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Yogurt e fermenti: servono davvero?

Da Nicla
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E con lo yogurt, come la mettiamo?

Tra le diverse domande che affollano una libreria in cerca di risposte, quella sullo yogurt è di certo la più comune. E non senza regione. Se di sana e corretta alimentazione si parla, infatti, lo yogurt e nella fattispecie i benefici effetti probiotici ad esso attribuito rappresentano per molti un quesito importante per la salute del proprio intestino. Specialmente per i bambini.

E’ così che a Cosenza, domenica mattina, in una piccola e accogliente libreria Mondadori nel centro della città calabrese, il dibattito sulla scelta alimentare più consona per i propri figli si è acceso con una tra le domande più semplici e allo stesso tempo più importanti per il quotidiano di molte persone.

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Lo yogurt fa bene o fa male?
E’ da considerarsi tra i prodotti caseari da eliminare in vista di una alimentazione  per la salute?
Come la mettiamo con i fermenti contenuti?
E se fatto in casa, cambia qualcosa?

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Tutte queste domande si riassumo in una sola: che cosa si può dire oggi sullo yogurt?
Su questo argomento le specialiste Valentina Mazzucca e Mariagrazia Vigliarolo, entrambe biologhe nutrizioniste organizzatrici insieme alle loro associazioni della presentazione del libro “Veg Junior”, hanno bene elencato i punti forti e quelli deboli di un prodotto che investito di grande pubblicità nell’ultimo decennio rischia oggi di diventare un falso mito per molti italiani.

Che i probiotici siano “cibo” per il nostro intestino infatti è risaputo. L’importanza del nutrimento corretto della nostra flora batteria è certamente uno degli argomenti più importanti per la nostra salute e quella dei nostri figli.
Che questi probiotici si trovino specificamente nello yogurt tuttavia è discutibile.
Perché i fermenti lattici in esso contenuti siano considerati probiotici, infatti, devono soddisfare alcune essenziali condizioni:

- arrivare vivi all’intestino;

- insediarvisi ed essere in grado di colonizzarlo (sopravvivendo all’ambiente acido dello stomaco ed ai sali biliari nella prima parte dell’intestino);

- influenzare positivamente la flora intestinale contrastando i batteri pericolosi;

- contribuire a favorire le difese immunitarie.

La dose necessaria perché possano esplicarsi la proprietà probiotiche di cellule batteriche vive e vitali è detta dose di colonizzazione.
Somministrazioni controllate in gruppi di volontari hanno dimostrato che ceppi selezionati in base alle loro doti di resistenza all’ambiente gastrico ed ai sali biliari possono colonizzare, sia pure in modo transitorio, la totalità dei soggetti trattati se assunti in dosi non inferiori ai 10 miliardi al giorno!

Quanti yogurt dovremmo mangiare al giorno perché questo si avveri?

Non meno di tre, in linea teorica e a seconda del prodotto- ha precisato la dottoressa Mazzucca-. E a patto che questi cosiddetti probiotici effettivamente arrivino vivi e attivi nel nostro intestino”.

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Lo yogurt “classico” non può essere infatti considerato un vero probiotico, perché il Lactobacillus bulgaricus e lo Streptococcus thermophilus, i due batteri che lo caratterizzano per legge, non sono di origine
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intestinale. Ciò significa che non sono sempre in grado di superare indenni la barriera acida di difesa dello stomaco e dei sali biliari.
Per questo motivo, i fermenti dello yogurt riescono a giungere vivi nell’intestino solo in piccole quantità e, soprattutto, non sembrano capaci di modificare la qualità dei batteri presenti in quest’organo.
L’unica capacità probiotica che si riconosce allo yogurt è la capacità di essere consumato anche da persone intolleranti al lattosio, aiutando la digestione di questo zucchero presente in quantità discrete nel prodotto fermentato.

 
Insieme al Lactobacillus e allo Streptococcus, tuttavia, cos’altro caratterizza lo yogurt?
In quanto derivato del latte vaccino, nello yogurt sono presenti buone percentuali di proteine, quelle stesse proteine che se consumate in eccesso non aiutano la nostra salute.
Nello yogurt in media sono presenti circa 3,5% di proteine, contro l‘1,2% di proteine presenti nel latte materno.
Eccesso?
Oppure la natura sta sbagliando?

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Di certo per i vitelli la percentuale di proteine presenti nel loro alimento naturale non è troppa (raddoppiano il proprio peso dopo appena 47 giorni dalla nascita). Per i cuccioli d’uomo invece natura insegna che questa percentuale è in eccesso (il raddoppio del peso della nascita avviene in diversi mesi).
Ciò detto è indubbio che questa percentuale di proteine sia del tutto inutile per chi cucciolo non è più e il proprio peso non deve di certo raddoppiare, come gli adulti.
Per non parlare poi dei grassi contenuti, di cui si può tranquillamente fare a meno.

Se si tiene conto infine della mancanza nello yogurt di ciò che veramente serve alla nostra

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salute e a quella dei nostri figli, vale a dire una dose soddisfacente di antiossidanti e vitamine, consumare yogurt probabilmente può far piacere a qualcuno (per gusto o abitudine) ma di certo non è indispensabile per il benessere del corpo e tanto meno per la salute a lungo termine del l’intestino.


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