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Yasser Arafat morto per avvelenamento da Polonio?

Creato il 06 luglio 2012 da Ilnazionale @ilNazionale

Yasser Arafat morto per avvelenamento da Polonio?

6 LUGLIO –

Mercoledì, l’Autorità Nazionale Palestinese ha annunciato la notizia che è sua intenzione quella di riesumare il corpo di Yasser Arafat, storico leader dell’ANP, allo scopo di verificare un possibile avvelenamento con il polonio, sostanza altamente radioattiva che causò la morte della spia russa Alexander Litvinenko.

“Il [palestinese], come è sempre stato, è pronto a tutto per cooperare e spianare la strada per un’inchiesta sulle vere cause che conducono al martirio del defunto presidente”, ha detto Nabil Abu Rudeinah, portavoce dell’Autorità .

L’Autorità Nazionale Palestinse con l’affermazione del suo portavoce si è fatta portatrice degli interessi di Suha Arafat, moglie del defunto leader, che ha accettato di aprire la tomba e di sottoporre il corpo ad una serie di indagini. Non si sa ancora oggi, infatti, quali siano state le cause della morte di Arafat nel 2004 e la richiesta di esumare il suo corpo ha come scopo quello di svelare una volta per tutte le cause del suo decesso.

Perché il Polonio? Il Polonio, per la precisione Polonio-210, è un metalloide radioattivo raro, chimicamente simile al tellurio e al bismuto, e si trova nei minerali di uranio. È  senza dubbio un elemento tossico, altamente radioattivo e pericoloso da manipolare. La dose letale si misura nel quantitativo di un milligrammo. Il Polonio è stato usato come veleno per le spie. Il caso più eclatante è la morte di Aleksandr Val’terovič Litvinenko, avvelenato probabilmente in un sushi bar di Londra e morto dopo pochi giorni di indescrivibile agonia.

Secondo quanto riportato da al-Jazeera, un istituto legale svizzero ha esaminato alcuni dei suoi beni trovando inspiegabili tracce di Polonio-210 nei vestiti usati dal leader durante la sua malattia. I risultati, sempre secondo quanto affermato da questi, risultano fino a 10 volte superiori a quelli normalmente tollerati da un essere umano. Sempre l’istituto svizzero ha precisato che i risultati non sono sufficienti per determinare la causa della morte. Infatti è trascorso un certo periodo di tempo tra la morte del leader e gli esami di laboratorio, tempo in cui si poteva tranquillamente immettere la sostanza nei vestiti.

La malattia di Arafat risale al momento in cui il suo quartier generale era sotto assedio dei carri armati israeliani durante la seconda intifada palestine. Il 29 ottobre 2004, il leader palestinese, versando ormai in condizioni disastrose, venne trasferito in Francia dove muorì l’11 novembre dello stesso anno. Sulla sua morte si sono fatte molte speculazioni, si sospetto che fosse persino malato di AIDS, ma se venisse confermata la traccia dell’avvelenamento da Polonio la storia sarebbe totalmente diversa.

Michele Soliani


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