Zaccheo - 31° Domenica TO ANNO C

Creato il 02 novembre 2013 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
3 novembre 2013 31° DOMENICA TEMPO ORDINARIO ANNO C
Antifona d'Ingresso  Sal 37,22-23Non abbandonarmi, Signore mio Dio,
da me non star lontano;
vieni presto in mio aiuto,
Signore, mia salvezza.
CollettaO Dio, che nel tuo Figlio sei venuto a cercare e a salvare chi era perduto, rendici degni della tua chiamata: porta a compimento ogni nostra volontà di bene, perché sappiamo accoglierti con gioia nella nostra casa per condividere i beni della terra e del cielo. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura  Sap 11,22-12,2
Hai compassione di tutti, perché ami tutte le cose che esistono.

Dal libro della SapienzaSignore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia,
come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra.
Hai compassione di tutti, perché tutto puoi,
chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,
aspettando il loro pentimento.
Tu infatti ami tutte le cose che esistono
e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata.
Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta?
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza?
Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue,
Signore, amante della vita.
Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.
Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano
e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,
perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.
- Parola di Dio
Salmo Responsoriale  Dal Salmo 144
Rit. : Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre. - Rit.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. - Rit.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. - Rit.
Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.  - Rit.

Seconda Lettura2 Ts 1,11 - 2,2Sia glorificato il nome di Cristo in voi, e voi in lui.  Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi
Fratelli, preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo. Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente.  - Parola di Dio
VangeloLc 19, 1-10Il Figlio dell'uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.
Dal vangelo secondo Luca In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». - Parola del Signore
RIFLESSIONI
  • Procederemo in questo modo: dagli avvenimenti al che cosa questi fatti suggeriscono, per arrivare poi a noi.
L’episodio è ricco di domande e di rimandi profondi.
1- Zaccheo e il suo comportamento Zaccheo è un pubblicano, esattore delle tasse, disposto alla violenza e al sopruso, odiato dal popolo. Tuttavia quest’uomo perverso ha un desiderio, sorprendente per chi lo conosce e per noi: si interroga su Gesù e lo vuole vedere, cerca di capire che cosa significa il messaggio che porta e che cosa vuol dire. È sorprendente che Zaccheo obbedisca a un simile richiamo, perché egli ha tutto. È ricco, è potente, ha un peso umano di rispetto. Nulla giustifica l’interesse per Gesù. egli, che era malvisto, va a cercare Gesù che parla ai poveri, che annuncia il Regno e la benedizione per quelli che si spendono, cioè l’opposto di quello che fa lui. Niente fa percepire il cambiamento, un cambiamento che in realtà avviene, come manifesta l’episodio. Come mai un uomo imprevedibile fa questo tipo di scelta ? Che cosa lo muove? La curiosità, la paura? Per noi è importante comprendere questo, o per lo meno intuire qualcosa, perché la questione di fondo che emerge dall’episodio pone domande essenziali. Noi, desideriamo vedere Gesù o siamo già appagati del così come siamo? Gesù per noi è una domanda? C’è il reale desiderio di incontrarlo?
2- Gesù cerca Zaccheo La sorpresa maggiore è il fatto che Gesù cerchi Zaccheo. Sorprende come Gesù si accorga della presenza inquieta di quest’uomo interessato al suo passaggio. Gesù è attento e lo individua in mezzo alla folla. Un punto importante è la statura di quest’uomo: è un uomo piccolo che poteva anche non essere visto facilmente. Stupisce questo interesse particolare per Zaccheo. Tra Gesù e Zaccheo vediamo nascere una ricerca reciproca. Quella di Gesù la si comprende in quanto fa parte del suo programma, mentre ci lascia perplessi che Zaccheo voglia incontrare Gesù. Noi, cerchiamo Gesù? Forse non ci accorgiamo di avere una forte tentazione: essere degli habitué che vanno da Gesù in modo ripetitivo. Queste domande aprono una seconda serie di domande suscitate dall’incrociarsi dei due sguardi: Gesù vede Zaccheo, mentre Zaccheo, credendo di non essere visto, si arrampica su di un sicomoro per vedere. C’è una sorpresa: Gesù lo ha visto e gli chiede di scendere subito. Gesù si interessa a lui in modo reale e immediato; e Zaccheo, accorgendosi dell’attenzione, accetta l’invito scendendo dall’albero. Noi, nella nostra vita, obbediamo all’invito del Signore che ci chiede di scendere, di abbassarci? oppure facciamo finta di niente e stiamo tranquilli al nostro posto?
3- Il cambiamento di Zaccheo Non solo Zaccheo scende, ma proclama un cambiamento totale della sua vita attraverso il dono dei suoi soldi, di quello che ha raccolto imbrogliando e facendo violenza; e, sorprendentemente, in sovrappiù. C’è un rovesciamento in Zaccheo e questo cambiamento avviene proprio nei confronti dei poveri che lui aveva imbrogliato con le sue richieste e che ora potranno riavere tutto quanto era stato loro rubato. L’incontro con Gesù coincide con l’incontro con i fratelli, soprattutto i più poveri; non è mai una questione privata, ma ha un riscontro preciso nell’incontro con le persone. Gesù di fronte a questa offerta proclama la venuta del Regno che si realizza in quella casa. Quando noi ascoltiamo la voce di Gesù e la seguiamo, non può non avvenire un’accoglienza, una condivisione con il povero. L’incontro con Gesù e l’accoglienza dei poveri sono due aspetti inscindibili.
* Questi sono i punti su cui riflettere e che ora cerco di tradurre in alcune domande. Come comprendere il fatto che Zaccheo dona rovesciando completamente il comportamento tenuto fino al momento dell’incontro, un comportamento espresso dal salire e dallo scendere? Qui è evidente il ruolo della persona che viene chiamata in causa. Anche noi siamo disposti a salire e a scendere? Come cogliere e seguire l’azione del Signore in mezzo a noi? Con quali strumenti il Signore opera? Per chi già appartiene al Signore, ci sono la liturgia, la Parola , i sacramenti. Ma come pensare di cogliere la potenza del Signore e la sua presenza negli avvenimenti quotidiani, specialmente quelli più pesanti e dolorosi? Come cogliere il fatto che Gesù ci cerchi? La fede ci aiuta a capire questo: Dio opera sempre per il nostro bene, anche nelle prove più dure e nelle difficoltà. Di fronte alle difficoltà della vita il Signore ci dice: fidati di me, per te preparo un mondo nuovo; io sono al tuo fianco in modo che tu possa far fronte alle difficoltà con pace e serenità. Il frutto è grazia. Se vogliamo comprendere qualcosa di più, l’obiettivo a cui mirare è il nostro cuore, il profondo di noi stessi, in cui si sviluppano la chiusura, l’avidità, la violenza, il sopruso, ma anche luogo dove matura l’umanità nuova. Il Signore mira a condurci verso questa nuova umanità e ci esorta affinché noi siamo attenti alle opportunità, agli incontri, alle Parole del figlio suo Gesù, che è affidato a noi. Il problema del cuore è il problema degli idoli. Occorre la potenza della grazia del Signore, affinché egli possa sciogliere il nodo che portiamo dentro e che ci spinge a pensare a noi, ad avere atteggiamenti più di resistenza e di chiusura che di amore e di accoglienza. Pensiamo alle opportunità che ci sono date ora e anche alle difficoltà a cui siamo esposti. Il Signore porta il positivo, animando anche l’oscurità e il negativo. L’opera di Dio passa attraverso il travaglio quotidiano per rinnovare la vita. È importante che noi siamo docili e soprattutto disposti a darci una mano reciprocamente, ad aiutarci, sapendo che Gesù con il suo Spirito accoglie tutti e ci custodisce, avviando la nostra vita ad una insperata pienezza.
* C’è un punto ulteriore che esprimo: ogni persona è un mistero. La gente odiava Zaccheo e non si aspettava la sua conversione. Noi come accostiamo le persone? Cogliamo il mistero che c’è in loro? Osiamo dare fiducia a chi ci lascia perplessi e non sembra meritare la nostra fiducia? Anziché dire “vieni”, siamo tentati di chiudere la porta, di difenderci, di accusare, rischiando di vedere solo il negativo. Questo brano ci fa capire come ogni persona e ogni avvenimento hanno un aspetto nascosto, ma prezioso. È il segreto che dobbiamo scoprire. Dobbiamo coltivare dei rapporti di reciproca accoglienza in un movimento che non ha fine e che è destinato ad essere eterno ed universale. Le prove che oggi noi viviamo non ci devono far chiudere gli occhi, ma bensì aprirli per vedere in ogni persona la presenza dello Spirito, che, in un modo o in un altro, prepara il meglio e uno sviluppo positivo per ciascuno.
RIFLESSIONE
È tutta una sequenza di prodigi questa pagina di Luca 9… Protagonisti : GESÙ e ZACCHEO
Qual è la radice di questa sequenza?
È il cuore : prima dominato dalla bramosia delle ricchezze e ora gioiosamente libero nel dono. È il desiderio, cuore del cuore. E non un desiderio qualsiasi, ma il desiderio profondo, unico, totalizzante Il desiderio di vedere direttamente, faccia a faccia, quella “strana persona”.
È per questo desiderio che Zaccheo si mette in cammino libero da tutto, anche dall’idolo più adorato.
Ma questo desiderio chi lo ha acceso? Chi lo alimenta?


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