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You Did Not Eat That: quand’è che il rapporto con il cibo è diventato così contorto?

Creato il 23 maggio 2014 da Chiara Zappacenere @WalkingFashion

Per le abitudini alimentari esiste un pre ed un post, ovvero: un prima ed un dopo Instagram. Vi ricordate come era la vita, prima che tutti condividessimo fotograficamente (e sì, lo faccio anche io), ogni pasto? Di sicuro non esisteva la necessità assoluta che i piatti fossero belli e dai colori psichedelici.
Perdonate la piccola digressione nostalgica, ma questa premessa mi serviva per dire che forse forse il dover instagrammare cibo #yummi #gnammi #slurp ha creato non pochi disagi. Soprattutto alle povere fashion blogger. Perché essere belle e snelle va certamente in controtendenza con quegli alimenti ricchi di grassi saturi che, ahiloro, risultano particolarmente carini su Instagram. Pensateci: sono più fotogenici macarons, cupcakes, cookies, hamburger e ciambelle oppure riso in bianco, verdure al vapore e carne ai ferri? Eh già.

FerryMcDonaldL’unico McDonalds frequentato dalle blogger.

Un account Instagram, chiamato You Did Not Eat That e gestito da un’anonima che ha accumulato anni di esperienza nel settore della moda, sbugiarda le presunte abitudini alimentari delle blogger, come spiega la tagline: “Speaking the truth in this mixed up world of too many macarons and ice cream cones. Because really… #youdidnoteatthat”. E ha (come era logico pensare) attirato subito l’attenzione di vari siti e magazine, in questi giorni ho letto molti articoli e interviste a lei dedicati.

Tutto si riassume in questo estratto dell’intervista di The Cut fatta all’anonima proprietaria dell’account Instagram:

People buy a box of macarons, or doughnuts, or an ice cream. They photograph it in front of some big landmark, like the Eiffel Tower — the trip to Paris is to take pictures across from Ladurée — and there’s always a very calculated stack of rings and bracelets, maybe a French bulldog, and it’s like, Boom, I’ve got a successful Instagram post!

La ragazza ha dannatamente ragione: la formula vincente cibo+location+accessori must è un vero e proprio catalizzatore di like, commenti ed invidia, una scorciatoia semplice semplice per il successo mediatico nel microcosmo di Instagram. Ma poi, tutti quei macarons, cupcakes, cookies, hamburger e ciambelle, che fine fanno? A me preoccupa – anche – lo spreco. E, nella migliore delle ipotesi che vede fidanzato/fotografo/membro della crew/hobo ereditare il grassissimo pasto, mi chiedo a forza di dover fotografare queste blogger quale sia il livello di colesterolo della suddetta persona-che-mangia-ciò-che-viene-immortalato.

E ancora, questa volta in un articolo di College Candy:

[The author] she’s well aware that the kind of woman wearing designer shoes and bikinis isn’t gulping down sweets at the rate she’d have us believe. The photos, for these women, are more about selling you a product, creating a brand or an aesthetic that’s aspirational.

Per i non anglofoni: Lei (l’autrice) è ben consapevole del fatto che la donna che indossa scarpe e bikini firmati non ingurgita dolci con la frequenza che vorrebbe farci credere. Le foto, per queste donne, sono casomai finalizzate a venderti un prodotto, creando un brand o uno stile che sono aspirazionali.

CompositFood FBImmagini random dagli account di Chiara Biasi, Chiara Ferragni, Song Of Style e You Did Not Eat That.

Come fare quindi, per non far capire in maniera troppo palese alle proprie follower che no, quel cibo in realtà non viene mangiato? La moda dei detox sembra quasi essere nata per salvare le apparenze: perché se vi rimpinzate di porcherie non importa, basta qualche giorno a base di Babasucchi (o simili) e tutto torna a posto. Come no!

Ancora un contributo, questa volta da Oyster Mag:

Because really… #youdidnoteatthat” and that’s pretty much their message — girls pose with junk food as much (if not more) than they take selfies with #cleaneating type food. [...]
Maybe a whole bunch of girls do go around holding other people’s burgers for selfies in a bid for their followers to become jealous and think, “But she’s like, soooo skinny! It’s not faiiir!”

Ed è questa la mia principale preoccupazione: questo continuo passare da cibi strafritti/straunti/stragrassi a succhi e detox non fa bene a nessuno, e temo possa dare il cattivo esempio a chi segue queste micro-celebrità. Insomma, se fossi una madre con una figlia in età influenzabile, sarei un pochino preoccupata.

Una menzione a parte la merita l’account Instagram di Veronica Ferraro, in quanto capace di rispecchiare palesemente quanto possa creare conflitto interiore questo “trend” (vorrei ma non posso, passo dalle bombe caloriche ai centrifugati di verdura. Ciao coerenza ciao.) e per dirle: Veronica stai bene così! Mangiatelo il muffin se ti va :)

 


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