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Barabba: l’editore inesistente – 1° parte

Creato il 06 aprile 2012 da Camphora @StarbooksIt

Ringraziamo il Many per averci concesso quattro chiacchiere. Sbevazzate a volontà: offre la casa.

Come, quando e da chi nasce l’idea di Barabba Edizioni?

Per caso, da un blog che si chiama Barabba e che si chiama Barabba perché con un gruppo di altri carpigiani (siamo di Carpi) volevamo fare una rivista letteraria e dopo una riunione di sei ore avevamo scelto Barabba, ché come nome ci piaceva. Allora ci siamo detti: intanto apriamo un blog, poi la rivista. Era il 2006, la rivista non s’è mai fatta e il blog è andato pian piano in malora. Poi, alla fine del 2009, abbiam ripreso a scriverci in due, sul blog, le cose che ci passavano per la testa. Adesso siamo in tanti, qualcuno anche di fuori Carpi. Dopo abbiamo cominciato a pubblicare dei libri gratuiti, e abbiam pensato a Barabba Edizioni, che è una casa editrice che non vende niente, non spende niente, non guadagna niente, non ha una ragione sociale, come si dice, e, insomma, non esiste.

Pubblicate anche raccolte di racconti. Come scegliete gli argomenti?

Sono più gli argomenti che scelgono noi. Il libro sulla Liberazione (Schegge di Liberazione) è nato perché a Carpi c’era il 15esimo anniversario di Materiali Resistenti e ci siam detti: dài, proviamo a far qualcosa; il libro sulla sfiga (Cronache di una sorte annunciata) è nato perché a Carpi c’era il decennale del Festival di Filosofia che aveva come tema “la fortuna”, e allora ci siam detti: dài, proviamo a far qualcosa; il libro sulle cicatrici (Cicatrici), quello è nato da solo quando ho cominciato a pubblicare le mie cicatrici da ex-ciclista sul blog, poi la gente si vede che si era abituata a mandarci dei racconti, ce li ha mandati anche se non avevamo chiesto niente a nessuno.

Nel “catalogo” (chiamiamolo così) troviamo ebook di un unico autore. Cosa vi spinge a pubblicare lavori di un unico autore?

Il primo, Pensieri in apnea, è la raccolta di alcuni post di carlo dulinizo, l’altro barabbista fondatore e ri-fondatore di Barabba insieme a me, che ogni tanto scriveva sul blog del suo rapporto col nuotare e con la piscina. Un giorno era il suo compleanno, io ho raccolto i suoi post e li ho pubblicati in un ebook per fargli un regalo (credo che sia il primo libro nella storia dei libri che conosco a essere pubblicato a completa insaputa dell’autore). Gli altri sono libri di simone rossi e di osvaldo, cioè elena marinelli (li scrivo con le minuscole perché ci tengono), che sono altri due barabbisti. Roba altrui, come singolo autore, non ne abbiamo ancora pubblicata e non so se lo faremo mai (siamo gente pigra). Poi, in verità, a lato, ci sarebbe Barabba Elettrolibri, che è una collana che non pubblica niente: funziona che se un autore che ci piace mette in rete gratis un suo libro o racconto in pdf, gli chiediamo se possiamo farci l’ebook da leggere su qualche dispositivo, perché i libri in pdf non sono neanche libri e io, personalmente, non riesco più a leggerli, i pdf. Ma con Barabba Elettrolibri noi mettiamo solo la tecnologia, non pubblichiamo niente, la pubblicazione è a tutti gli effetti un’autopubblicazione dell’autore.

[Continua]

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