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Xiaomi risponde alle accuse di violazione della privacy

Creato il 31 luglio 2014 da Pukos

Vari siti web in tutto il mondo hanno riportato la notizia di una presunta violazione della privacy di cui sarebbero rimasti vittima i proprietari di telefoni Xiaomi Redmi. Secondo quanto emerso dal rapporto, lo Xiaomi Redmi Note stabilirebbe una connessione con un server in Cina, a cui sarebbero inviati i nostri dati personali.

Per essere un po’ più specifici, l’applicazione sotto accusa sarebbe quella di messaggistica; quest’ultima, connettendosi con un server in Cina, avrebbe permesso lo scambio di informazioni sensibili, violando in questo modo le leggi in materia di privacy. Una notizia che ha destato scalpore e che ha infastidito molti utenti!

Tutto ciò accade proprio nel momento in cui Xiaomi si trova in una fase cruciale del suo sviluppo, dopo aver messo i primi mattoncini per una solida espansione anche nei mercati stranieri. Un’accusa del genere potrebbe rovinare l’immagine del brand in maniera pesante, tanto da mettere a serio rischio la sopravvivenza stessa dell’azienda nel medio-lungo periodo. Xiaomi, nella persona di Hugo Barra, come è giusto che sia, ha risposto alle insinuazioni mosse sulla rete.

D: Recenti report hanno evidenziato dei problemi di privacy legati allo Xiaomi Redmi Note, sostenendo che foto e messaggi verrebbero inviati segretamente in Cina. E’ vero?

R: Un articolo ha gravemente frainteso una discussione relativa allo Xiaomi Redmi Note, avendo peraltro non fatto riferimento ad un Question & Answers già presente sulla pagina Facebook di Xiaomi Hong Kong. La rom MIUI non carica illecitamente foto e/o messaggi.

MIUI richiede dati pubblici ai server cinesi di volta in volta, ma si tratta sempre di dati non personali che non vanno ad infrangere le normative in tema di privacy.

D: Xiaomi carica qualche dato personale senza che io lo sappia?

R: Xiaomi offre un servizio noto come Mi Cloud in cui garantisce la possibilità di eseguire back-up e gestione dei file in cloud ecc. Tra questi troviamo: contatti, note, messaggi di testo e foto. Mi Cloud però è spento di default, sono gli utenti che devono eseguire il login con i loro dati per accedervi. Senza contare che è possibile ovviamente eseguire il back-up anche solamente di alcuni tipi di file. L’utilizzo e l’archiviazione di dati su Mi Cloud rispettano le leggi di ognuno dei paesi in cui ci troviamo. Sono stati utilizzati algoritmi ctittografati per proteggere la privacy dei nostri utenti.

D: Posso disattivare il Mi Cloud?

R: Certamente, è sufficiente recarsi su Impostazioni, selezionate il Mi Cloud e disattivatelo. Se volete eseguire il back-up con altri provider, la rete ne è piena.

D: Perché dovrei crederti?

R: Xiaomi è una compagnia seria, soprattutto in tema di privacy. Noi garantiamo ai nostri clienti i maggiori sforzi per assicurargli servizi internet protetti. Non carichiamo assolutamente nulla senza che il cliente non sappia o non sia d’accordo. I produttori cinesi stanno vendendo bene all’estero, quelli stranieri stanno facendo altrettanto in Cina…operazioni opache rendono ancor più duro il processo d’espansione!

Da quanto si legge quindi, sembra che i nostri dati viaggino davvero verso la Cina ma non in malafede. Gli acquirenti hanno sempre avuto eubbi e/o problemi riguardo alla credibilità dei prodotti cinesi e sebbene siamo convinti che una compagnia come Xiaomi non ha cattive intenzioni, dovrà provvedere inevitabilmente a risolvere tali difetti.

[via GizChina.com]

via | GizChina.it » XIAOMI

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