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Zuppa di lenticchie francesi con dragoncello, di Anna

Da Melagranata

Genova resiste.

 

Zuppa di lenticchie francesi con dragoncello, di Anna

(foto internet: Genova alluvione ottobre 1970)

E’ una domenica strana. Quasi sospesa. E’ uscito un timido sole, che ha permesso a tantissimi giovani, davvero tantissimi, credete!,  di accorrere nei quartieri colpiti dall’alluvione, qui a Genova, e di mettersi a disposizione per ripulire vie, scantinati, negozi. E tra loro la Perla e la Fotografa ( in Borgo Incrociati, nello stesso quartiere in cui, nel 70, insieme a migliaia di altri ragazzi, ero anche io, allora quattordicenne, per dare una mano alla mia città). Sono in ansia, ma, permettetemi, anche orgogliosa.  
C’è tanto da fare: liberare da detriti due zone vastissime della città non è una cosa da nulla, e qui sono previste per domani nuove importanti precipitazioni. Bisogna far presto.
E intanto l’emergenza continua e si sta diffondendo: in Val di Vara piove ancora, frana ancora, si vive nel fango; nel Ponente Ligure frane, allagamenti, mareggiate; nell’entroterra una grossa frana isola alcuni paesi e cittadin; in Piemonte il Bormida è esondato, a Torino si attende la piena del Po; Napoli sta già pagando un alto tributo al maltempo.
Non è tempo di polemiche, ma sicuro è già tardi per la prevenzione: il clima è mutato, dobbiamo renderci conto che è cambiato inesorabilmente.  Il territorio italiano è stato sfruttato oltre ogni limite: dobbiamo velocemente ripensare a strategie di recupero, di rispetto. Abbiamo costruito e cementificato ovunque, riducendo i letti dei fiumi, costringendoli sotto ponti troppo bassi, sotto piattaforme, spesso sotto piazze e palazzi. Abbiamo mancato di rispetto a boschi e foreste, abbiamo bruciato e poi costruito, spesso abusivamente. Abbiamo sparso i nostri rifiuti negli alvei dei fiumi, insifferenti e sprezzanti, come fossero discariche.
La natura si riprende i suoi spazi, e travolge tutto quello che trova sul suo cammino. Dobbiamo cambiare mentalità. Dobbiamo essere meno miopi, meno egoisti.

Ringrazio di vero cuore le tante affettuose amiche di blog( ma siete davvero tante!!) che mi hanno scritto, sia per donare le proprie ricette ( mi raccomando, ponete sempre in vista sul vostro blog il logo e soprattutto l’iban per i ragazzi di Rocchetta Vara!!) si per avere nostre notizie!
Grazie. E’ davvero un grandissimo conforto non sentirsi soli. E’ un calore tenero e affettuoso che ci avvolge!
E grazie ad Anna, per la sua bellissima e raffinata ricetta, gustosa e profumata!!

Zuppa di lenticchie francesi con dragoncello, di Anna

Zuppa di lenticchie francesi con dragoncello, di Anna
 

Zuppa di lenticchie francesi con dragoncello, di Anna

Potete usare piu’ dragoncello se vi piace.
Le lenticchie francesi sono piccole e verde/nere.

Ingredienti
2 tazze di lenticchie francesi
2 cucchiai di olio d’oliva
1 cipolla bianca grande, a dadini
1 carota grande, pelata e a dadini
5 pomodori perini, a dadini
4 spicchi d’aglio, sminuzzati
2 cucchiani di dragoncello
1 cucchiaino di timo
1 cucchiaiano di paprika
2 foglie d’alloro
1 1/2 cucchiaino di sale
Pepe qb
6 tazze d’acqua + due dadi o 6 tazze di brodo

Istruzioni
Quando e’ ora di aggiunge l’acqua, aggiungete prima 4 tazze e alla fine le altre 2.

Soffriggete le cipolle e la carota per una decina di minuti a temperatura medio alta, fino che le cipolle imbiondiscono e iniziano a bruciacchiarsi.
Aggiungete l’aglio, le erbe e le spezie, tranne l’alloro, e soffriggete per un paio di minuti. Aggiungete i pomodori e un po’ d’acqua per scrostare il fondo. Cuocete per 5 minuti coperte.

Aggiungete il sale, 4 tazze d’acqua col dado o brodo, le lenticchie, l’alloro e mettete il coperchio. Fate bollire lentamente per 45 minuti, fino a che le lenticchie sono quasi tenere, Aggiungete gli altri due bicchieri d’acqua, copreite  e portate a bollore, e bollire per altri 15 minuti.
Se e’ troppo liquida togliete il coperchio e lasciate bolliere per un paio di minuti, se troppo densa ggiungete un po’ d’acqua.

Servire con crostini di pane.



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