Magazine Attualità

Bersani candida Marini e apre al PDL.

Creato il 18 aprile 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Lo stallo politico italiano, questo si sapeva, sarebbe obbligatoriamente passato dall’elezione alla presidenza della Repubblica. Al Partito Democratico per una questione di numeri spettava condurre il gioco e perché no, utilizzare l’avvicendamento di Giorgio Napolitano al Colle come banco di prova in vista di future possibili alleanze. Bersani, dopo una riunione con tanto di voto al Nazareno, ha sciolto i dubbi: il candidato è Franco Marini, il che significa probabile accordo di governo con Berlusconi.

Mentre il Cavaliere visibilmente soddisfatto definisce l’ex segretario della CISL “una figura istituzionale superpartes”, la sensazione è che il nome proposto non piaccia a nessuno. Il primo della lista è come da copione Beppe Grillo:”Bersani ha ignorato i nomi proposti dal Movimento. Finora questo signore ci ha chiesto solo il voto per un governo Bersani per farsi i cazzi suoi”, ma a rumoreggiare sono anche gli alleati come Vendola, che bolla la scelta di Marini come un gesto conservatore in controtendenza con le volontà espresse dal paese e paventa addirittura la fine del centrosinistra. Anche gli stessi membri dell’area democrat sono tutt’altro che convinti. Se i cosiddetti Giovani Turchi interni al partito potrebbero riservare al segretario qualche brutta sorpresa durante la votazione, è sicuro che Renzi e la sua corrente (che all’attivo ha una cinquantina di membri) non daranno la preferenza a Marini. Il sindaco di Firenze, intervistato alle Invasioni Barbariche, non si è risparmiato:”votare Marini significa fare un dispetto al paese, meglio Rodotà”.

L’ex segretario del PPI potrebbe diventare il dodicesimo Presidente della Repubblica già alla prima votazione di oggi qualora PD e PDL votassero compatti, senza incappare in qualche sgambetto dei franchi tiratori. Se anche non dovesse uscire un nome ai primi tre tentativi, la soglia minima si abbasserebbe a 504 voti, cosa che permetterebbe a Bersani di insediare il suo candidato senza particolari difficoltà. Se con Rodotà il PD avrebbe potuto sedersi al tavolo delle trattative con gli inavvicinabili Cinque Stelle, appoggiando Franco Marini il solco tra Bersani e Grillo diventa incolmabile. L’altra faccia della medaglia ci dice invece che i rapporti tra la destra e la sinistra italiana non erano mai stati così diversi, e la scelta conservatrice di Marini ne è il più grande suggello. Potrebbe essere il primo passo di un cammino verso un governo di minoranza targato Bersani o, ipotesi da oggi non più impossibile, il tanto mormorato governissimo. Renzi, ai box, nel frattempo scalpita.

Articolo di Matteo Fontanone

franco-marini-presidente-della-repubblica


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :