Raramente nel genere 4X si assiste a qualcosa di veramente nuovo. Sono numerosi i riferimenti ai titoli d’un tempo e Worlds of Magic è l’ennesimo tentativo di attirare l’attenzione di una sempre meno numerosa schiera di fan riportando loro alla mente Master of Magic, rilasciato nel 1994.
Rimanere freddi davanti a tale premesse è impossibile per molti, quel mix di ricerca, diplomazia, esplorazione, commercio e lotte consente a chiunque sia pratico del genere di cimentarsi in lande virtuali, cercando di imporre il proprio credo, facendosi spazio con la forza se necessario, per raggiungere le condizioni di vittoria tanto ambite. Ma sarà andato tutto per il verso giusto?
UNA MAGIA CHE COSTA CARO
Le impressioni iniziali parlano chiaro: se stavate aspettando un successore spirituale di Master of Magic, un titolo del 2015 che ha il sapore di “vecchio”, allora potreste apprezzare davvero l’opera di Wastelands Interactive.
Se non altro questo, perché fin dalle prime tornate abbiamo riscontrato numerosi problemi legati ad una stabilità di codice tutt’altro che accettabile, tra crash, freeze e tanto altro, che hanno reso il nostro playthrough piuttosto movimentato oltre che poco piacevole.
Tutto ciò ha palesato i limiti e la mancanza di ottimizzazione, in tanti aspetti, di Worlds of Magic, che avrebbe necessitato di svariati altri mesi di lavorazione prima di giungere in “versione finale” su Steam. Probabile però che la carenza di fondi per lo sviluppo abbia spinto gli sviluppatori ad accelerare il processo di rilascio, per monetizzare in modo tale da dedicarsi ai primi update, che sono arrivati anche celermente, ma hanno risolto soltanto pochi dei tanti problemi tuttora presenti.
Fatte le dovute premesse, parliamo più nel dettaglio del gioco vero e proprio, che non si sviluppa attorno ad una trama, ma vi getta in azione dopo aver compiuto scelte iniziali riguardanti il mondo di gioco, la fazione e l’attribuzione di punti abilità o la scelta dell’incantesimo da utilizzare.
Il discorso è però più ampio di così, perché dopo aver deciso se affrontare il gioco in solitaria o in modalità hot seat contro altri giocatori, vi troverete in mano con tutti gli strumenti idonei alla scelta della mappa di gioco (sette mondi inclusi), decidendone così la grandezza ed ottenendo per ogni selezione diverse visuali, punti di interesse e fattori che vanno ad influenzare la crescita della popolazione e il cibo.
Arrivati a questo punto, c’è la scelta tra una delle otto fazioni con abilità uniche: si va dai nani potenti e forti, ma lenti, agli orchi forti in battaglia ma senza unità di attacco a distanza e inetti nelle arti magiche e nella ricerca. A questa selezione, così quella precedente, seguiranno distinzioni visive a seconda della fazione scelta, così come modelli diversi per le unità militari, per le strutture o per costruzioni speciali. Così facendo, si apriranno le porte alla personalizzazione del meglio definito ‘Sorcerer Lord’, investendo punti abilità nelle arti magiche ed ottenendo bonus e malus con un buon numero di combinazioni possibili.
Nel gioco vero e proprio, avremo modo di ammirare il nostro piccolo impero iniziale, fatto di una città e di poche unità militari, iniziando così a muovere i primi passi sul da farsi mentre il sistema di aiuti a comparsa su schermo ci darà qualche consiglio utile. Ad ogni modo, se vorrete arrivare alla vittoria dovrete ricorrere all’uso della forza, spesso smisurato, che di certo non fa della strategia il suo punto forte, anche a causa di una IA permissiva e mal concepita.
È quindi il caso di aver ben chiaro in mente che Worlds of Magic in nessun modo vi consentirà di fare a meno degli scontri, che anzi rappresentano la sola cosa giusta da fare per quasi ogni circostanza che vi si parerà dinnanzi. Naturalmente ciò si presta piuttosto bene con l’esplorazione in sé, ma avremmo preferito un po’ più di potere decisionale sulle condizioni di vittoria, che invece si attestano tutte sul filo della banalità e della ripetitività più assoluta.
ESPANSIONE A SUON DI MAZZATE
Il difetto di cui parlavamo poc’anzi è in parte mitigato dalla componente esplorativa, legata per giunta sia al fattore economico che a quello militare, tramite cui potremo conoscere ogni anfratto della regione di gioco usando unità ed eroi.
Si tratta di uno degli aspetti più importanti in un 4X e va dato atto agli sviluppatori di aver saputo erigere un sistema di mondi pieni zeppi di locazioni, aiutando a far salire l’immersione in-game; inoltre, la possibilità di poter trovare quantità d’oro, di mana, incantesimi od oggetti sparsi in maniera randomica, riuscirà a smuovere anche i meno avvezzi al genere nell’esplorazione delle caselle di gioco, tanto che – se sarete oltremodo fortunati – potrete trovare anche potenti unità o nuovi eroi.
Con ciò apriamo una piccola parentesi riguardante la varietà di incantesimi proposti, di certo buona, che possono fornire bonus permamenti o temporanei, in grado di migliorare le truppe o di distruggere le forze nemiche sul campo di battaglia. Tramite le arti magiche potremo perfino infliggere danni agli insediamenti nemici o per fare terraforming attraverso la disciplina Worldshaper, ma è una appendice talmente vasta che presto finisce per aprire il fianco alle critiche.
Non c’è una guida che consenta di decifrare appieno tutte le combinazioni magiche assimilabili e non c’è modo di scegliere tra gli incantesimi da ricercare, visto che per ogni nuova ricerca verranno resettate tutte le opzioni disponibili. La sensazione è quindi quella di avere tra le mani una bella feature, ma realizzata in maniera grossolana, che non permette al giocatore di sentirsi a suo agio nell’usarla.
Problematica comune al settore cittadino, dato che le città non crescono nel tempo (al contrario della popolazione) e che il posizionamento iniziale consente di ottenere quantità variabili di oro e cibo, e non c’è alcun modo di collegare le risorse vicine ai propri insediamenti.
Ciò significa che se tali risorse sono fuori dalla nostra portata, rimarranno tali per tutta la durata della partita e si mette in risalto un altro aspetto, ossia che il piazzamento casuale delle città ricopre un ruolo forse troppo grande in Worlds of Magic, determinando in pratica le sorti – buone o cattive che siano – degli insediamenti.
Ciò non toglie che vi sia la possibilità di costruire edifici speciali, atti a garantire alcuni bonus, o quelli per formare le unità militari, ma il sistema messo in piedi dagli sviluppatori è per certi versi imbarazzante, troppo vincolato a scelte di design assolutamente discutibili. Lo stesso dicasi per la gestione delle stesse: per gestire la popolazione dovrete tener conto che la presenza di truppe di guarnigione è indispensabile, ma le stesse consumano risorse in termini di cibo ed oro, quindi i bonus ottenuti per ogni insediamento andranno via via a calare; ora, considerate la situazione nella sua globalità, e vi ritroverete con un quadro chiaro e limpido su quanto Worlds of Magic possa essere duro e difficile da accettare, strada facendo.
Una routine come il controllo delle cittadine conquistate inoltre è stancante ma inevitabile, considerando che va ricercata sempre la crescita della popolazione in modo tale da aumentare il proprio potere. Altra perplessità a cui non siamo riusciti a dare una spiegazione logica.
Poco altro da aggiungere, sui combattimenti perlomeno, che dipendono fin troppo dalla fortuna, dato che anche con l’uso di magie potreste vedere il vostro attacco non sortire alcun danno all’avversario; “fortuna” vuole che l’intelligenza dei nemici sia ai minimi storici, quindi potrete ribaltare l’esito dell’incontro in maniera abbastanza semplice.
Allo stesso tempo, se deciderete di optare per le battaglie automatiche, potreste ritrovarvi con dei malus facilmente evitabili, come un alto numero di perdite, quindi il consiglio è quello di gestire personalmente ogni singola battaglia di gioco. Ma è un modo di procedere che dà noia, non stimola a lungo, o almeno è poco consono a lunghe sessioni di gioco e decisamente più apprezzabile in piccole dosi.
Si ha così la conferma di tutto quello che abbiamo scritto in apertura, ossia di trovarsi difronte ad un videogioco frettoloso per troppi aspetti, vedi il sistema di diplomazia al limite dell’imbarazzo, che non tiene conto dei fatti precedentemente accaduti, senza report e che ci metterà dinnanzi a decisioni prive di contesto e significato. Traducendosi in un massacro totale, che ci garantirà la vittoria. Poco per un 4X da trentasette euro. Troppo poco.
L’ultima considerazione la facciamo sul comparto audiovisivo, che non ci sentiamo di criticare più di tanto (anche se dovremmo in via del prezzo di lancio) perché i fondi a disposizione del team non erano affatto sufficienti per far più di così. Il risultato è discreto per quanto riguarda i dettagli degli ambienti, con location uniche e riprodotte meglio di altre, con architetture variabili a seconda della fazione scelta; meno bene le mappe di combattimento, così come gli effetti e gli incantesimi, che quando lanciate appaiono raffazzonate, incomplete, così come le unità che condividono effetti sonori o animazioni riciclate (ove sono presenti).
COMMENTO FINALE
È impossibile rimanere soddisfatti, in maniera accettabile perlomeno, da Worlds of Magic e il perché è presto detto: si tratta di un titolo imperfetto sotto molti punti di vista, rilasciato frettolosamente su Steam e che avrebbe beneficiato di qualche altro mese di lavoro, fix e aggiornamenti, che pian piano arrivano, ma per una versione venduta per completa ad un prezzo di lancio di circa quaranta euro…
Insomma, bene per la longevità che effettivamente c’è, ma per rimanere incollati allo schermo dovrete superarne di cotte e di crude, tra crash, una interfaccia approssimativa, un sistema di combattimento poco interessante e quella consistente sensazione che ci si trovi dinnanzi al solito titolo ispirato ad un gran videogioco (Master of Magic in questo caso), ma che non riesce in nessun modo a ripercorrerne il tragitto.
È sì vero che quelli di Wastelands Interactive stanno facendo il possibile per limitare i danni, correggendo problemi e bug, ma riteniamo poco coerente la politica di rilascio adottata: si tratta di un titolo low budget raffazzonato in molti dettagli, ancora incompleto e proposto ad una cifra che quanto meno lo mette in concorrenza con gli ultimi grandi 4X rilasciati. E il confronto parla chiaro: Worlds of Magic è stato forse un progetto troppo ambizioso, che senza un price-cut molto deciso non avrà lunga vita su Steam e piattaforme digitali affini.
PREGI: Pensato per gli amanti di Master of Magic. Se riuscirete a superare gli innumerevoli problemi ancora presenti, avrete diverse ore di gameplay garantite.
DIFETTI: Bug a iosa. Tantissimi aspetti sviluppati superficialmente. Intelligenza artificiale da rivedere completamente. Prezzo di lancio esagerato.