Magazine Diario personale

Writing Tuesday- bacio+semplice.

Da Leucosia

in occasione di questo writing tuesday del 1 di novembre siccome ero indietro di una tappa, ho pensato di riunirle in un unico racconto. nel caso però sia contro le regole, fatemi sapere che  provvedo a eliminare una delle due parole…ok?

Writing Tuesday- bacio+semplice.

.§ dammi mille baci §.

Asciughiamo queste lacrime di stizza, insomma! adesso gli occhi ti servono, ora più che mai perchè c’è già tanta pioggia e quella squallida foschia stagnante lungo la litoranea, densa di salsedine malsana. Il percorso poi. estremamente accidentato, non aiuta…almeno non a quelli che mi stanno seguendo incolonnati come un corteo nuziale, solo che le auto sono scure come non mai, i loro lampeggianti accesi mandano una luce blu innaturale, quasi spettrale…”

In sella alla sua moto, Antonio tentava di riacquistare una parvenza di lucidità. Anche se sentiva un vuoto enorme dentro di sè, come se un cane rabbioso gli avesse strappato a brani il cuore e poi uno scienziato folle glielo avesse ricucito nel posto sbagliato.  Di colpo smise di calcolare le distanze, ingranò la marcia e puntò dritto verso la spiaggia che gli si parava davanti, superando le dune e i cumuli di rifiuti dati alle fiamme con eleganti e sinuose curve, seminando il panico tra i gabbiani raccolti nei pressi a banchettare sull’immondizia appena bruciata. Una corsa a volto scoperto, con l’aria che gli schiaffeggiava la faccia, l’avrebbe di certo aiutato a sciogliere quella nebbia dal cervello. Accelerò ancora di più , creando una distanza quasi incolmabile tra i suoi segugi e la sua moto. Ma si trattò di una breve illusione. Dalla pattuglia in lontananza ci fu un grido di richiamo all’ordine, al quale a malincuore fu costretto a obbedire. Rallentò dunque, aspettandoli proprio nel punto esatto dove di solito aspettava Andrea. Del resto se era stato interrogato dai carabinieri era proprio a causa di Andrea. Lo avevano messo in croce durante tutto quel pomeriggio al commissariato: le domande piovevano a raffica su quella scrivania in legno malconcio, rimbalzando su quelle pareti dipinte di un giallo soffocante. già…le domande, anzi LA DOMANDA. quella che nemmeno un quiz tv avrebbe dato tanta soddisfazione agli agenti in borghese che erano venuti a prelevarlo senza tante cerimonie all’università. che poi tutto questo clamore intorno ad Andrea, Antonio proprio non lo capiva. Andrea è la tipica brava persona, con la testa sulle spalle e con il libretto pieno di 30 e lode… una persona che non avrebbe mai dato grattacapi alla sua famiglia!

Scendi dalla moto e seguici!” intimò ad Antonio il tenente Cozzi. Là in mezzo alle dune, l’odore dell’immondizia bruciata era ancora più nauseante. s’incamminarono tra i cumuli e le carcasse di vecchie auto e frigoriferi, mentre il mare non era che un pallido e muto spettatore di tutta quella cupa assemblea. Intanto il cuore di Antonio ricordava un altro paesaggio, un’altra veduta del litorale domizio, quello che spesso e volentieri incorniciava le serate trascorse insieme ad Andrea. serate semplici e allo stesso tempo emozionanti, serate in cui poco alla volta era sbocciato il loro amore, genuino e mai sazio di baci e di abbracci.  In uno slargo tra le dune era stata piazzata la carcassa annerita di una Panda, il cui profilo si poteva individuare da sotto al funereo telo bianco che ne proteggeva lo scheletro di metallo accartocciato.

Il tenente Cozzi si avvicinò ad Antonio e cominciò a svelare l’arcano: “Se  ti abbiamo fatto venire fin qui, è perchè i suoi genitori si sono categoricamente rifiutati  di vedere in che condizioni si trova, perchè per loro semplicemente non esiste più.. ” Antonio sentì un nodo stringergli la gola, ora che cominciava a realizzare l’accaduto. doveva riconoscere il cadavere di Andrea, come in un film dell’orrore, il più bieco e assurdo!?! 

Andrea che quella mattina stessa lui aveva visto, in vita, e si erano pure scambiati un lieve bacio sulle labbra lontani da occhi indiscreti, dietro il parcheggio del centro commerciale…non poteva credere ai suoi occhi , e nemmeno alla voce del tenente che da un punto lontanissimo del creato pareva volesse infinitamente consolarlo.  Perchè di Andrea,  del suo meraviglioso sorriso e di tuttto quello che lui aveva di meraviglioso,  era rimasto soltanto un lato del corpo e della testa. Dopo l’esecuzione, avvenuta per lento soffocamento, avendogli riempito la bocca di sabbia, un rabbioso falò alimentato da copiose taniche di benzina aveva cancellato empiamente dalla faccia di questa povera terra martoriata dalla camorra, il fiore di un amore appena sbocciato tra due ragazzi non ancora ventenni.



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