Evidentemente, in un futuro molto prossimo, sarà Torino ad aggiudicarsi il primato per una lotta contro il crimine… alla “Blade Runner”. Quella lotta hi-tech, che agevolerà gli agenti non solo “via terra” ma anche (e sopratutto) “via aria”.
È la polizia municipale, quella sotto la Mole, la più all’avanguardia nell’utilizzo dei primi droni-poliziotto. Gli apparecchi volanti sarebbero già operanti, comandati a distanza dalla centrale, permettono di monitorare agevolmente le aree del fiume Po e i terreni accidentati, filmando più da vicino e con maggior sicurezza di quanto si possa ottenere per mezzo di un elicottero.
La casa produttrice è la italo-svizzera Areal View, di cui Omar Morando, spiega: “Tutti i droni sono dotati di un video trasmettitore che invia il segnale ripreso dalla videocamera in tempo reale e lo invia a terra ad una stazione dove c‘è una ricevente, un monitor in alta definizione che permette di visualizzare ciò che la camera sta riprendendo. Inoltre è possibile visualizzare queste stesse immagini su degli occhiali speciali. Sono degli occhiali che hanno al loro interno un micro-monitor. Una volta indossati, danno la sensazione di visione di un monitor a 42 pollici”.
Ogni congegno vola ad un’altezza di 150 metri raggiungendo i 50 km/h di velocità massima. Aiutanti intelligenti e versatili che, appena risolti i limiti dell’autonomia della batteria e l’impossibilità di volare con neve, pioggia, e vento forte, si riveleranno ineguagliabili per il contrasto alla delinquenza. Nello specifico i robot aiuteranno i vigili urbani a pedinare spacciatori, malintenzionati e ladri d’auto. Saranno però strumenti polivalenti adattabili ad ogni esigenza, dalla ricerca di protezione civile all’individuazione di pericoli per l’ambiente o siti abusivi, al monitoraggio del traffico. I droni possono funzionare anche di notte poiché dotati di telecamere termiche e sensori infrarossi.
di Emanuele Stalla.
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