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Zamagni: non tutti piangono, c’è anche chi guadagna più di prima

Creato il 01 luglio 2010 da Artigianauta

Questa è una delle vie che suggerisco per uscire dalla crisi, uno strumento molto concreto che può impedire esperienze analoghe. Se ci fosse stata una finanza più pluralistica, ovvero con la presenza di banche che non rispondono solo al principio della speculazione finanziaria, la crisi scoppiata avrebbe avuto un impatto più leggero. Bisogna modificare gli assetti legislativi per consentire la fioritura di banche del territorio, come lo sono le banche di credito cooperativo o, per certi versi, le popolari. Certo, molti dicono: «Anche le banche speculative sono nel territorio». Ma io parlo di banche “del” territorio, cioè che reinvestono nel territorio gli utili che hanno ottenuto da lì. Mentre le banche speculative fanno profitti in Emilia Romagna o in Toscana, ma il forziere è altrove e viene utilizzato secondo altre logiche. Questo non è tollerabile. Per questo motivo c’è bisogno di banche cooperative e popolari o di altre forme, come le banche etiche. La legislazione di oggi, però, e mi riferisco a Basilea 2 e alla futura Basilea 3, è tale per cui questa fioritura è resa estremamente difficile. 


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