Si è conclusa ieri sera, domenica 6 aprile, a Bologna, la XVI Edizione del Future Film Festival, diretta da Giulietta Fara e Oscar Cosulich, il primo e più importante evento in Italia dedicato alle tecnologie applicate all’animazione, al cinema, ai videogame e ai new media, il cui tema d’indagine quest’anno è stato Futuropolis – Le città del futuro, una riflessione su come il cinema, nel corso di tutta la sua storia, abbia immaginato le metropoli di domani, tra utopia e distopia, scenari apocalittici e spunti immaginifici. Di seguito, l’elenco dei premi assegnati:
Platinum Grand Prize:
Cheatin’ (Bill Plympton, USA 2013): “per la sapienza plastica, la qualità pittorica, la fluidità dell’animazione, per le evocazioni della grande tradizione autoriale italiana: Mattotti, Toccafondo e Scarabottolo. Plympton, come succede ai grandi, è riuscito a trasfigurare la classica vicenda amorosa in una continua, originale, invenzione visiva ed emotiva, vincendo la scommessa di costruire un lungometraggio senza parole”.
Menzioni speciali:
Tante Hilda! (Jacques-Rémy Girerd, Francia 2014) e
Short Peace (Katsuhiro Otomo, Shuhei Morita, Hiroaki Ando, Hajime Katoki, Giappone 2013) “come conferme della vitalità, dell’attualità, fascino, eleganza nelle grandissime scuole di animazione giapponese e francese”.
Future Film Short – Premio della Giuria (in collaborazione con Provincia di Bologna):
Mr. Hublot (Laurent Witz,
Lussemburgo 2013), “per l’originalità del mondo, della storia e dei personaggi, realizzati con un
character design capace di mescolare in modo divertente elementi tecnologici e biologici. La storia diverte e commuove pur nella sua semplicità e impressiona per qualità tecnica.
Future Film Short – Menzione speciale:
Wind (Robert Loebel, Germania 2013), “per l’originalità dell’idea, vero punto di forza del cortometraggio che ha momenti di grande ironia e divertimento. Stupisce il graphic design perfettamente al servizio della storia”.
Future Film Short – Premio del Pubblico:La Buche de Noel (Vincent Patar e Stéphane Aubier, Francia 2013). Premio Franco La Polla al saggio Beast of the Southern Wild – Welcome into the Myth of the End of the World, di Laura Luppi “per la capacità di inquadrare l’oggetto della ricerca all’interno del contesto culturale americano e perché nell’utilizzare il mito per leggere il cinema, riporta a una delle metodologie più care a Franco La Polla”.