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“Aliens” di James Cameron

Da Cinemaleo

1986: Aliens di James Cameron

“Aliens” di James Cameron
“Aliens” di James Cameron

Secondo episodio di una delle saghe più celebri e innovative della fantascienza.

 

8 anni dopo Alien, James Cameron riprende i temi e i personaggi del film di Ridley Scott e crea qualcosa che ancora oggi emoziona e sconvolge ai massimi livelli. Tecnicamente superlativo (non sembra che abbia tanti anni sulle spalle…) si caratterizza però per una sceneggiatura coi fiocchi (opera dello stesso regista) e per l’approfondita analisi di caratteri umani che elevano il film al di sopra del genere di appartenenza, nobilitandolo quanto mai (1).

Leggiamo su Menfilm2: “The Terminator”fu un successo strepitoso, ed a Cameron venne presto dato il compito di scrivere e dirigere l’impossibile: un seguito al film “Alien” di Ridley Scott. I critici dissero che non c’era modo di replicare il successo del film di fantascienza/horror del 1979, che la storia non aveva più niente da raccontare, e che mettere la scrittura e la regia di un film nelle mani di un uomo che aveva solo un buon film al suo attivo era un errore. Cameron dimostrò che queste critiche erano prive di qualsiasi fondamento e completamente errate. Aliens (il titolo italiano fu “Alien scontro finale”) venne distribuito nel 1986, shoccando gli spettatori con la sua velocità, con le sue sequenze di iper-azione e, molto più importante, una trama drammatica molto ben scritta. Cameron espanse l’universo di Aliens in ogni direzione, dando agli spettatori nuove informazioni sull’universo dov’era ambientata la storia, sul passato dell’eroina (Ripley), e naturalmente sugli stessi alieni. Il suo capitolo della saga è considerato da molti come il migliore in assoluto”.

Un capolavoro che visto e rivisto nulla perde del suo smalto. Un film che coinvolge come pochi, non consente un attimo di distrazione da parte dello spettatore, spettatore che non sa se applaudire maggiormente l’abilità registica, l’atmosfera di suspense e di tensione che si tocca con mano, l’adrenalinico ritmo impresso al tutto, gli innumerevoli -e non gratuiti- colpi di scena, la splendida performance di Sigourney Weaver (giusta la sua nomination all’Oscar… che avrebbe meritato di vincere) cui dobbiamo uno dei personaggi femminili che appartengono ormai di buon diritto alla storia del cinema (2).

note

(1) Scrive Elena Da Prato: “Cameron riesce a rendere tridimensionali personaggi che in altri mani sarebbero state solo maschere vuote. In effetti è possibile riconoscere quasi tutte le tipologie che si incontrano in questa pellicola, ma la sceneggiatura li delinea comunque in maniera accurata, senza trascurarli e senza “tagliarli con l’accetta”. Ma Cameron non si limita solo a questo. Con un atto di coraggio decide di sfidare tutte le logiche del genere horror e si spinge fino a dare uno spessore psicologico e emotivo persino al mostro, creando così uno scontro non tra buono e cattivo, ma solamente fra razze che lottano entrambe per un diritto inalienabile; la sopravvivenza, propria e della propria famiglia. Nello scontro finale diventa difficile così trovare una scusa ragionevole per parteggiare per gli uni e gli altri; entrambi hanno ragione e ugualmente ispirano la nostra pietà”.

Altri giudizi critici: “Film horror d’azione come non ce n’erano mai stati, è anche la celebrazione del personaggio di Ripley, che qui emerge ancor più che nel primo “Alien”, che era sostanzialmente un film corale, diventando la tormentata nemesi degli alieni. Cameron si consacra regista di qualità eccezionali nel campo dell’action” (MyMovies), “Il duello finale, giustamente famoso, dà nel mitico attraverso una grafica che rimanda ai cartoon giapponesi dell’horror” (il Morandini), “…la costruzione di personaggi solidi è la miglior caratteristica del Cameron sceneggiatore” (Albero Cassani), “Anche migliore del primo. Il regista ha creato un film senza tregua” (Exxagon.it), “Cameron ha creato uno dei pochi seguiti che ad oggi possono competere con l’originale (e per qualcuno addirittura lo supera)” (Movieplayer), “Tenetevi forte perché il giovane e irrispettoso James Cameron non ha mezze misure: il suo viaggio tra le galassie vi farà saltare lo stomaco in gola” (Il Giornale), “James Cameron raccoglie la sfida dell’arduo sequel. E lo fa in grande stile, regalandoci una pellicola a dir poco indimenticabile… Un film meraviglioso, vera pietra miliare del genere” (Silenzioinsala.com), “Un film di fantascienza da non perdere per tutti gli amanti del genere e per chi ha voglia di vedere un ottimo cinema tanto spettacolare quanto avvincente” (Giulio Cicala), “Grande tensione e grande spettacolo… ma anche grande consapevolezza dei generi -fantascienza ed action-, sfruttati al meglio. E tuttavia la pellicola si può leggere anche come una riflessione sulla maternità. Non se ne fanno più di film così…” (Cineblog.it), “Eccezione che conferma la regola: un sequel migliore del modello. James Cameron plasma la tensione in maniera superba e trasforma la vicenda in una specie di metafora della maternità. Ripley contro l’aliena-madre, l’un contro l’altra a(r)mate. Un capolavoro del cinema di fantascienza, un gioiello di suspense sopraffina” (Film.tv.it).

(2) “Una donna così tosta, intelligente, coraggiosa e bella da riuscire a prendere in mano la situazione dopo che gli uomini hanno fallito e prendere a calci in culo un’orribile macchina di morte aliena” (Virginia Campbell e Stephen Rebello in un articolo pubblicato dalla rivista “Movieline” nell’Aprile del 1997, articolo riportato da Cinefile.biz), “Standing ovation all’assoluta protagonista, Ellen Ripley, vera icona cinematografica, eroina femminile ante-litteram” (Silenzioinsala.com).

 

   

   

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