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Cin cin, con un calice di vino sudafricano

Da Raffaella @carrot_afro
Forse non tutti sanno che il Sudafrica è tra i primi 10 Paesi al mondo nell'ambito della produzione di vino. Con un'insospettabile tradizione storica di circa 350 anni, il Sud Africa produceva vino molto prima della California e dell'Australia, i cui prodotti sono più conosciuti. Le prime piantagioni di vite risalgono al 1654 nella cittadina di Franschoek, a sud-ovest del Paese (click qui per vedere i festival eno-gastronomici locali).
Tra i vini più famosi nella storia del Paese ci sono quelli della cantina di Constantia: rappresentarono un caso piuttosto singolare, in quanto gli unici del cosiddetto “Nuovo Mondo” a primeggiare (se non a superare) i vini prodotti in Europa, preferiti per molti anni dalle Corti Reali europee. Lo stesso Napoleone Bonaparte, in esilio all'isola di Sant'Elena, ordinava i vini di Constantia per alleviare il suo tormentoso destino.
Nelle liste stilate dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO) nel 2005 e nel 2007, la Nazione africana si impone all'ottavo posto dopo Italia, Francia, Cina, Stati Uniti, Spagna, Argentina e Cile, e prima dell'Australia e del Brasile. L'industria rappresenta una parte notevole del PIL nazionale e impiega direttamente più di 250mila persone.
Eppure, la produzione locale sembra non ricevere sufficiente attenzione, né dal mercato interno né da quello internazionale. Localmente, la maggior parte dei sudafricani preferisce la birra o il whisky. A livello mondiale, la valuta forte sudafricana (il rand) rende meno agli agricoltori-esportatori locali che vendono vini all'estero. 
La nuova strategia del settore vinicolo consiste nel prendere di mira i mercati della Cina, dell'India e del resto dell'Africa, visto che i mercati europei sono stra-saturi di opzioni economiche e (altrettanto) deliziose provenienti da tutto il mondo.
Cin cin, con un calice di vino sudafricano
La seguente recensione sui vini sudafricani è tratta dal blog Il Manicaretto, dedicato alla cucina e al buon vino:
La maggior parte dei vini sudafricani è corposa, terrosa, con tannini moderatamente robusti. Sono eccellenti abbinati alle grigliate. I bianchi possono essere freschi e fruttati o mostrare la mineralità e il gusto. Le denominazioni sono stabilite dal sistema WO (Wine of Origin), che corrisponde al sistema DOC italiano. 

L’uva Chenin Blanc (la varietà bianca più piantata) può dare vini diversi: dai più fruttati e facili da bere, non fermentati nelle botti di legno, ai più complessi, dalla ricca consistenza, fermentati nelle botti di legno, prodotti da viti molto vecchie.


Tra i bianchi c’è il Sauvignon Bianco, caratterizzato dal sapore degli agrumi, dei noccioli della frutta e del fieno appena tagliato. Quando si parla di vini rossi, invece, spicca la varietà autoctona di Pinotage, un incrocio tra il Pinot Nero e il Cinsault. Altri vini rossi importanti sono i Bordeaux blends e i Cape blends.

Altra fonte: Diwine Taste 

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