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Amministrative, tiggì e par condicio, e il sequel per «Bersani sul tetto che scotta»

Creato il 11 maggio 2011 da Iljester
Il segretario del PD minaccia di salire sul tetto dell'AGCOM se i tiggì non rispettano la par condicio. Che tradotto dal bersanese, significa squilibrio a favore della sinistra. P. Bersani

Amministrative, tiggì e par condicio, e il sequel per «Bersani sul tetto che scotta»Adesso Bersani se la prende con i Tiggì. Perché? Perché secondo lui e il suo esercito della «salvezza» rossa, i Tiggì sono tutti a favore del Premier. Sentite un po’ che rivelazione da Pulitzer: «Si è visto come l’informazione televisiva sia dettata dal Premier e come sia sbilanciata in suo favore: la gerarchia delle notizie è dettata dal palazzo e Berlusconi interviene dove e come vuole».
Capito che scoop? ‘Sto diavolaccio del Berlusca, sempre lì al telefono più intercettato d’Italia che spara diktat a destra e a manca (diciamo solo a destra), stabilendo l’ordine delle scalette dei Tiggì, scegliendo le notizie da dare e quelle no; magari scegliendo pure chi le deve dare e chi invece deve stare dietro le quinte, e come si deve vestire chi le deve dare. Quinto Potere, o giù di lì, di un Premier tentacolare la cui giornata è di 48 ore al giorno, insomma.
È chiaro che a Bersani piace la fantascienza orwelliana, e forse lui vede una televisione e un’informazione televisiva che non vedo io e molti altri italiani. O forse, come è più probabile, si tratta della solita lagna elettoralistica, che tenta di conquistare qualche voto sfruttando il cliché del potente Berlusconi che opprime la povera sinistra e la mette all’angolo televisivo con le cazzate dei reality e i quiz che istupidiscono la gente, condite tra l’altro con la solita «informazione servile» che parla (bene) solo di lui.
Maddai! Ma chi ci crede più oramai? Guardiamo un po’ la polemica che è divampata come un incendio intorno al Tg3. Pare sia uscito una sorta di documento poco lusinghiero sulla condotta del telegiornale di Rai 3 da parte di Bianca Berlinguer, battezzato «Libro Bianca». Sapete la reazione della sinistra, del sindacato della stampa, del FNSI e della stessa Berlinguer? Indignata e sdegnata. Un polverone… Peccato però che lo stesso atteggiamento sdegnoso e la stesso giudizio non lo tennero, quando venne presentato il «Libro Bianco» contro Minzolinii e la sua gestione del Tiggì Uno. Eppure l’informazione è controllata dal Berlusca e gli altri subiscono…
Bersani, Bersani… E che dire dei trionfi della faziosità nei programmi di approndimento Rai che fanno milioni di ascoltatori? Anche loro riequilibriamo? Diamo un aut aut a Santoro, Floris, la stessa Berlinguer, Annunziata e Fazio? Imponiamo loro di parlare bene del Premier e di parlarne per il 50% del loro spazio televisivo? Oppure come sempre accade, le regole della par condicio valgono sempre per gli avversari e mai per gli amici? Eh?
In questa scottante faccenda di par condicio, bisogna comunque ammettere una cosa: Bersani quando si arrabbia con Berlusconi e lo dipinge come il capo spietato di una tentacolare Spectre, possiede una comicità disarmante. Pensate un po’ che pur di ottenere quanto richiesto, ha persino «minacciato» di salire sui tetti, come fece una volta per supportare (a suo modo) i ragazzi che protestavano (insensatamente) contro la riforma Gelimini. Questa volta però vi salirebbe solo e se il signor Garante delle Telecomunicazioni non provvedesse a ristabilire gli equilibri nei tiggì, che tradotto dal bersanese, significa ristabilire il «giusto» squilibrio a favore della sinistra.
L’AGCOM ha provveduto con un ordine «di immediato riequlibrio» delle presenze nei Tiggì. Chiaramente non l’ha fatto per evitare di trovarsi Bersani sulla capoccia, quanto perché il Premier è capolista a Milano e la sua presenza in Tv, seppure istituzionalizzata sotto l’egidia della Presidenza del Consiglio, avrebbe violato la par condicio. Ergo, il sequel «Bersani sul tetto che scotta» è scongiurato, seppure chiaramente a caro prezzo: l’illusione di una par condicio che tale non è…

Fonte: Il Giornale


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