Zebre, c’è una luce oltre la siepe

Creato il 17 luglio 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Credo si possa dire senza timore d’essere smentiti che l’atmosfera che circonda le Zebre non sia delle migliori. Parlo degli appassionati italiani e anche degli addetti ai lavori. Attorno alla nuova franchigia c’è una sorta di “attesa depressa”, un speriamo-non-piglino-troppi-schiaffi-ma-sarà-difficilissimo.
Le condizioni in cui sono nate le Zebre certo non aiutano, la formazione della rosa poi è andata decisamente meno liscia di quanto ci si aspettasse (Masi, Furno, Romano, D’Apice, Staibano: tutti nomi dati per certi e che poi hanno scelto altrimenti) e pure sui metodi di arruolamento si è molto rumoreggiato. I tifosi poi hanno ancora il dente avvelenato e non sono pochi quelli che non esitano a definire un assassinio premeditato quello commesso ai danni degli Aironi. Sulla vicenda – va detto – nessuna delle parti in causa può dirsi scevra di colpe e alla stessa maniera nessuna l’ha finora raccontata tutta. Ma questo è il passato, al massimo una parte dell’oggi.
Perché questi giorni stanno rivelando anche un altro aspetto che sui giornali e sui media non finisce, ma che è giusto portare alla luce: il clima interno alla squadra – nonostante tutto quello che ho scritto prima – è splendido. Una situazione che mi è stata confermata da più fonti, alcune totalmente disinteressate e se vogliamo anche poco “simpatizzanti” nei confronti delle Zebre.
I ragazzi sono entusiasti e gasatissimi, sanno che fanno parte di un progetto che può diventare qualcosa di importante e prenderne parte fin dall’inizio regala loro stimoli forse inattesi. Sanno di giocarsi un anno potenzialmente decisivo per la loro carriera e paradossalmente – ma forse non troppo – la mancanza in rosa di tanti “senatori” aumenta a dismisura spazi e responsabilità. Un’atmosfera molto bella per nulla scontata, viste le premesse descritte sopra.
Ora sarà compito del duo Gajan-Troncon e di tutto lo staff delle Zebre non disperdere e gestire al meglio questo patrimonio inaspettato di entusiasmo. Un carburante necessario ma pur sempre un carburante e quindi infiammabile: senza entusiasmo non si va da nessuna parte, ma porta con sé la tendenza a strafare. E passare dalle stelle alle stalle può essere cosa assai rapida, soprattutto se si lavora con del “materiale” (leggi giocatori) giovane e inesperto. Due brutti ko possono bastare per mutare di colpo l’atmosfera. I ragazzi devono sapere che l’annata sarà durissima, inutile raccontarsi bugie, ma che se riescono a uscirne a testa alta… beh, allora comincerà una storia tutta da raccontare.


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