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Ww 1

Creato il 25 agosto 2013 da Thx217
WW 1
WW 1...in italiano suona "Prima guerra Mondiale", scoppiata il 28 luglio 1914, fondamentalmente per un casus belli, un pò imprevisto, un pò sperato.
L'intero mondo si sta preparando a ricordare, dopo 100 anni, un evento così importante per la storia dell'uomo. L'Italia non entrò subito in guerra, per il popolo italiano la guerra iniziò il 24 maggio 1915, e ne entrò cambiando alleanze rispetto a quelle che aveva stipulato in tempo di pace.
Nel mio pellegrinare sono passato spesso per luoghi dove si sono combattute battaglie, magari non tutte importanti per la storia, ma sicuramente importanti per i soldati che ne hanno preso parte e che sparavano, indipendentemente dallo schieramento, che tutto si risolvesse al più presto e nel migliore dei modi così da poter tornare a casa.
Un area geografica fondamentale per l'Italia durante il conflitto è stato il nord-est italiano tra Trentino Alto Adige e Veneto, zona abbastanza battuta dal sottoscritto, da qui l'idea di partecipare, nel mio piccolo, ad un piccolo progetto per ricordare l'avvenimento, durante i miei viaggi cercherò, da qui fino alla fine del 2014, di mettere nelle mie tappe luoghi che sono stati interessati dal conflitto, intendiamoci, mantenendo lo stile di Cyrano217 e il mio: luoghi poco conosciuti dalle masse o dal grande turismo, cercando di farli vedere e, sopratutto, sentire, sperando di far scoccare la scintilla dell'interesse in tutti voi.Trentino, terra di confine oggi come allora, l'Impero Asburgico, temendo un volta bandiera dell'Italia, tra metà '800 e primo '900, iniziò a costruire una fascia di fortificazioni a difesa dei propri confini, ne consegue che, nel solo Trentino sono stati edificati ben 80 forti, non tutti sono stati usati o interessati dalle battaglie però, uno di questi, che è stato interessato degli eventi, è stato il Forte Dosso del Sommo o Forte Serrada, sull'altopiano di Folgaria nel Trentino sud-orientale. Il forte faceva parte della cinta difensiva che lo poneva in contatto con Forte Sommo Alto, Forte Cherle, Forte Belvedere a Lavarone e altri forti disseminati sulle montagne intorno.
Ah, dimenticavo, c'è da tener presente che la Prima guerra Mondiale, nella zona tra Trentino, Veneto e Lombardia, è stata combattuta tutta a non meno di 1500 metri, con inverni che sicuramente non avevano nulla d'invidiare a quelli odierni e in un periodo in cui le varie Colmar,Montura o Columbia non erano altro che fantasticherie di un futuro lontano.WW 1Per arrivare al forte parcheggio in località Cogola, nella frazione di Serrada di Folgaria,subito inizio l'inerpico in un sentiero in mezzo al bosco, l'idea originale era quella di trovare la trincea della "Forra del lupo" che però non è indicata sulle carte ed è conosciuta solo da poche persone. In base alle mie informazioni la trincea era sul fianco della montagna che s'affaccia sulla valle di Terragnolo, tenendo presente questo, seguo una deviazione sul sentiero che, inizialmente, promette bene...sedotto e abbandonato, la deviazione finisce su una crepa nel fianco della montagna che non percorrerebbe nemmeno una capra di montagna, mi consolo con quella che sembrava una postazione d'osservazione trovata lungo il tragitto, da dove si poteva avere una visuale abbastanza completa della valle di terragnolo, e ritorno sulla via maestra.
A questo punto passo al piano B: visitare Forte Dosso del Sommo o Serrada, il percorso, all'inizio, ha la parvenza di un tipico sentiero di montagna, ad un certo punto però sbuca su una strada bianca che non è altro che la strada militare costruita a inizio secolo per accedere al forte, anche senza sapere l'origine militare della carraia lo si può intuire della sua struttura che risulta, a colpo d'occhio, tipicamente militare.La strada si snoda nelle vallette della montagna, tutta rigorosamente al coperto dalla vista di chi sta sul monte Pasubio li di fronte, dove, all'epoca, si trovavano le truppe italiane.
WW 1A guardare solo il panorama, la strada sarebbe un suggestivo percorso nel bosco, se non fosse che, ad un certo punto, s'arriva in una radura e si scorgono i resti di quelle che non sembrano propriamente delle malghe, m'avvicino al cartello e scopro che la zona si chiama "piana delle caserme", intuisco che sono sulla strada per il forte, infatti li c'erano le caserme, dove, forse, i soldati in servizio al forte andavano a riposarsi quando non erano in servizio, oppure li poteva esserci il personale di rinforzo in caso d'attacco al forte. In entrambi i casi si trattava di un luogo dove la guerra è stata vissuta, infatti, la famosa strafexpedition, è partita proprio dal forte di Serrada e, nei mesi antecedenti, l'esercito asburgico, aveva ammassato su tutta la line d'attacco uomini, mezzi e artiglieria.Mi lascio alle spalle la piana, che conferisce una certa enfasi al percorso, e mi dirigo verso il forte, m'accorgo che sto arrivando nei pressi della struttura perchè, guardandomi intorno, vedo che la conformazione dei prati lascia presagire che li, in passato, ci sia stato un pesante uso d'artiglieria, molto probabilmente partita dal monte Pasubio dove gli italiani si erano attestati impedendo così un agevole attacco di fanteria da parte dell'esercito transalpino.
WW 1Taglio una curva arrampicandomi sul pendio e ecco, il forte m'appare con tutta la sua maestosa decadenza, subito dopo il conflitto c'era scarsità di metalli, di cui però abbondavano i muri dei forti, ecco perchè, i così detti "recuperanti", facevano saltare in aria le struttura con la dinamite per estrarre il metallo in essi contenuto. Da questa razzia s'è salvato il Forte di Luserna o Belvedere per volere del re che ha inteso lasciare la struttura intatta quale monito per le generazioni future.
Percorrere la struttura e le sue macerie può essere molto pericoloso, in quanto non ci sono parapetti, e la struttura strapiomba sulla valle, e i detriti non sono messi in sicurezza, ergo, si sente che in certi casi, si cammina su macerie che potrebbero nascondere delle spiacevoli sorprese.
WW 1Tenendo presente questo, con le dovute cautele, percorro l'intere struttura del forte e mi rendo conto che è molto più grande di quello che sembra di primo acchito: il forte consisteva in due strutture corazzate esterne e una serie di cunicoli interni scavati nella montagna per poter arrivare alle posizione di vedetta o ai nidi delle mitragliatrici.
Già che ero li ho provato a cercare l'inizio della famosa trincea della Forra del Lupo, tale ricerca ha dato esito negativo, la trincea si nasconde bene, dovrò aspettare la sua apertura nel 2014.
M'arrendo, ma comunque soddisfatto, inizio il ritorno a casa...consiglio una tappa alla "Baita Tonda", ma sconsiglio vivamente di scegliere la via più breve per arrivare a valle...passare dalle piste da sci d'estate non è un'idea eccezionale.
Alla fine della giornata devo dire che, pur essendo stato altre volte a visitare i luoghi della Grande guerra, questa volta è stato diverso, forse conosco di più l'argomento, e sicuramente in questi ultimi anni l'ho visitato in modo più completo: da tutte e due le parti, comunque sia vedere certi posti e pensare che la loro storia non è proprio così lontana nel tempo da noi, fa una certa impressione.
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