Zucca e semi di zucca...

Da Silvia Mirone


Quale ortaggio è dappertutto in questo periodo dell’anno? La zucca! Con la diffusione della festa di Halloween da qualche anno anche in Italia, troviamo ovunque vetrine decorate con vivaci (o spaventose) zucche…
Ma se da una parte sta diventando conosciuta per Halloween, dall’altra pochi la usano in cucina e ne conoscono varietà e proprietà.
Con questo post volevo delucidarvi in materia e, dico la verità, con l’occasione ho pensato che finalmente anch’io avrei fatto luce sulla provenienza e le varietà della zucca. Beh…non è stato facile!
Ho scoperto che esistono molte più varietà di quante pensassi. La loro provenienza si perde nella notte dei tempi. Ogni continente, paese, regione e addirittura località, ha la sua varietà. E questo è normale, anzi, è più che giusto visto che ogni varietà locale è perfettamente adattata al microclima e al terreno della zona.
Ma il fatto è poi che, con la globalizzazione dei mercati, ecco che troviamo qui da noi anche la zucca giapponese o americana. Per non parlare degli ibridi…
Volendo semplificare (e mi perdonino botanici, agricoltori e agronomi per gli eventuali sfondoni), ne esistono 4 specie (ciascuna con numerosissime varietà).
La legenaria è quella ornamentale, era conosciuta già al tempo dei romani che la usavano non per mangiarla, ma per confezionare fiaschette per l’acqua e il vino.
La maxima, la moschata e la pepo (Cucurbita maxima, Cucurbita moschata e Cucurbita pepo) provengono invece dal continente americano e sono state importate in Europa quindi solo intorno al 1500 (così come la patata, il peperone, il pomodoro, la melanzana…).
La pepo è quella il cui frutto si raccoglie immaturo e altro non è che … la zucchina! (= zucca piccolina). E anche qui: decine di varietà.
La maxima raccoglie le varietà più tondeggianti (come la “marina di Chioggia”, la piacentina, la mantovana, la zucca gialla d’inverno (la più diffusa nel Lazio), la zucca turbante, la Hokkaido, ecc.)
La moschata comprende invece le forme più allungate (tromba di Albenga, zucca lunga di Napoli, zucca serpente di Sicilia, Butternut, violino, ecc.)
La consistenza e il sapore della polpa di tutte queste diverse varietà varia dall’acquoso al pastoso. Tutte sono comunque dolci e gustosissime.
La gialla d’inverno è più adatta per minestroni e risotti; la marina di Chioggia e la mantovana per vellutate e il ripieno dei tortelli; la Hokkaido ha un retrogusto di castagna…
La polpa della zucca è ricca di betacarotene, potassio, calcio, fosforo e fibre e ha un’azione antiossidante. Da secoli le vengono attribuite proprietà sedative: una vellutata di zucca è quindi molto adatta la sera a cena per chi è nervoso e ha problemi di sonno e anche per i bambini irrequieti! Il suo sapore dolce è molto gradito anche ai più piccoli.
E’ inoltre molto ricca di acqua e regola e lenisce l’intestino irritato (sia se si hanno problemi di stipsi che il contrario).
E che dire dei semi?
Oltre ad avere un effetto vermifugo (conosciuto fin dall’antichità) sono ricchi di magnesio, calcio, selenio, zinco, vitamina E e acido linoleico. Utili nella prevenzione delle malattie prostatiche, ma alimento “curativo” in generale.
Consiglio di tenerne sempre un po’ in casa, di tritarli con un macinino e di usare questa polvere al posto del parmigiano o sulle bruschette…
Ricetta: risotto alla zucca e semi di zucca
ingredienti per 4 persone
300 g di riso semintegrale
350 g di zucca a cubetti
Qualche foglia di salvia (o rosmarino)
Un po’ di cipolla
Brodo vegetale
Una manciata di semi di zucca
Nella casseruola per il risotto, scaldate pochissimo olio con la cipolla tritata finemente, dopodiché aggiungete la zucca e lasciatela rosolare per qualche minuto con la salvia. Regolate di sale e aggiungete brodo vegetale (o semplicemente acqua) mescolando ogni tanto, finché la zucca non si ammorbidisca. A questo punto aggiungete il riso e fatelo rosolare insieme alla zucca; aggiungete gradualmente il brodo caldo (o acqua calda salata), mescolando (come si fa di consueto per il risotto). La zucca e il riso semintegrale hanno lo stesso tempo di cottura e dopo circa 20 minuti avrete un delizioso risotto in una deliziosa crema arancione.
Servite subito, con un filo di olio a crudo e una spolverata di semi di zucca tritati (o parmigiano per gli amanti dei gusti classici)!


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