Magazine Società

Assalto al Governo Berlusconi e il misero fallimento delle opposizioni. Che si dimettano Bersani e Fini ora

Creato il 15 ottobre 2011 da Iljester

Assalto al Governo Berlusconi e il misero fallimento delle opposizioni. Che si dimettano Bersani e Fini ora

«Berlusconi faccia un passo indietro», «Berlusconi si deve dimettere», «Berlusconi non ha più la maggioranza», «Berlusconi deve andare via», «Berlusconi lasci», ecc. ecc. Quante litanìe di questo tenore abbiam sentito in questi mesi? Parecchie. Il più ossessionato dalle dimissioni berlusconiane è (stato?) Bersani. Ogni qual volta vedeva un microfono non resisteva e riattaccava col rap quasi fosse un disco rotto. Berlusconi deve fare un passo indietro. Berlusconi deve andare a casa, Berlusconi – insomma – lasci Palazzo Chigi, perché (dalla loro prospettiva) è arrivato il momento che ci vada il Partito Democratico, anche se – ed è un dettaglio non di poco conto – quel partito non ha ricevuto alcun mandato a governare ed è stato relegato a fare l’opposizione, che peraltro fa malissimo e nel modo peggiore: con odio e disprezzo nei confronti dell’avversario.
L’aspetto però più impressionante della vicenda ultima che ha coinvolto il Governo, e cioè la fiducia a seguito della mancata approvazione dell’articolo 1 del rendiconto generale, non è tanto la richiesta di dimissioni (a cui ci si fa il callo), quanto l’insolita protesta che la stessa opposizione ha inscenato davanti all’opinione pubblica: la diserzione degli scranni parlamentari all’atto dell’intervento del Premier.
Un comportamento a dir poco sconveniente e ridicolo, il cui unico effetto è stato quello di aver leso – come ho già scritto – l’istituzione della Presidenza del Consiglio, ma anche l’istituzione della Presidenza della Repubblica, una delle maggiori promotrici dell’intervento in aula del Cavaliere, comunque doveroso in vista della fiducia. Eppure, a ben vedere, non è proprio la sinistra – ogni santo dì – quella che ci rompe i santissimi con la necessità di rispettare sempre e comunque la centralità del Parlamento? Non è la sinistra colei che accusa la destra di uccidere il nostro «efficientissimo» sistema democratico, calpestando (sempre) il Parlamento? E per una volta che il Premier va in aula a riferire, ecco che i nostri «eroi» della Costituzione a targhe alterne, lasciano l’aula, dimostrando il senso democratico e il profondo «rispetto» per la Costituzione che da sempre contraddistingue il loro modo di agire.
La sinistra, unitamente ai Fini e Casini, ha fatto davvero una figuraccia del piffero. Altro che svelenire il clima! Altro che confronto civile con la maggioranza. La verità è che ha svelato il suo vero volto. Ha esposto al pubblico ludibrio la propria incapacità politica e la propria inaffidabilità, negando al Governo il confronto democratico che la stessa Costituzione impone. Ha peraltro sbagliato con la strategia politica. Perché, al di là del mancato rispetto per le istituzioni democratiche, aver lasciato sola la maggioranza in aula ha permesso all’opinione pubblica di concentrare le proprie attenzioni sul Cavaliere. E certo non bastano le riprese faziose di Rai Tre (quasi tutte concentrate sulla faccia stanca di Bossi che sbadigliava, e sulle quali la Santanchè ne ha detto giustamente di tutti i colori) ad attenuare l’impatto mediatico del Premier, che ancora una volta, da una probabile sconfitta ha rimediato una vittoria netta, quantomeno nei numeri.
E allora, concludendo? Beh, concludendo, ritengo che oggi chi deve fare un passo indietro sono coloro i quali hanno rimediato l’ennesima figuraccia davanti al popolo italiano. Coloro che pensano che la democrazia sia un gioco di palazzo, e che i governi li si possa fare e disfare in barba alle scelte elettorali degli italiani. Che si dimettano dunque lor signori disfattisti e sfascisti, che al Cavaliere ci pensiamo noi elettori. Come Costituzione e democrazia impongono.

 

di Martino © 2011 Il Jester 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :