L’ex capitano di mille battaglie, Javier Zanetti, che dopo aver smesso la carriera da calciatore ha intrapreso quella di dirigenta nelle vesti di vicepresidente della nuova Inter targata Erik Thohir, ai microfoni di Inter Channel parla cosi:
”Ringrazio Thohir e Moratti per avermi concesso quest’opportunità di proseguire qui all’Inter. Hanno avuto fiducia in me, questo mi riempie d’orgoglio. Ho sempre rispettato in questi anni di carriera i ruoli e, forse, grazie a questo ho recepito il modo di ricoprire anche cariche societarie. La tournée americana può considerarsi il mio punto di partenza, mi è stata utile per capire alcune dinamiche”.
Un ruolo che può considerarsi quasi da ambasciatore del club:
”Grandissima opportunità, anche perché ho parecchie conoscenze all’interno di Fifa e Uefa. L’Inter ha bisogno di espandersi e questa è un’opportunità imperdibile. Sarà anche importante condividere la parte sportiva con la squadra, per far capire che sono a disposizione per ogni cosa. Cercherò di far capire cosa significa indossare la maglia dell’Inter e quale onore sia. I nostri tifosi meritano il massimo”.
C’è ancora voglia di giocare?
”In realtà continuo ad allenarmi e non nego che guardare gli allenamenti fa un certo effetto. Mia moglie è preoccupata perché, inevitabilmente, trascorrerò più tempo a casa. Intanto studio anche un po’ d’inglese e devo dire che miglioro tanto”.
E l’evento col Papa?
‘‘Sarà importante riunire tanti credi diversi nella stessa partita di calcio. Ci sarà anche Blatter al match in programma per il 1° settembre allo Stadio Olimpico di Roma. E non dimentichiamo l’altra iniziativa importante promossa proprio dall’Inter, ovvero Say not to discrimination: bisogna diffondere questo messaggio che è molto importante”
Ma cosa manca di più a Zanetti della vita da calciatore?
”Beh, un po’ tutto. L’aria dello spogliatoio, il ritiro, la condivisione con i compagni, gli allenamenti, preparare una partita. Spero che quest’anno si possa lottare per obiettivi importanti: non sarà facile, abbiamo una squadra giovane, ma i presupposti per fare bene ci sono tutti”.