Anima persa di Dino Risi (e scusate se è poco, anche se non è uno dei miei autori preferiti del cinema italiano… gli preferisco Mario Monicelli) è considerato un giallo al limite del soprannaturale, per quanto non ci siano elementi legati al fantasy ma, solo sfumature orrorifiche (Horror is in the air).
E voi vi chiederete: perché diavolo Fabio l’ha messo fra i film WTF?!? se è un film d’autore?
Beh, prima di tutto che un film sia d’autore non esclude necessariamente che entri nella cerchia dei WTF?!? perché di WTF?!?, mentre guardavo film d’autore, ne ho pronunciati parecchi!!!
Seconda cosa, per la trama e la composizione della storia.
Si tratta infatti di un oscuro enigma che richiama un po’ quello di una certa assurda letteratura gotico-vittoriana (ah, la incredibile fantasia dei londinesi nell’Epoca Vittoriana!!!) rubata a piene mani da Giovanni Arpino nel suo romanzo Un’anima persa, confluito in questo film del lontano 1977.
Ci tengo a dirvi che è un’opera di altissima qualità estetica, con una recitazione di valore (perché stiamo parlando di una coppia formata da Vittorio Gassman e Catherine Deneuve… e guai a chi osa dire che come attori non siano superbi… e guai ancora di più a chi mi chiede chi siano o chi confonda Vittorio con Alessandro, perché, guardate, faccio un macello!!!) e uno script decisamente sopra le righe che ci trasporta in questa Venezia Anni Settanta (che andava molto di moda cinematograficamente parlando la Venezia negli Anni Settanta) in punta di piedi, con lo sguardo di un giovane nipote (un Danilo Mattei sopraffatto dalle due star con le quali ha a che fare) che capisce, fin dal primo (sfortunato) giorno in cui mette piede come ospite nella casa degli zii che, a entrambi, non girano le rotelle nel verso giusto…
Anima persa ha un ritmo molto lento, ma la grandezza di Dino Risi è nel riuscire a mantenere l’attenzione dello spettatore spargendo indizi interessanti che aumentano la tensione (ben sottolineata dal commento musicale di Francis Lai) che intercorre e che viene emanata dai tre personaggi principali. Infatti, anche se scopriamo effettivamente quale segreto essi nascondano dentro una certa “stanza proibita”, questo non ci spinge ad avere meno curiosità nei confronti della storia che diventa ancora più intrigante a causa di nuove, importanti e lugubri rivelazioni e ipotesi… Che tanto è inutile che state lì a scervellarvi, non ci arriverete MAI! Ma manco la Jessica Fletcher nella migliore delle sue giornate a Cabot Cove ci sarebbe arrivata!
Come ho già detto, Vittorio Gassman offre un’eccellente performance nella parte dello zio prepotente, mentre la ancora bellissima Catherine Deneuve è uno dei fantasmi più malinconici della casa e trattata quasi come l’ex fidanzato di Corinne Clery da Corinne Clery. Il resto, lo fa l’atmosfera che si respira, tendente al fantastico.
TRAMA: Un ragazzino di buona famiglia (quanta invidia da parte mia) viene spinto dai genitori ad andare a Venezia, a casa dei suoi zii, per studiare pittura presso un maestro d’arte. Peccato che la grande casa (e io vi ucciderei tutti, dal primo all’ultimo, per una casa così) dentro la quale vivrà non è del tutto normale, a cominciare dalla anormalità e dalle stranezze dei parenti che lo ospitano. Lo zio è un saccente rompipalle che tutto sa lui, tutto fa lui meglio degli altri e che due palle… ma è anche un uomo che mente e nasconde qualcosa. La zia è una donna remissiva, molto bella ma, ridotta quasi alla prigionia psicologica e anche lei tremendamente misteriosa… E poi… E poi c’è lo strano e pericoloso fratello dello zio che abita al piano superiore, totalmente folle, che vive imprigionato dentro le sue stanze. Un bel quadretto familiare, no? Aggiungeteci anche il fatto che la cuginetta acquisita è morta in una maniera molto violenta e abbiamo proprio una famiglia da Mulino Bianco… di Erba però.
MOMENTI WTF?!?
1. Le lezioni di disegno del povero nipote, più comiche che didattiche. Fra fotomodelle nude a cui non vede l’ora di far timbrare il cartellino e commenti di insegnanti e alunni. Ottima scelta quella di una scuola d’arte… Avessi saputo che si potevano vedere fregne gratis, anche io mi sarei iscritto… perché chiaramente sono un amante dell’arte anche io, si capisce.
2. I monologhi di Vittorio Gassman. Parte da una cosa e finisce per parlarne di un’altra. Come un episodio tipo dei Simpsons. Solo che lui è cattivissimo in tutto quello che dice. Un Gassman con l’eleganza e la perfidia della Maleficent della Disney.
3. Tutte le scene in cui compare il fratello dello zio che, spiato dal buco della serratura, fa le cose più strane. Original Crazy Gassman.
4. I dialoghi con la cameriera Annetta (ma solo a me Ester Carloni sembra una tartaruga?), irriverenti e ironici in quei suoi commenti stretti fra i denti.
Fabio Secchi Frau