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Zeit und Geist (prima parte)

Creato il 26 agosto 2012 da Straker
Zeit und Geist (prima parte)Lo Spirito soffia dove vuole
In questi tempi di ottuso materialismo, aleggia, quasi per paradossale contrappasso, l’idea di Spirito. Se, però, accantoniamo le nebulose e spiritate elucubrazioni di molte correnti New age, dobbiamo chiederci che cosa si debba intendere per Spirito e per spiritualità. Vediamo di chiarire, anche se con qualche inevitabile semplificazione.
- Lo Spirito è un’illusione, una “reificazione del nulla”, poiché esiste solo la materia-energia in un cosmo entropico. E’ questa la posizione di atei, materialisti, scienziati tradizionalisti.
- Lo Spirito è tutto ciò che non è materiale: Dio, l’Assoluto contrapposto a ciò che è fisico. Codesta è un’interpretazione dualista, al cui interno si possono individuare differenti declinazioni: dalla dicotomia manichea e catara alla distinzione gerarchica con la creazione che possiede un grado ontologico più o meno elevato, dalla materia informe al cosmo permeato di luce divina.
- Lo Spirito è ciò che non è materiale (Dio-Coscienza), insieme con tutte le sfere che sono ancora in qualche modo fisiche, ma di vibrazione maggiore o meno dense. Nella tradizione esoterica di solito vengono indicati i seguenti piani: mondo ilico, piano astrale, sfera mentale, àmbito intuitivo, livello spirituale, piano dell’anima, sfera divina.[1]
Pertanto un orientamento spirituale non coincide con i fumosi ed aleatori concetti desunti da libri sull’attrazione e da rimasticature pseudo-orientali, poiché esso implica una Weltanschauung che, accanto al mondo sensibile, comprende i piani soprannaturali. La scienza positivista bolla le dimensioni incorporee come “non reali”. Noi, sospeso tale pre-giudizio, proveremo a sfiorare la natura delle realtà parallele.
E’ soprattutto attraverso le esperienze sciamaniche e mistiche (dalle percezioni degli sciamani preistorici sino ai riti di orfici e di Eleusi, dalle visioni medievali fino alle esplorazioni psichedeliche di Willliam James, Aldous Huxley, Albert Hofmann, Terence Mc Kenna, Carlos Castaneda…) che si strappa qualche lacerto di mondi tangenti.
E’ probabile che, nella maggioranza dei casi, gli esploratori dell’ignoto riescano ad internarsi nel regno astrale (l’aggettivo “astrale” non discende da “astro”) e non nei domini superiori.[2] In accordo con insegnamenti tradizionali e con i racconti degli onironauti, tale dimensione è popolata da larve, gusci psichici, elementali, entità malevole intente a suggere l’energia dei vivi con cui vengono in contatto attraverso le pericolose sedute medianiche o altri mezzi (canalizzazioni, autoscrittura, cerimonie di bassa magia…). Nell’astrale, terra di tutti e di nessuno, dimorano pure creature evolute e le anime dei defunti, in attesa di liberarsi delle scorie terrene per accedere poi ai livelli superiori o prima di trasmigrare in un altro soma.
In modo del tutto inatteso, alcune ricerche ufologiche si sono avventurate nel territorio dell’astrale, da quando si è constatato che molti rapimenti non avvengono sul piano fisico, ma su un livello sottile, con l’”anima” che è prelevata dal corpo e di solito condotta su un’astronave o in una base, dopo che essa ha attraversato una finestra o più raramente una parete. Il tempo in queste circostanze scorre in modo differente rispetto alla terra: è molto più dilatato. Il fenomeno del missing time e di uno svolgimento cronologico non coincidente con quello “normale” accomuna i rapimenti alieni ed i racconti medievali e moderni sulla fairyland, la terra delle fate e dei folletti. E’ un dato che sia i medicine men sia coloro che assumono sostanze psicotrope sia altri percipienti descrivono tutti una realtà molto simile dove, oltre agli esseri sopra menzionati, sono percepiti alieni con tanto di navicelle spaziali. Si veda l'arte paleolitica.
E’ possibile che gli Altri (demoni o alieni ostili) siano non solo fra gli abitanti del mondo astrale, ma pure dei “guardiani della soglia? Alcuni testi gnostici, purtroppo giuntici incompleti – in alcuni casi ne possiamo leggere solo magri frammenti - accennano ad una condizione post-mortem in cui l’anima, se non ha appreso delle formule precise o se non ho accquisito una conoscenza iniziatica da un Maestro, è catturata dai custodi e costretta a ritornare sulla terra imprigionata nel simulacro corporeo. Tale concezione dovrebbe risalire all’antico Egitto ed alla dottrina escatologica delineata nel cosiddetto “Libro dei morti” (“Libro della via verso la luce” è il titolo esatto) con parallelismi nella cultura del Buddhismo tibetano.
Se continuiamo il confronto con talune investigazioni xenologiche, ci imbattiamo negli ufonauti che mirerebbero a trasferire l’identità dei sequestrati da un corpo ad un altro, identità cui è aggregata una memoria esterna, con il fine presunto di conseguire una sorta di immortalità. La galleria in fondo alla quale si vede una luce raggiante, ma che non abbacina, tunnel e bagliore descritti da chi ha compiuto un’esperienza di pre-morte, insieme con altri particolari ricorrenti, sarebbe un'allucinazione generata da alieni scaltri. Costoro illuderebbero il trapassato con immagini e suoni attraenti per poi rimandarlo sulla Terra in un corpo, perché Essi hanno forse bisogno di un corpo, in primis del D.N.A. per mantenere il controllo dell’umanità o per perpetuare la loro specie, anche attraverso ibridazioni.[3]
[1] E' controverso se nel mondo in cui Egli abita esista solo un’”energia” ontologicamente diversa da quella dei livelli successivi, oppure se questo Assoluto sia comunque Egli stesso composto della stessa "sostanza" dei mondi più densi, nei quali questa medesima energia diventa sempre più densa fino a dar luogo alla materia solida che costituisce gli oggetti che noi percepiamo.
[2] E’ difficile stabilire se i sogni siano viaggi nell’astrale o fenomeni di esclusiva matrice encefalica: è probabile che alcuni, quelli profetici e pregnanti, siano incursioni in un universo contiguo. Non indugio sul tema che ho già considerato: vedi almeno Le porte del sogno in Omero.
[3] E' congettura peregrina che pare smentita dagli studi di Raymond Moody et al. da cui si evince che coloro che hanno tentato il suicidio vivono esperienze spaventose, mentre in tutti gli altri casi si traggono solo benefici dalle N.D.E., in primo luogo una visione spirituale della vita, una consapevolezza che l'uomo non è confinato nella prigione terrena.
N.B.: le fonti del presente articolo saranno indicate in calce all'ultima parte.

APOCALISSI ALIENE: il libro

Zeit und Geist (prima parte)

La squola della Gelmini - di Antonio Marcianò - Gemme scolastiche da collezionare


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