22 jump street

Talmente demenziale da apparire interessante

Secondo episodio con protagonisti Schmidt (Jonah Hill) e Jenko (Channing Tatum), 22 Jump Street è coerentemente demenziale, ma si rivela molto meno “stupido” di quanto in realtà possa apparire superficialmente.

Schmidt e Jenko grazie al loro aspetto giovanile vengono impegnati in un college a caccia di narcotrafficanti. La nuova droga si chiama WhyPhy, attrae i giovani, ma ha già causato una morte.

La coppia Hill-Tatum è abilmente rodata. Da una parte abbiamo il poliziotto sensibile, nerd e goffo, mentre dall’altra parte c’è il poliziotto palestrato, sportivo e dedito all’azione. E se in 21 Jump Street si erano infiltrati all’interno di una scuola superiore, in questa pellicola lavorano sotto copertura all’interno di un college. Lo sviluppo della vicenda appare identico, se non addirittura mimetico, eppure si nota sempre più l’affiatamento dei due attori. Le gag si moltiplicano e anche gli accenni omosessuali tra i due colleghi. È su questi due elementi che la coppia Lord-Miller spinge forzatamente, rivelandosi probabilmente ripetitiva, ma sicuramente di sicura attrattiva. I due registi hanno trovato la giusta via per parlare facilmente al pubblico, costruendo un film dalla comicità demenziale e ingenua, che rimane però costantemente coerente senza mai cercare di farsi lontanamente serio.

Ma ciò che colpisce sempre di più è la capacità comica di Tatum (un interprete eclettico in grado di farsi convincente in numerosi generi), che sorregge il film molto più di Jonah Hill, che si attesta su livelli interpretativi accettabili, ma non eccelsi.

Scorrevole e leggero, 22 Jump Street è il sequel che non ti aspetti e che non si limita a sbrodolare volgarità per un centinaio di minuti, trattando temi come l’amicizia e l’amore. Parodia di pellicole d’azione e citazionista fino al midollo, 22 Jump Street è gioiosamente demenziale e conferma la bontà del progetto, che probabilmente prevederà un terzo capitolo.

Uscita al cinema: 23 luglio 2014

Voto: ***