Wolverine in carne, ossa e adamantio
Ricordate X-Men Origins Wolverine? Del film diretto da Gavin Hood in molti si ricorderanno della bella sigla di inizio che ripercorre le origini dell'eroe, altri di certo si ricorderanno del surreale debutto cinematografico di Deadpool... ma tutti coloro che hanno scaricato la pellicola dal web si ricorderanno della versione di lavorazione, priva degli effetti speciali, in cui i personaggi saltavano attaccati a corde, con tanto di imbracature.La circolazione di quella copia di pre-produzione fece molto scalpore, tutti gli appassionati ne parlavano nei forum e nelle fumetterie di mezzo mondo. Ebbene, a oltre due anni di distanza, questa storia ha avuto un inaspettato sviluppo.
Gilberto Sanchez, l'uomo (o una delle perone) che aveva reso disponibile il film sul web un mese prima del debutto nelle sale cinematografiche, è stato condannato a un anno di carcere da scontare in una prigione federale.La condanna è stata emessa per aver "caricato un'opera coperta da copyright e realizzata per la distribuzione commerciale", un reato definito "estremamente grave" dalla Giudice Margaret M. Morrow.
Il video reso disponibile on-line da Sanchez fu all'epoca scaricato almeno 4 milioni di volte, creando una danno stimato intorno ai 28.7 milioni di dollari contando solo gli incassi mancati. Sanchez ha dichiarato di essere entrato in possesso della copia del DVD acquistandolo semplicemente da un venditore ambulante di riproduzioni pirata. Attualmente ancora non è stato accertato chi si appropriò della copia originale.
Insomma, anche se Sanchez è stato solo l'anello finale (e forse non il solo) di una catena è stato definito nella sentenza alla stregua di un supercriminale: "Ha caricato sul web, un mese prima dell'uscita nelle sale, la pellicola, convinto di voler arrecare un danno alla produzione, non nuovo a offese di questo tipo dal momento che lo aveva già fatto regolarmente molte altre volte nel corso degli ultimi quattro o cinque anni; egli inoltre non dimostra alcun rimorso" ha sentenziato il giudice.
"La sentenza, naturalmente, è chiaramente esemplare, un monito a tutti i "pirati" del web" ha dichiarato la pubblica accusa nella persona del procuratore André Birotte Jr., e poi ha continuato: "Il Dipartimento di Giustizia perseguirà e processerà tutti coloro che si appropriano indebitamente delle proprietà intellettuali di questo paese". Oltre all'anno di carcere, il quarantanovenne Sanchez è stato condannato a un anno di libertà vigilata e a numerose restrizioni all'utilizzo del PC.
Dal mio punto di vista la sentenza è giusta, ma mi farebbe molto piacere se la Giustizia Statunitense proteggesse i diritti intellettuali degli autori le cui opere intellettuali gli sono state sottratte con l'inganno dalla Major con la stessa severità e spietatezza con cui tutela i diritti della grandi multinazionali. Nella realtà, invece, i diritti di gente (i veri intellettuali creatori di alcune proprietà immortali e sfruttate commercialmente all'inverosimile) come Joe Shuster, Jerry Siegel, Jack Kirby, Jerry Robinson e tanti altri, non solo non sono stati riconosciuti, ma addirittura calpestati e ignorati.