Mai fidarsi del León: LL Sánchez è un corridore furbo, sempre pronto a cogliere l’attimo. Indipendentemente che quest’attimo sia una fuga da lontanissimo o una sparata in solitaria nel finale. Nella sua ormai lunga carriera (decima stagione tra i professionisti), il suo marchio di fabbrica è quasi sempre stato il medesimo: scappa da solo o in compagnia, a 40, a 10 o a un chilometro dal traguardo, e arriva da solo, con le braccia al cielo per ricordare il fratello morto in un incidente d’auto. Anche oggi, alla Classica di San Sebastián, è andata così.
Una corsa anarchica sin dai primi chilometri, con la sola Katusha che tenta, seppur timidamente, di indirizzarla sui binari più convenienti per il proprio capitano Joaquim Rodríguez; ma il percorso tosto (235 km con un duplice passaggio sia sullo Jaizkibel, sia sull’Alto de Arkale) invoglia tanti corridori ad attaccare, rendendo complicatissimo il lavoro per il team russo. Ci provano i Liquigas, che pure potrebbero puntare su un’eventuale sprint di Elia Viviani (in realtà non così a suo agio sulle due salite), con Tiziano Dall’Antonia ed Eros Capecchi; l’attacco dell’umbro è un buon segnale in chiave Vuelta, dove sarà il capitano del team di Stefano Zanatta, ma non va a buon fine. Ci prova anche Diego Ulissi, quasi sempre alla ruota di Alejandro Valverde; ci provano una dozzina di corridori ad altrettanti chilometri dalla conclusione, dai quali si sfila, con la consueta sparata, proprio León. Siamo ai -9, il ventinovenne murciano saluta la compagnia e verrà ripreso solo dopo la linea d’arrivo perché, chilometro dopo chilometro, incrementa il suo vantaggio ai danni di un gruppetto incapace di riorganizzarsi e collaborare. A 7” dal vincitore, che bissa il successo del 2010, lo sprint dei battuti premia Simon Gerrans davanti a Gianni Meersman; sesto Mauro Santambrogio, decimo Diego Ulissi.
Oltre alla Vuelta, in programma a partire dal 18, è tempo di grandi corse anche in Italia: da giovedì a sabato si terrà il consueto Trittico Lombardo, con Coppa Bernocchi, Coppa Agostoni e Tre Valli Varesine che presenteranno percorsi nuovi e ancora più insidiosi.
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foto tratta da cyclingnews.com
OA | Marco Regazzoni