Oramai è andata così.
Ci sono marchi, aggettivi o appellativi che una volta affibbiati ci portiamo dietro per sempre.
Puoi cambiare, puoi migliorarti ma resti comunque “quello lì”.
Quando ero ragazzina avevo un amico che portava i baffi e da tutta la compagnia veniva chiamato “Baffino”. Si chiamava Alessandro, per gli amici “Sandro” ma per la compagnia, per gli intimi ”Baffino”.
Verso i 25 anni si fidanzò e si tolse i baffi: la sua ragazza e futura moglie non amava quell’appellativo. Dopo qualche anno si è sposato senza baffi, ha avuto tre figli ma per noi “amici” ha continuato ad essere, con affetto, ”Baffino”.
Attualmente è separato e si è fatto ricrescere i baffi. Dovere di cronaca.
I baffi, credo, siano stati in qualche modo il suo X Factor, ciò che lo ha reso sempre positivamente differente e lo ha contraddistinto dagli altri.
Solindue, il mio avatar, è stata definita una ”Narcisa, che si compiace di se stessa“.
Son appellativi, duri, che restano addosso come il sapore dell’amore appena consumato. Io ho pensato di godermeli con piacere, e passionalità, anzi, di giocarci su.
Mia mamma diceva sempre: inutile piangere sul latte versato o chiudere la stalla quando i buoi sono oramai scappati!
Flavia Altomonte ha bandito un altro concorso “Ricordi in bianco e nero”. Le ho inviato una mia foto e per vincere ho bisogno che andiate sul suo sito a votarmi.
Sarò abbastanza “Narcisa”?
Questo sarà il mio X Factor: coraggio amici votatemi… giocate con me!!
http://www.flavialtomonte.com/2011/04/votate-il-vincitore/
P.s. Tanto più che la foto è una figata pazzesca! (Eh sì, sono davvero una che si compiace di se stessa!)