Qualche mese fa ho sentito parlare di un programma chiamato Write or Die, ho letto questo articolo e sono subito corsa a provare la versione web. Cos’è? È molto semplice: si imposta un numero di parole come obbiettivo, un tempo limite e la “punizione”. A seconda di quello che scegliete, il programma potrebbe cominciare a infastidirvi con suoni strani, oppure… cancellare ciò che avete scritto.
Questo programma non è per tutti. Dipende da che scrittori siete. Per quanto mi riguarda, considero l’ispirazione qualcosa di pressoché irrilevante quando supero un determinato punto. Insomma: so cosa devo scrivere, ma non ne ho voglia perché sono pigra, quindi cazzeggio su Facebook, per dirne una. Inoltre, a me piace scrivere di getto perché la mia memoria è uno scolapasta, quindi se non faccio pause riesco a tenere meglio a mente lo svolgimento nei dettagli.
Ho cominciato abbastanza a caso, senza darmi un obbiettivo giornaliero preciso, e nei primi due giorni ho scritto qualcosa come ottomila parole. Niente male, direi, considerando che il NaNoWriMo ne richiede meno di duemila al giorno.
Poi ho cominciato un nuovo romanzo e mi sono imposta almeno mille parole al giorno, ritmo che ho mantenuto senza difficoltà. Nell’ultimo periodo sono arrivata a una media di cinquemila parole al giorno, equivalenti a duecentoquaranta pagine di romanzo in due settimane. Tutto questo, in buona parte, grazie a WoD. Ovviamente si tratta di un lavoro da rivedere e sistemare, ma è un buon punto di partenza.
A parer mio, WoD è fantastico per svariati motivi.
Ci si rende davvero conto di quanto tempo si perde grazie al countdown, si ha un motivo per non perdere tempo, visto che altrimenti comincia a cancellare (è crudele, certo, ma è un incentivo a essere produttivi) e aiuta a porsi degli obbiettivi concreti. Per quanto mi riguarda ho comprato la versione per computer del programma, esiste anche quella per iPad. Sono piuttosto soddisfatta dell’acquisto, perché c’è una funzione fantastica: barrando l’apposita casella, si può mantenere il programma sempre in primo piano, senza che si possa ridurre a icona, in questo modo saremo costretti a scrivere fino all’obbiettivo.
In definitiva, non è detto che vada bene per tutti, dipende da come ci si rapporta con la scrittura, ma per quanto mi riguarda non ne potrei più fare a meno. Consigliatissimo.
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