Tanta carne al fuoco, ma per fortuna stavolta ci sono stati meno “ooh” e più concretezza, nonostante si parlasse di software, che all’apparenza sembra ai meno esperti una cosa non tangibile e scontata, in realtà è proprio ciò che rende i dispositivi (per il lavoro o per l’intrattenimento) più graditi dal pubblico, quello che sono, facilmente usabili e al tempo stesso davvero versatili. Il materiale era molto e non è stato ovviamente detto tutto: farò quindi dei brevi commenti sulle novità che personalmente ho ritenuto interessanti, cioè non mi fermerò ad elencare tutta la paccotiglia ed elementi che dovevano già esserci da tempo. Questa cosa l’hanno fatta gli altri siti e blog, spendendo svariati post per dire le stesse cose.
OS X Lion: meno modifiche e miglioramenti “sotto il cofano”, cioè sul tempo di avvio, sullo spazio occupato dal sistema operativo sul disco fisso, come è accaduto in Snow Leopard, più novità grafiche. Da un lato farà contenti quelli che si lamentavano del fatto che il succesore della 10.5 Leopard fosse la stessa cosa solo “più luccicante” e considerato inizialmente da molti inutile nonostante fosse in vendita, al contrario delle precedenti release, a 30$. Un grande pregio di Lion è che mantiene questa politica: la nuova versione costerà 23€ in Europa e potrà essere installata da Mac App Store su tutti i propri Mac. Saranno meno contenti gli smanettoni, però al contrario della presentazione iniziale, che mi deluse e che per molti non fu esaltante, questo giro ha soddisfatto me e soprattutto gli sviluppatori, infatti tutte le novità potranno essere integrate ai programmi sviluppati per OS X: gestures, Versioni, apertura con ultima sessione, full-screen, ecc…
iOS 5: qui non ho perso molto meno tempo anche perché non me ne intendo assai, visto che non possiedo un “iDevice” [Sì, ho un Macbook e non ho mai avuto nemmeno un iPod (!?!?!?), già..], ho trovato interessante il fatto che sia stata migliorata l’interfaccia, pur non perdendo di semplicità, finalmente le notifiche sono ordinate come Dio comanda, è stato ed è un difetto grave dell’iPhone/Pad. Felice anche che i possessori dell’iPhone 3GS e iPad (1) non dovranno cambiare subito per forza per godere di iOS 5, anche se credo rimarrà privo di certe funzionalità.
iCloud: un buon tentativo, un po’ meglio di Google come presentazione, d’altronde stiamo parlando di Apple e di Steve Jobs (che ha tenuto personalmente la presentazione della “nuvola“): buono il fatto che si siano ammessi gli errori del passato (MobileMe? Bella la battuta, Steve…) e si cercato di non offrire un semplice “hard disk in the sky”. Interessante il fatto della sincronizzazione contemporanea di tutti dispositivi Apple (c’è da spendere un capitale però…), carine alcune funzionalità, ma verrà veramente apprezzato? Tralasciamo un paese del terzo mondo come l’Italia, in un paese con una buona rete mobile e Wi-fi, il “cloud computing“, cantilena che ormai rende scettici gli esperti del settore, avrà finalmente successo, dopo anni di fallimenti?
Speriamo non faccia “Ping“…
In generale è stata una buona conferenza: meno spettacolo, meno esaltazione dell’ovvio, meno Steve Zombie, più autoironia e fiducia nel futuro, c’è insomma la sensazione che Apple non si adagi sugli allori. Una certezza c’è sempre: i concorrenti hanno sempre molto di più da fare.