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Evviva Antonio Esposito!

Creato il 11 agosto 2013 da Ilnazionale @ilNazionale

cassazione-sentenza-berlusconi11 AGOSTO – Ci voleva. Certo non si tratta di quell’altro famoso Esposito che di nome fa Gennaro, di professione netturbino, la celebre “spalla” de “A Livella” del Principe Antonio De Curtis, in arte Toto’ , ch’ebbe l’ardire di farsi seppellire fianco a fianco al nobile marchese signore di Rovigo e di Belluno ardimentoso eroe di mille imprese morto l’11 maggio del’31. Il cavaliere era kappao’ ma il Giudice Antonio Esposito,  presidente di sezione di Corte Costituzionale , ancorchè balneare, non ha resistito alle sirene dei media facendola, come si dice in gergo, fuori dal vaso. Così  Antonio Esposito ha parlato con il quinto potere, con il Mattino di Napoli, per spiegare le motivazioni di una sentenza. E a Il Mattino ovviamente non pareva vero lo scoop. Cui prodest, ci si chiede, una frequentazione attiva di molti giudici con i giornalisti? Al cittadino, armato di buon senso, non sfugge il danno enorme creato dal giudice balneare all’immagine di questo nostro Paese. E ci si chiede, un pò sarcasticamente perché in Italia solo i giudici delle partite del giuoco del calcio, gli arbitri della serie A, non possano mai parlare, anche in occasione di valutazioni distoniche, quando emettono una “sentenza” errata in una partita. Un fuorigioco, un penalty sbagliato. No l’arbitro con i media non parla. ed è ferreo il controllo! Invece i giudici non sono esentati dalle frequentazioni con i giornalisti. Anzi! Ma ora la frittata è fatta. Iam victi, vicimus, afferma il Pdl seguendo Plauto. Già perché la violazione della consegna del silenzio è gravissima. Ancor piu’ a “cadavere ancora caldo”. 

 Ed Esposito, come Don Abbondio si trova come un vaso di coccio tra vasi di ferro. Gli trema la voce mentre legge la sentenza, gli scappa il coraggio. Dice Federico di Don Abbondio “”E perché dunque, potrei dirvi, vi siete voi impegnato in un ministero che v’impone di stare in guerra con le passioni del secolo? Ma come, vi dirò piuttosto, come non pensate che, se in codesto ministero, comunque vi ci siate messo, v’è necessario il coraggio, per adempir le vostre obbligazioni, c’è chi ve lo darà infallibilmente, quando glielo chiediate? “ . Per fare l’Italia c’è voluto il coraggio e sacrificio delle generazioni di giovani dal 1848 al 1866, della grande guerra, della seconda guerra mondiale e della resistenza. Ora Antonio Esposito, giudice tremante,  da un ulteriore colpo alla nostra credibilità internazionale . E ci sentiamo molto tristi in questa ora cupa per il nostro Paese. Scrive Paulo Coehlo “ Non posso perdere l’unica cosa che mi mantiene vivo: la speranza.  Una parola che, spesso, si trova con noi al mattino, viene ferita nel corso della giornata e muore all’imbrunire, ma risuscita con l’aurora.”

Carlo Rossi

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