Ormai è chiaro come l’interesse delle aziende tecnologiche si sia focalizzato, negli ultimi anni, sui dispositivi indossabili. A fare da apripista sono state aziende come FitBit e Jawbone UP, che hanno prodotto braccialetti semplici all’apparenza, ma sofisticati nella tecnologia, che hanno dato la possibilità di monitorare le proprie attività fisiche come passi, corsa e calorie bruciate. L’evoluzione dei microprocessori ha anche favorito la realizzazione degli smartwatch, un’evoluzione dei braccialetti intelligenti che permettono, tra le altre cose, anche di monitorare l’attività fisica. A darsi battaglia in questo settore troviamo i colossi Google ed Apple con Android Wear ed Apple Watch, insieme alla piccola startup Pebble che sta dando del filo da torcere alle due aziende americane.
Questi ultimi dispositivi mi hanno sempre affascinato, ma sia per i braccialetti fitness prodotti da Jawbone e FitBit, che gli smartwatch con funzionalità fitness, il prezzo di ingresso finora è stato molto elevato. Fattore che mi ha spinto a mettere da parte questo desiderio, considerato che avrei utilizzato questi accessori (li considero degli accessori dello smartphone più che dei veri e propri dispositivi) più per hobby che per reale necessità.
Fortunatamente, dall’oriente arrivano proposte con tecnologia ugualmente all’avanguardia. Non hanno nulla da invidiare ai prodotti sopracitati e allo stesso tempo riescono a mantenere un prezzo contenuto ed accessibile a chi voglia interessarsi a questo genere di prodotti. Di recente Xiaomi, azienda cinese che si sta affermando come terzo produttore mondiale di smartphone dietro a Apple e Samsung, ha rilasciato una versione aggiornata del suo famoso smart tracker Mi Band.
L’ultima versione prodotta prende il nome di Xiaomi Mi Band 1S, con la S posta dietro al numero in stile Apple, ad evidenziare come il nuovo prodotto sia esteticamente uguale al precedente, con l’aggiunta di alcune caratteristiche interessanti che ne rendono l’acquisto consigliato a chiunque voglia provare un prodotto utile a monitorare la propria attività fisica. Principalmente Xiaomi Mi Band 1S permette di monitorare i passi effettuati durante la giornata, le calorie bruciate, la misurazione dei battiti cardiaci ed il monitoraggio del sonno.
Caratteristica importante è che l’accessorio può essere utilizzato sia con iPhone che con smartphone Android, così da renderlo universalmente compatibile con la maggior parte dei telefoni presenti sul mercato. Spinto dal costo contenuto (circa 30€) e dalla possibilità di poterlo acquistare anche in Italia tramite lo store GearBest, ho deciso di provare il “braccialetto” di Xiaomi.
Confezione e prodotto
Lo stile della confezione è in linea con quella degli altri prodotti venduti da Xiaomi, realizzata in cartone riciclato, compatta, ed appena aperta mette in mostra il contenuto. Di per se, lo Xiaomi Mi Band 1S è un bussolotto ovale dalle dimensioni di 13.6 x 37 x 9.9 mm. Nella confezione è presente un cinturino nero sul quale collocare il “cuore” del fitness tracker. Di questa soluzione ho apprezzato principalmente una cosa, ovvero la possibilità di poter cambiare il cinturino a nostro piacimento.
Questo è un fattore che ritengo molto importante per un prodotto che dobbiamo indossare sul polso, offrendo un alto grado di personalizzazione, che fa si che il dispositivo si possa adattare perfettamente al nostro abbigliamento. Su internet è possibile trovare una varietà di cinturini dal prezzo molto contenuto, che può variare da pochi euro per cinturini in gomma fino ad una decina di euro per cinturini in pelle o in acciaio.
Sulla parte superiore della Band, realizzata in lega di magnesio e alluminio, sono presenti tre LED bianchi, mentre posteriormente è stato collocato un sensore in grado di rilevare il battito cardiaco. Questa è la prima vera novità di questo prodotto che fa la differenza rispetto al modello dello scorso anno.
Una caratteristica importante dello Xiaomi Mi Band 1S è la sua impermeabilità ai liquidi. Esso infatti è certificato IP67, una sigla che deve essere letta nel modo seguente:
- la prima parte della sigla, IP6, indica che il prodotto presenta un involucro che lo protegge dalla polvere;
- il numero finale, 7 in questo caso, indica che l’involucro protegge il dispositivo anche dalle immersioni in acqua.
Questo significa che possiamo utilizzarlo sotto la doccia senza preoccuparci se viene bagnato oppure di immergerlo in acqua per poco tempo. Non ne viene garantita però l’impermeabilità per immersioni prolungate. Se cade in mare o in piscina il dispositivo non si danneggia, a condizione che venga tolto in breve tempo. Nei 10 giorni in cui ho avuto modo di utilizzare lo Xiaomi Mi Band 1S, l’ho sempre tenuto al polso, anche durante la doccia, senza notare alcun tipo di problema né dal punto di vista estetico (i materiali hanno retto all’acqua) né dal punto di vista funzionale.
Gestire Xiaomi Mi Band 1S con l’app Mi Fit
Per poter configurare lo Xiaomi Mi Band 1S è necessario utilizzare l’app gratuita Xiaomi Mi Fit, che può essere scaricata sia dallo store di iOS che di Android. Al primo avvio è necessario effettuare il login con il proprio account Xiaomi, al termine del quale si può iniziare l’abbinamento con il dispositivo seguendo le istruzioni.
Attraverso l’app Mi Fit, si può gestire ogni aspetto delle funzioni. Nella schermata principale è possibile avere una panoramica dei passi effettuati, con un calcolo delle calorie bruciate e dei chilometri percorsi. Una seconda schermata è invece dedicata al rilevamento del sonno, con grafici che mostrano le ore di sonno leggero e sonno profondo.
Tra le impostazioni è presente l’opzione per rilevare il battito cardiaco, funzione che deve essere attivata manualmente ogni volta che vogliamo effettuare una misurazione, ma che può essere configurata per funzionare per tutta la notte in modo da avere rilevazioni precise sul sonno. Il bracciale è in grado di vibrare quando riceviamo delle notifiche sullo smartphone. Sotto questo aspetto però ho potuto notare alcune differenze tra l’app per Android e quella per iOS. Su iOS è infatti possibile far vibrare lo Xiaomi Mi Band 1S ogni volta che riceviamo una chiamata, mentre nella versione per Android possiamo attivare tale funzione anche con le notifiche delle app. Probabilmente su iOS è presente qualche limitazione che impedisce tale funzione.
Su Android, se è presente un codice di sblocco per poter accedere allo smartphone, possiamo attivare una funzione che permette lo sblocco automatico del telefono se esso rileva il Mi Band 1S nelle vicinanze. In pratica, se siamo noi a sbloccare il telefono esso non chiederà il codice, mentre se qualcun altro tenterà di accedere al telefono dovrà inserire il codice da noi impostato. Da premettere che questa funzione è compatibile solo con la versione 6.0 Marshmallow di Android.
Nota positiva è che i dati possono essere sincronizzati sia con l’app Salute di iOS che con l’app Fit di Google.
Conteggio di passi e spazio percorso
La principale funzione dello Xiaomi Mi Band 1S è quella di contapassi, con relativo calcolo delle calorie bruciate e chilometri percorsi. Non ho altri braccialetti con cui confrontare i risultati, perciò mi sono affidato al co-processore di movimento dell’iPhone e, considerando il margine di differenza dato dal fatto che l’iPhone non lo porto sempre con me, mentre il braccialetto è sempre al mio polso, i risultati sono abbastanza allineati. In alcune occasioni ho aperto l’app per vedere il conteggio in tempo reale dei passi. Nel 99% dei casi il calcolo è stato preciso, considerando un passo nell’istante in cui appoggiavo il piede a terra.
Per metterlo sotto esame ho provato a simulare dei passi, effettuando il movimento in avanti senza appoggiare il piede. Il risultato è stato che il braccialetto non ha mai considerato un passo come effettuato fino a quando non ho appoggiato il piede a terra. Per questo motivo sono rimasto piacevolmente stupito dell’accuratezza del riconoscimento dei movimenti.
In automatico la Band riesce a rilevare quando stiamo passeggiando e quando invece stiamo correndo. Mi è capitato un paio di volte che una camminata veloce mi fosse stata considerata un’attività di corsa. Ma in questo caso è davvero difficile per un dispositivo riuscire ad intuire quale attività si sta svolgendo, e su 800m di camminata veloce devo ammettere che sono stati conteggiati solo 6m di corsa.
In generale ritengo abbastanza accurato sia il conteggio dei passi che la relativa conversione in distanza percorsa in chilometri (ho confrontato il risultato con i dati forniti da Google Maps).
Monitoraggio del sonno
La durata della batteria, di cui parlerò più avanti, consente di tenere al polso il braccialetto anche durante la notte. Questo permette un monitoraggio della qualità del nostro sonno. Dalle impostazioni dell’app si può attivare una funzione che mantiene attivo il sensore del battito cardiaco durante la notte per avere dei risultati più accurati. Funzione che, seppur in minima parte, può incidere sulla durata generale della batteria.
Lo Xiaomi Mi Band 1S riconosce in automatico quando deve iniziare a conteggiare le ore di sonno e devo ammettere che è molto accurato. La sera preferisco vedere un film stando comodamente steso sul letto. Nonostante questo, il bracciale riesce ad individuare con molta precisione il momento in cui mi addormento, senza lasciarsi “ingannare” dalla mia posizione sul letto. Nel grafico che è possibile visualizzare tramite l’app, viene effettuata una distinzione tra le diversi fasi del sonno, suddividendole in sonno profondo e sonno leggero.
Inoltre riesce a capire se durante la notte ci svegliamo, segnalandoci per quanto tempo lo siamo stati. Ho avuto modo di provare in prima persona questa funzione, con la Band che ha conteggiato con molta precisione i minuti in cui mi sono alzato e son rimasto sveglio prima che riuscissi a riprendere sonno.
Gestione delle sveglie
È possibile impostare fino a tre sveglie, in modo da permettere al braccialetto di vibrare per farci svegliare. Con la funzione sveglia intelligente, dopo aver impostato un orario, la Band rileverà i nostri battiti cardiaci e tenterà di svegliarci in un intorno dell’orario da noi prestabilito, e più precisamente nel momento in cui siamo più riposati ed in una fase di sonno che lui considera “leggera“. Questo dovrebbe garantire un maggior riposo quando ci svegliamo la mattina.
Ho provato questa funzione, ma dopo che il braccialetto ha deciso di svegliarmi alle 6.20 quando io avevo impostato una sveglia per le 7.00, ho deciso sì di lasciare impostata la sveglia sullo Xiaomi Mi Band 1S, ma ho impostato che essa suonasse all’orario da me prestabilito, disattivando ogni funzione di sveglia intelligente, per evitare di essere svegliato troppo presto.
Nel complesso la sveglia è ben gestita, con l’impossibilità di disattivarla fino a quando non decidiamo di alzarci dal letto (continuerà a vibrare ad intervalli regolari fino a quando non muoviamo qualche passo).
Misurazione del battito cardiaco
Come detto, una delle principali caratteristiche del nuovo modello della Band di Xiaomi è il sensore di battito cardiaco, non presente nella precedente versione. La misurazione non è costante, ma bisogna attivarla manualmente attraverso l’app. Basta premere il bracciale contro il polso, alzare il braccio all’altezza del busto e far partire la misurazione.
In totale verranno campionati 15 secondi di battiti, il cui numero verrà moltiplicato per 4 per fornire una stima dei battiti che abbiamo in un minuto. Nella stessa schermata verranno mostrate tutte le misurazioni effettuate, con un breve commento per comprendere se il risultato della misurazione è positivo o negativo.
Batteria
Lo Xiaomi Mi band 1S integra una batteria da 45mAh. Se si disattiva il sensore del battito cardiaco durante la notte, l’azienda garantisce un’autonomia di 30 giorni. Durante i giorni in cui ho provato il bracciale ho lasciato questa funzione attiva, abilitando la vibrazione per le notifiche, per le sveglie ed effettuando 1 o 2 misurazioni del battito cardiaco al giorno. In 10 giorni di utilizzo costante, la batteria è scesa dal 59% al 16%, con un consumo medio giornaliero del 4.3%. Con questa media, si riuscirebbe a garantire una durata media di circa 23/24 giorni, ma bisogna considerare che non ho mai effettuato un ciclo completo di carica, che permetterebbe un relativo miglioramento generale della durata. Per ricaricare invece la batteria dal 16% fino al 100%, il bracciale ha impiegato circa 2 ore.
La durata della batteria è molto soddisfacente, e dopo aver messo il bracciale al polso possiamo dimenticare di averlo indossato.
Non ho notato nessun calo della batteria da parte dello smartphone al quale ho associate il bracciale, nonostante tra i due dispositivi ci sia sempre stata una connessione attiva tramite Bluetooth. Questo risultato è frutto del Bluetooth versione 4.0 Low Energy presente sia sullo Xiaomi Mi Band 1S che sul mio smartphone.
Altre considerazioni e conclusioni
Sebbene al primo avvio dell’app Mi Fit venga chiesto di associare il bracciale tramite Bluetooth e la connessione tra i due dispositivi sia costante, la sincronizzazione dei dati non avviene in background, ma ad ogni avvio dell’applicazione. La Band di Xiaomi funziona anche se non è connessa momentaneamente a nessun dispositivo, in quanto è in grado di mantenere in memoria tutte le nostre attività per una settimana. Questo ci permette, ad esempio, di andare a correre senza portare con noi lo smartphone e poi sincronizzare tutti i dati una volta tornati a casa.
Lato running, una funzione interessante, presente al momento solo nella versione beta dell’app Mi Fit per Android, permette di tracciare la nostra corsa con un monitoraggio in tempo reale del battito cardiaco. Questa funzione è attualmente in fase di lavorazione ma presto dovrebbe arrivare in forma stabile oltre che su Android anche su iOS.
In definitiva, sento di consigliare lo Xiaomi Mi Band 1S a tutti quelli che non hanno mai provato un fitness tracker e vorrebbero provare un dispositivo del genere. Il prezzo è altamente concorrenziale e la qualità del prodotto mi ha soddisfatto. Xiaomi si riconferma un’azienda che punta a creare degli ottimi prodotti che possono sfidare ad armi pari prodotti di concorrenti ben più blasonati, con il vantaggio di poter puntare su un prezzo accessibile a molti.
La Band di Xiaomi viene ufficialmente venduta solo in Cina, ma molti distributori esterni ne permettono l’acquisto anche in Italia. Io ne consiglio l’acquisto sullo store di GearBest tramite questa pagina, dove lo Xiaomi Mi Band 1S può essere acquistato al prezzo di 27.21€ con spese di spedizione gratuite.