante vedere un’altra scuola pallavolistica».
- E’ un’identità anche multietnica quella azzurra con Travica, Baranowicz, Zaytsev, Kovar e Lasko…
«Rispecchia il mondo di oggi. La Patria non è solo quella dei padri ma la terra dove si nasce, si cresce e si diventa uomini. Le porte della mia nazionale saranno aperte a chi dimostrerà di voler rappresentare questa nazionale senza quote. L’importante è che nessuno abbia veti su particolari gare».
Mia intervista pubblicata oggi su 'La Prealpina'

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