Ci sono giorni i cui la complessità del mondo diventa opprimente, non c’è modo di sfuggire, se non quello di trovare rifugio nell’immaginazione. Prendere il largo su una barchetta di carta, agganciare il picciolo di una foglia e librarsi nel cielo, chiudersi tra le mura di una casa di carte da gioco, girare il mondo a bordo di un aeroplanino di carta. Se solo fossimo piccoli come lillipuziani.
Zev Hoover, quattordicenne del Massachusetts, conosciuto con il nickname di Fiddle Oak, ha immaginato il mondo visto dalla prospettiva di un essere minuscolo. Unendo scatti fotografici e un minuzioso lavoro di postproduzione con Photoshop, si diletta in progetti di surreal photo manipulations. L’adolescente americano compone le sue opere sovrapponendo frame di cui spesso egli stesso è il soggetto, con frame di background, cercando di mantenere le stesse esposizioni di luce. Ogni nuovo frame richiede una lavorazione in Photoshop di almeno 8-10 ore. Prendono così vita i suoi mondi in miniatura. Zen Hoover, nonostante la sua giovane età, è già stato contattato da produttori cinematografici, pubblicitari e editori. Paradossalmente lo aspetta un futuro da gigante!