Il 22 maggio scorso un articolo assurdo è apparso su YallaItalia, il blog delle seconde generazioni di mussulmani in Italia. L’articolo, scritto da Chara Serrano, era chiaro sin dal titolo “Grazie Iran per il lavoro che ci dai“. Tralasciando il titolo bomba, il pezzo all’interno era ancora più incredibile: per mezzo di una intervista ad un certo “Andrea” (nessun cognome…), si elogiava il regime iraniano per le possibilità di lavoro che offre agli imprenditori italiani, in questo caso imprenditori del settore del marmo.
In maniera assai inusuale, l’intervista invece che descrivere cos’è la realtà del regime iraniano e le difficoltà della popolazione iraniana (soprattutto i giovani, quasi sempre disoccupati), forniva tutta una serie di dati interessanti per chi fosse interessato a lavorare con l’Iran, come il fatto che “quando chiedi un prezzo (agli iraniani) sono loro che dicono di dargli quanto riteniamo giusto”, o il fatto che è necessario concentrare tutto il lavoro in tre giorni lavorativi, perchè nella seconda metà della settimana le fabbriche potrebbero essere chiuse.
Dopo questa anomala sviolinata priva di ogni informazione sulla realtà iraniana – assai inusuale per un articolo di un blog giovanile – una seconda parte del pezzo si svolgeva nella sezione commenti. Qui, non soltanto l’autrice Chiara Serrano continuava l’articolo evidenziando il fatto che i contatti tra Italia e Iran sono secolari ma, parlando di politica, affermava testualmente:
“Riguardo alle elezioni, mi sembra di vedere il gran ritorno di Rafsanjani, che sta all’Iran come Andreotti stava all’Italia: buono per tutte le stagioni e sotto tutte le bandiere. Certo, se un siffatto personaggio viene definito “riformista”, chissà come sono gli altri. C’è poi ‘sto Mashai che, se non sbaglio, altri non sarebbe che il genero dell’Ahmadinejad (della serie “tengo famiglia”), che in un momento di totale incoscienza avrebbe detto che il popolo iraniano non ha nemici, neppure il popolo israeliano: dopo un’affermazione del genere, avrà evitato il plotone di esecuzione solo grazie all’illustre partente“.
Cosa??? La Serrano sposa totalmente la posizione del regime e degli Ayatollah iraniani evidenziando come Rahim Mashaei, quando evidenziò l’amicizia tra il popolo iraniano e quello israeliano, si trovasse in un momento di “totale incoscienza”. Purtroppo non basta.
A fare da replica alla Serrano è un certo Pier Francesco che replica affermando che lui, “se fosse l’ICE, farebbe una campagna pubblicitaria massiccia a Teheran e nelle altre grandi città: cosa cavolo andate a fare a Dubai, venite in Italia!!”. Quindi in maniera incredibile, lo stesso Pier Francesco descrive il sito dell’opposizione iraniana Radio Free Europe come un organo “naturalmente della CIA, con alcuni legami paralleli al Mossad, e pertanto è nemica della Repubblica Islamica…”.
I commenti si concludono in maniera assai curiosa, ovvero dando spazio ad un evento organizzato all’inizio di maggio dal centro IGS di Nicola Pedde, ben noto per essere vicino al regime iraniano e alle sue posizioni ideologiche…
Insomma: che dire? E’ interessante notare che, se si cerca si cerca il profilo pubblicato da YallaItalia su Chiara Serrano, si scopre che è, per parte di madre, di origine iraniana. Considerando questa bella origine che ha, invitiamo la Serrano a usare lo spazio che ha per denunciare cosa avviene veramente in Iran e quello che veramente rappresenta il regime degli Ayatollah: ovvero una realtà che opprime e finanzia il terrorismo a livello globale.
Per il momento, non possiamo non notare che, più che un articolo sull’Iran, quello pubblicato da YallaItalia sembrava proprio una bella pubblicità in favore del regime iraniano, una bella sponsorizzazione per invitare gli imprenditori italiani ad investire nella Repubblica Islamica, a dispetto dei crimini quotidiani che questa commette
Forse qualcuno a Via Nomentana 361/363 ne sa qualcosa??? Si sa…a volte a pensar male…
Chissà…per il momento invitiamo YallaItalia e la Serrano a ricordare che l’Iran è ben altro e la situazione dei lavoratori e dei loro diritti è ben lungi dall’essere un modello da imitare e con cui fare affari…