È ancora un tie-break a decidere tutto. È una sfida infinita. È semplicemente il derby. È il cuore della pallavolo femminile. Il meglio del volley nostrano. La Supercoppa Italiana ricalca l’indimenticabile gara5 della finale scudetto di sei mesi fa e regala una partita epica.
Al Pala George di Montichiari (Brescia) è una mitica Unendo Yamamay Busto Arsizio ad alzare il primo trofeo della stagione trionfando per 3-2 (20-25; 25-21; 20-25; 25-21; 15-12). Lo fa di fronte alle odiate rivali della Asystel MC Carnaghi Villa Cortese: per le biancoblu ormai le biancorosse stanno diventano un ostacolo psicologico insuperabile e semplicemente non vincono mai…
Le Farfalle entrano così definitivamente nella storia. Dopo il triplete dello scorso anno che tutti hanno ancora negli occhi (Coppa Italia, Coppa Cev, Scudetto) infilano il quarto trofeo consecutivo, un poker da far riscrivere tutti gli almanacchi di questo sport. Per le ragazze di coach Parisi è anche la prima Supercoppa messa in bacheca; per il sestetto di Gianni Caprara (che da allenatore ne aveva già vinte due), ormai infilatesi in un tunnel la cui uscita sembra sempre più lontana, è la terza sconfitta consecutiva.
Non ci sarà più la ex capitana Havelkova. Non ci sarà l’immensa Havlickova. La palleggiatrice Carli Llyod sarà out per infortunio. Ma le guerriere non smettono di stupire. Elmetto in campo, grintose, hanno stretto i denti di fronte alle difficoltà e sono riuscite a regolare l’incontro in un quinto set che non ha avuto letteralmente storia. Lì è saltata fuori l’esperienza, la voglia di primeggiare, l’abilità delle grandi, il talento delle migliori.
Messe alle corde e di fronte alla verità dei fatti, Villa Cortese è crollata soprattutto mentalmente, non è mai riuscita ad imbastire una seria reazione. Col temperamento sono riuscite a rientrare con quattro punti consecutivi dal 12-6. Ma poi tutto è finito lì. Un vero peccato perché Bosetti e compagne hanno fatto davvero vedere delle bellissime cose durante tutto l’incontro.
L’aggressività di Marcon, la freschezza di Arrighetti che da nuova arrivata piazza il match point, la cattiveria di Kozuch, la superiorità di Brinker, la precisione della Bauer, i salvataggi di Leonardi sui pochi attacchi delle avversarie sono state le chiave del quinto parziale e del 15-12 conclusivo.
È un epilogo assolutamente ingiusto nei numeri perché tutta la partita si è svolta sul filo dell’equilibro (e dello spettacolo puro). Un match ad altalena con Villa sempre avanti nei set, ripresa per due volte per poi essere superata. Le campionesse d’Italia sono state costrette ad inserire Valeria Caracuta nel ruolo di palleggiatrice: la pugliese ha sbagliato parecchio e ha patito l’importanza della serata. Le sue mani sono tremate parecchio e le palle fornite alle compagne non sono state delle migliori. La bravura delle schiacciatrici, però, sta proprio nel correggere gli errori della compagna e di mettere giù di tutto e di più. Ci sono riuscite alla grande le nuove arrivate. La Kozuch, ritornata in Italia, non fa rimpiangere Aneta: diversa per costituzione fisica, per potenza e tecnica, la tedesca domina in scena ed è sicuramente una delle migliori sul parquet. La Brinker è un vero martello e ripiana la delusione per la brutta prestazione della Fussett sostituita al termine del primo set. La Arrighetti è in formissima e mette subito il suo timbrino: la Yama è anche mia. La Bauer da nuova capitana trascina le compagne col suo carisma.
Le perdenti sono entrate prepotentemente in partita ma poi sono crollate sulla lunga distanza. Caterina Bosetti viene premiata come miglior giocatrice in campo, ma se Barun sbaglia totalmente la partita c’è davvero poco da fare. L’opposto è stata infatti sostituita da Marakorvsky nel terzo set e la sua performance è stata eccellente (forse bisognava inserirla prima). Bello il ballottaggio tra la 17enne Parrocchiali e la Viganò per il ruolo di libero (Cardullo deve ancora recuperare dall’infortunio): saranno due ottime carte per il futuro. Voto positivo per la palleggiatrice Majica che si è alternata con la Rondon.
Che inizio di stagione. Che spettacolo. Se queste sono le premesse ne vedremo delle belle…
Di seguito la cronaca dei primi quattro parziali:
Il primo set è un punto a punto fino al primo time out tecnico. Poi Villa Cortese crea la spaccatura. Busto manca di precisione, fa troppa fatica in attacco soprattutto a causa delle difficoltà della Caracuta e patisce parecchio anche in difesa (non una grandissima Leonardi in ricezione). Le cortesine ne approfittano, azzeccano due cambi palla, si inventano due muri e bloccano sul nascere il mini tentativo di rientro delle ragazze di Parisi. Molto positivo il muro del sestetto guidato da Caprara, molto affidabile. Positivo anche l’impatto della Arrighetti e della Kozuch.
Secondo set. La Fussett paga con la panchina un bruttissimo primo parziale. Per lei l’incontro finisce praticamente qui. Entra la Brinker e Busto cambia da così a così. Le Farfalle aumentano la loro incisività sotto rete e scappano subito via. Kozuch è ancora sugli scudi. Barun, invece, è l’opposto che non vorresti: è molto fallosa, imprecisa, non fa sentire la sua presenza e fa soffrire troppo Villa Cortese. Ci vuole la migliore Caterina Bosetti per tenere in piedi l’incontro con sei punti praticamente consecutivi, ma non basta. La differenza è tutta qui.
Terzo set. Inizio a spron battuto di Villa che si crea facilmente quattro-cinque punti di margine. Poi Busto rientra grazie a una bella serie di muri di Arrighetti e di attacchi della Kozuch. A due terzi del set, però, alla Caracuta iniziano di nuovo a tremare le mani e cade tutto il castello delle biancorosse. La Bosetti (56% in attacco) con una diagonale imprendibile e un muro in faccia alla Kozuch, con l’aiuto dell’errore in battuta della Brinker, chiude il set. Bauer e Marcon scendono incredibilmente di percentuale. Tuttavia la svolta del parziale l’ha fatto l’ingresso della Marakovsky al posto di una impalpabile Barun.
Quarto set. Spinge a mille la Bauer che mette in equilibrio il match dopo lo sprint iniziale di Villa. Poi un muro della francese spettina tutti e porta avanti le bustocche per 16-14. Entra Miriam Sylla per le cortesine ma poco cambia. Decidono tutto un muro della Arrighetti e una bomba della Marcon.
OA | Stefano Villa