Pochi sanno che il 26 marzo l’Arabia Saudita ha incominciato i bombardamenti delle postazioni delle combattenti Houthi in Yemen. Queste milizie sciite hanno messo a segno un colpo di Stato nel paese della penisola arabica lo scorso settembre.
I sauditi insieme ad altri 10 paesi a maggioranza sunnita dell’area compresi Egitto e Pakistan hanno deciso di non tollerare più questi ribelli filo iraniani ed hanno deciso di compiere queste azioni militari per riportare il legittimo governo del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi estromesso a causa della conquista della capitale Sana’a da parte degli Houthi e il rapido controllo del paese nei mesi successivi.
Queste milizie sciite della setta degli Zaydi sono state sostenute dal vecchio capo di Stato che seppur cacciato dalle veementi proteste del novembre 2011, ha governato per 33 anni lo Yemen. Così il paese tra settembre e marzo è stato controllato dai lealisti di Ali Abdullah Saleh, l’ex presidente e i ribelli Houthi. Il 28 marzo, lo stesso Saleh è apparso in TV chiedendo la fine dei bombardamenti e il suo passo indietro in favore di nuove elezioni.
Probabilmente, Saleh, una volta alleato dell’Arabia Saudita, ha mal giudicato quanto seriamente fossero considerati minacciosi gli Houthi da parte degli altri paesi vicini.
Per il momento lo Yemen è stato pacificato grazie ad un accordo politico. Il Re saudita, Salaman, vincitore della guerra lampo, sembra orientato a reinstallare il presidente internazionalmente riconosciuto estromesso dal colpo di Stato escludendo gli Houthi come attore politico.
Gli imam sauditi sconfessano gli Houthi come nemici dell’Islam nonostante la popolazione yemenita appartenente agli Zaydi sia molto rilevante e si attesta intorno al 40%.
Inoltre, Hadi, il presidente deposto, è screditato in gran parte della popolazione.Come insegna l’esperienza americana ha illuminato negli ultimi anni, cominciare una guerra è più difficile che finirla.
Intanto i commenti iraniani sui social media già parlano che lo Yemen sarà un Afghanistan “Saudita”.
Combattente Houthi. Foto Credit by arabpress.eu