X-men: l'inizio

Creato il 19 maggio 2014 da Jeanjacques

Okay, ammettiamolo... i film dei supereroi hanno letteralmente sfasciato la minchia. Un po' perché, a conti fatti, ultimamente se ne fanno troppi, un po' perché dire che una cosa che va di moda è brutta rende molto fighi. Però no, obiettivamente, i supereroi al cinema hanno davvero rotto. E lo dice un fumettaro, uno che i supereroi sulla carta li ama e che segue diverse testate Marvel (ora solo Deadpool e Wolverine, una volta erano di più, ma il Marvel NOW! è stato il cancro di quel settore, porca bestemmia!), amandoli siaper i loro immancabili pregi ma anche per i loro numerosi difetti. Il problema però è che quelli sono nati sulla carta e, in minima parte, lì meritano do restare, a patto che dietro alla trasposizione cinematografica ci siano delle menti competenti in grado di creare uno spettacolo che sappia andare anche oltre le solite scazzottate. Non voglio di certo una cosa alla Tarkovskij, sia chiaro, ma almeno qualcosa che sappia intrattenere con intelligenza, come ha saputo fare un certo Spider-man 2 ai tempi - per stare in casa Marvel. Gli X-men appartenevano a quel periodo, e dopo i primi due ottimi capitoli di Singer c'è stata la ricaduta con Ratner, per poi riemergere con questo prequel davvero notevole e ben fatto. Sinceramente, sarà che le mie aspettative erano piuttosto basse, ma non mi aspettavo proprio un risultato simile.

Si inizia da quello che è stato il prologo di X-men. Veniamo Magneto da bambino, la terribile perdita che ha subito e il suo desiderio di vendetta. Ma facciamo anche la conoscenza di Charles Xavier e del suo sogno, che si alleerà con il giovane Magneto per una missione speciale. Che però...

Insomma, se conoscete i personaggi il finale non vi dirà nulla di nuovo. Saprete come finirà tutto, chi diventerà cattivo e chi si prodigherà per il bene. L'unica cosa inedita è forse lo scenario in cui succedono queste determinate cose, ma poco importa. Così come poco importa che si creino dei particolati problemi di continuity con quanto visto all'inizio di X-men: conflitto finale, ma diciamo che me ne sono altamente fregato perché quel film preferirei dimenticarlo. Eppure, nonostante tutti questi spoiler già insiti nella sua natura di prequel, questo risulta essere come il film migliore della saga, o almeno, si trova fra i podi più alti - perché ognuno ha a cuore un differente capitolo, ma non si può non ammettere che qui le cose siano state fatte egregiamente. I personaggi  non vengono presentati in maniera frettolosa, ognuno di loro ha una caratterizzazione davvero ben fatta e che si prende i giusti tempi. Magneto sa essere crudele [per quanto sa essere crudele un protagonista di un film per ragazzi, sottolineo] ma la sua non è una rabbia fine a se stessa. E' una rabbia contestualizzata, ben descritta e, soprattutto, logica, che spiega la crescita interiore di un personaggio davvero particolare e che rende giustizia alle migliori x-pagine da cui tutto ha avuto origine. Xavier invece può sembrare meno accattivante, un po' il boy scout della situazione, ma qui è presentato senza troppi sfronzoli che te lo fanno apparire troppo odioso, e tutto il resto si ripercuote anche sugli altri comprimari. Ognuno ha il giusto spazio, tutti vengono presentati in maniera sufficiente e,soprattutto, in un contesto storico davvero ben fatto. Ed è proprio quello che ha saputo colpirmi, perché i film di supereroi, a parte qualche rara eccezione, sembrano essere ambientati in una dimensione al di là del tempo - com'è anche giusto che sia, per certi versi - mentre qui si prende in analisi un periodo storico ben preciso insieme ai vari drammi politici del tempo. La crisi missilistica di cuba, i filmati d'epoca con Kennedy... tutte cose che nel suo piccolo hanno dato a questo blockbuster una particolare aurea, qualcosa che lo ha reso più credibile e sentito degli altri. Certo, non c'è da aspettarsi un trattato sociologico sull'epoca, anche perché se da un prodotto simile avete tali aspettative forse avete da vedere un attimino le vostre priorità, ma comunque è uno sforzo che mi ha saputo dare tanti per una pellicola fatta con cuore e passione. Quindi lode al regista e sceneggiatore Matthew Vaughn, che ritornava dal successo di Kick-ass, e che si reinventa in un altra pellicola supereroistica riuscendo anche a fare di meglio. La sua regia è pulita, non innovativa ma presenta delle battaglie fluide che non ti fanno venire male agli occhi con quei tremila stacchi, e gli effetti speciali sono ben integrati nell'insieme. Nulla è mai troppo invasivo e se ci sono diventano funzionali alla storia, cosa che forse tutti i blockbuster dovrebbero fare, anziché disperdere milioni di dollaroni in effettacci sterili che nulla danno. Ma soprattutto il cast... James McAvoy e Michael 'Minchia-tanta' Fassbender tengono sulle loro spalle un intero cast con delle interpretazioni davvero belle e mai troppo gigione, sono ottimamente integrati nelle loro parti e, soprattutto il secondo, riesce in un totale progetto di immedesimazione con lo Ian Mckllen della trilogia storica, cosa non da tutti. Ma soprattutto, in questo cast, nella parte di Mystica, si nascondeva un'ancora sconosciuta Jennifer Lawrence, che doveva ancora esplodere col successo di Hunger games. Menzione speciale poi a Kevin Bacon, un uomo per il quale gli anni sembrano non passare mai e che interpreta un cattivo trés chic e mefistofelico quanto basta, affiancato dalla bellissima January Jones della mia serie tv di culto Mad men che, anche se con qualche notevole calo delle forme [ma sarebbe stato fisiologicamente impossibile] da le proprie fattezze a Emma Frost, e chi legge i fumetti della Marvel sa cosa vorrà dire in futuro il suo personaggio.

Menzione speciale quindi per una delle pellicole Marvel meglio riuscite degli ultimi anni, in attesa che si sappia fare anche di meglio con l'immediato X-men: giorni di un futuro passato.Voto: ★★★ ½

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