Magazine Talenti

Bum-bum

Da La Dona

Quando penso alla scorsa mi rendo conto che quella del 2013 è un’estate meravigliosa, meteorologicamente parlando. Poche, fino ad ora, le notti in cui il caldo mi ha risvegliata ; le mani assonnate ad un certo punto della notte cercano con insistenza di togliere il lenzuolo sotto il corpo per proteggermi dalla fresca umidità notturna e il sogno può ricominciare. Il fatto è che al mio risveglio l’ho dimenticato quel sogno, difficilmente ne ho ricordati nella mia vita e mai ne ho ricordati di belli. Ma sono certa che ne faccio perché poi al risveglio sono stanca e ho brutti pensieri. Stanotte ne ho di certo fatto uno brutto perché stamane quando ho riaperto gli occhi nonostante il canto degli uccelli e il lenzuolo a proteggermi dal fresco della notte ho pensato alla morte. L’ho sentita presente nella mia vita. È che è sempre presente nella mia vita, anche quando non presto a lei attenzione, anche quando sono allegra e trasformo la mia voce diventando Olta, Rikota o Irma, anche quando ascolto musica o la canto. È presente e non posso certo allontanarla ché lei vive dentro di me. Ho semplicemente imparato a conviverci e mi arrabbio se qualcuno mi dice che questa cosa va superata perché non sono a conoscenza di pratiche testate per far tornare dal mondo dei morti. Ci convivo, accetto che lei mi accompagni nelle mie giornate, che dipinga intorno a me un alone di tristezza che a volte si nota e a volte no, che mi faccia fare pensieri tristi e so che gli altri la vedono talvolta. Lo so.
Solo quando lei mi fa pensare che un giorno, non so se lontano o vicino, io dovrò seguirla lasciando tutto quel che ho qui ne ho paura. Ho paura di non poter più vedere i miei figli, il mio compagno;il cielo con le sue nubi che cambiano sempre, di respirare; ho paura di non poter più ascoltare musica, un tamburo percosso o il battito del mio cuore. Ho paura dell’ultima immagine che vedrò, questa mi accompagnerà nel passaggio e se non sarà stata bella forse poi non riposerò felice.  Oggi è questo il pensiero con cui mi sono svegliata, forse nella notte appena trascorsa in sogno mi ha suggerito di pensare a quanto sia fortunata di, pur avendola sempre accanto, poter guardare ogni giorno il sorriso dei miei figli o di sentire il battito di un tamburo percosso.Oggi così è.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine