Wrestling: anche John Cena nel venerdì sera di “finte botte” al PalaOlimpico

Creato il 17 maggio 2014 da Sportduepuntozero

Marco è appassionato di sport da una vita. Nuota, corre, va all’università in bicicletta; alla televisione guarda solo giochi di squadra e tennis. Per lui, anche quella di ieri è stata una serata sportiva, ma molto diversa dal solito. Alcuni amici l’hanno trascinato al PalaOlimpico per assistere alla tappa torinese di Wrestlemania Revenge 2014. Wrestling, una disciplina troppo diversa da quelle che segue abitualmente; uomini palestrati con doti atletiche fuori dal comune, che fanno finta di colpirsi e di farsi male sopra un ring, in un palazzetto con 10mila persone illuminato come una discoteca.

Nelle due ore che precedono lo spettacolo Piazza d’Armi si riempie di bancarelle che vendono abbigliamento e oggetti legati al wrestling. Questo è uno sport che attira ragazzi e ragazze, adulti e bambini; e mentre Marco si chiede cosa ci trovino tutti di così divertente, si ritrova nel catino del PalaIsozaki in mezzo a decine di ragazzini che indossano le cinture dei campioni e le maschere colorate di Rey Mysterio. Stasera però l’ospite d’onore è John Cena, wrestler da 21 titoli nella WWE, un’autentica leggenda.

Dagli spalti i cori accompagnano l’ingresso degli ultimi spettatori, finché il primo combattente entra in scena. È già sudato e mentre si avvicina al ring i suoi strani movimenti scatenano il delirio della gente. Arriva anche il suo avversario, i tifosi si schierano, la campana dà il via all’incontro. Non è una semplice lotta di finte botte; i contendenti si provocano, interagiscono con la gente, mettono a segno acrobazie circensi, salendo sulle corde e tuffandosi con stile fuori dal quadrato. Ci sono anche un match femminile e uno “di squadra”. Con il passare dei minuti Marco ci prende gusto; non è davvero il suo genere di sport ma i protagonisti sono atleti di tutto rispetto e l’entusiasmo della folla lo coinvolge.

Vengono assegnati titoli, come il WWE Tag Team Championship e il WWE United States Championship. Quest’ultimo se lo aggiudica Sheamus nel penultimo incontro, dopo un quarto d’ora di “lotta” contro Alberto Del Rio. È ciò che serve per incendiare l’atmosfera che accoglie l’ultima sfida, quella tra John Cena e Bray Wyatt; 16 minuti e 25 secondi, finché l’ultimo conteggio dell’arbitro dichiara il trionfo di Cena.

Piano piano, con il procedere degli incontri, Marco comincia a capire come mai migliaia di persone (tra cui lui stesso) si divertono di fronte a tutto questo. Ripensa a quando era bambino e passava intere serate a ridere davanti ai film pieni di cazzotti di Bud Spencer e Terence Hill. Rispetto agli attori del wrestling erano molto meno sbruffoni e muscolosi, erano vestiti e tiravano pugni senza tanti giri di parole. Ma a pensarci bene non erano poi così diversi. La gente li amava perché a chiunque piace vedere qualcuno che se le dà di santa ragione; soprattutto se per finta.


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