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Yes, we Kran!

Creato il 29 giugno 2014 da Ffc
Yes, we Kran!
Divenuta nel giro di un paio di mesi una delle “Sehenwürdigkeiten” più visitate e controverse della città, la gru marittima eretta sulla “rive droite” della Limmat sarà l'ospite d'onore dell'Hafenfest in programma dal 4 al 6 luglio prossimi a Zurigo. Venuta via a presso d'occasione dal porto baltico di Rostock, l'Hafenkran, alta 30 metri e pesante 90 tonnellate, s'inserisce come evento speciale in Gasträume 2014, il progetto artistico, patrocinato a cadenza annuale dalla municipalità di Zurigo in collaborazione con alcune delle più rinomate gallerie d'arte che hanno sede in città, finalizzato a promuovere l'arte contemporanea nei luoghi pubblici consentendo il contatto diretto tra l'opera artistica e la gente. Installata nelle immediate vicinanze del Rathaus, sede del Consiglio comunale e del Gran Consiglio, la gru portuale speciale lo è sicuramente e non solo per le sue dimensioni. Il progetto è stato per anni al centro di discussioni, anche in parlamento, dove è stato dibattuto il relativo credito ammontante a 600.000 franchi, quasi mezzo milione di euro! Si è pure cercato di bloccare l'allestimento della gru con un ricorso contro la licenza edilizia, poi ritirato, e un'iniziativa popolare, su cui non si è però ancora votato. Fortemente voluta da Jan Morgenthaler, Barbara Roth, Martin Senn e Fariba Sepehmia, la gru rientra in un più ampio progetto culturale denominato Zürich Transit Maritim, ovvero Zurigo sul mare. Per qualche mese creatori e distillatori d'emozioni daranno un'immagine della città decisamente opposta alla mitologia alpestre così cara ai super patrioti.
Archeologia del futuro
L'intervento artistico gioca infatti con la fantasia, ipotizzando che in tempi passati a Zurigo esisteva un porto di mare che ora viene dissotterrato. Il mare a queste latitudini c'era, ma solo fino a 16 milioni di anni fa! La voglia di mare però non è mai scomparsa, come racconta lo storico Andreas Teuscher che, nel suo libro Schweiz am Meer illustra i progetti visionari d'inizio Novecento per collegare il Mar del Nord al Mar Mediterraneo attraverso canali navigabili sotto le Alpi svizzere. Confrontato a questi scenari, il progetto zurighese di un porto improvvisato per qualche mese sul fiume che attraversa la città appare meno sbalorditivo. Perché comunque l'obiettivo finale è un altro: fare archeologia del futuro a Zurigo. Ovvero fare delle follie per trovare elementi che indichino un avvenire. Giocare con illusioni, miraggi e utopie per sognare e far sognare. E la festa portuale che si svolgerà il prossimo week end è parte di questo intento. Per riaccendere l'atmosfera marittima che incanta Zurigo, regalandole il fascino di Marsiglia degli anni '20, la nostalgia per il mare e la malinconia del vasto mondo. Tutto nel cuore della città. A proposito: quando arriva la nave?
26-2014

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