8.12.2010, Lumière: Giungla d'asfalto (The asphalt jungle, Usa 1950) di John Huston. Straordinario noir, che sembra riecheggiato da molti film successivi (da Le doulos a The touch of evil a The killing), uomini distrutti ciascuno dal proprio vizio ("ma un bravo poliziotto / che sa fare il suo mestiere / sa che ogni uomo ha un vizio / che lo farà cadere" scrive un poeta e un altro canta) e dal caso, che domina e rege le vite umane. Da segnalare una giovanissima Marylin, amante di un anziano uomo ricco e ormai fallito.
11.12.2010, Lumière: The social network (Usa 2010) di David Fincher: coinvolgente, nevrotico, incalzante fin dal primo scambio di battute tra il protagonista e la ragazza che inseguirà ossessivamente nella sua giovan vita, in attesa di un'amicizia, seppur virtuale (ma più reale del reale, secondo la sua visione del mondo). Vorticosi il montaggio e i dialoghi, efficaci il sonoro e la colonna sonora, altrettanto ossessiva. Ritratto spietato e veritiero della società di oggi.
12.12.2010, Reggio Emilia, Teatro Valli: Die Dreigroschenoper di Brecht, regia di Bob Wilson (ricorda molto il suo Giorni felici). Entusiasmante versione (quasi) integrale (mancano nel terzo atto l'incontro tra Polly e Lucy, la preparazione al funerale di Polly e più brevi sono i colloqui con Mackie incrcerato), eccellentemente interpretata dal Berliner Ensemble, che merita ampiamente il quarto d'ora di applausi finali. Scenografia molto efficace nella stilizzazione e nell'uso delle luci. Appassionante.