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George Orwell 1984

Creato il 01 dicembre 2011 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

George Orwell 1984

  • Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l’uno dall’altro e non vivono soli…
    a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto.
    Dall’età del livellamento, dall’età della solitudine, dall’età del Grande Fratello, dall’età del Bispensiero… tanti saluti! (Winston Smith)
  • Avrebbero potuto analizzare e mettere su carta, nei minimi particolari, tutto quello che s’era fatto, s’era detto e s’era pensato; ma l’intimità del cuore, il cui lavorio è in gran parte un mistero anche per chi lo possiede, restava imprendibile. (Winston[riferito al partito]
  • Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.
Whoever controls the past controls the future, whoever controlls the present controls the past.
  • Ci incontreremo là, dove non c’è tenebra. (O’ Brien in sogno a Winston Smith)
  • Era un po’ curioso pensare che il cielo era lo stesso per tutti, in Eurasia, in Estasia, e anche lì. E la gente sotto il cielo, anche, era sempre la stessa gente… dovunque, in tutto il mondo, centinaia o migliaia di milioni di individui, tutti euguali, ignari dell’esistenza di altri individui, tenuti separati da mura di odio e di bugie, eppure quasi gli stessi…
  • Era un solitario fantasma che proclamava una verità che nessuno avrebbe mai udita. Ma per tutto il tempo impiegato a proclamarla, in un qualche misterioso modo la continuità non sarebbe stata interrotta. Non era col farsi udire, ma col resistere alla stupidità che si sarebbe potuto portare innanzi la propria eredità d’uomo.
  • In filosofia, in religione, in etica e in politica, due e due avrebbero potuto fare cinque, ma fino a che ci si manteneva nell’ambito di disegnare un aeroplano o un fucile dovevano fare quattro.
Libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro. Garantito ciò, tutto il resto ne consegue naturalmente. (I, VII)
  • IL GRANDE FRATELLO VI GUARDA.
BIG BROTHER IS WATCHING YOU.
  • Il potere non è un mezzo, è un fine. Non si stabilisce una dittatura nell’intento di salvaguardare una rivoluzione; ma si fa una rivoluzione nell’intento di stabilire una dittatura. Il fine della persecuzione è la persecuzione. Il fine della tortura è la tortura. Il fine del potere è il potere.
  • La somma di libertà più libertà è come dire che due più due fa quattro. Se ciò è concesso, allora segue tutto il resto.
  • Ma ogni cosa era a posto, ora, tutto era definitivamente sistemato, la lotta era finita. Egli era uscito vincitore su se medesimo. Amava il Grande Fratello.
  • “Sei lento a imparare, Winston” disse O’Brien, con dolcezza.
    “Ma come posso fare a meno…” borbottò Winston “come posso fare a meno di vedere quel che ho dinanzi agli occhi? Due e due fanno quattro.”
    “Qualche volta, Winston. Qualche volta fanno cinque. Qualche volta fanno tre. Qualche volta fanno quattro e cinque e tre nello stesso tempo. Devi sforzarti di più. Non è facile recuperare il senno.”
  • Se vuoi un’immagine del futuro, immagina uno stivale che calpesta un volto umano — per sempre. (O’Brien)
  • Spacciare deliberate menzogne e credervi con purità di cuore, dimenticare ogni avvenimento che è divenuto sconveniente, e quindi, allorché ridiventa necessario, trarlo dall’oblio per tutto quel tempo che abbisogna, negare l’esistenza della realtà obiettiva e nello stesso tempo trar vantaggio dalla realtà che viene negata… tutto ciò è indispensabile, in modo assoluto. (da La teoria e la pratica del collettivismo oligarchico di Emmanuel Goldstein; 1950)
  • Quasi inconsciamente, [Winston] scrisse con le dita sul tavolo coperto di polvere: 2+2 = 5. (capitolo 6, parte III)
  • Raccontare deliberatamente menzogne e nello stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall’oblio per tutto il tempo che serva, negare l’esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile. (da Teoria e prassi del collettivismo oligarchico di Emmanuel Goldstein, Capitolo I: L’ignoranza è forza; 2000)
  • Winston: Io so che alla fine sarete sconfitti. C’è qualche cosa, nell’universo… non so, un qualche spirito, un qualche principio… che non riuscirete mai a sopraffare.
    O’Brien: Credi in Dio, Winston?
    Winston: No.
    O’Brien: E allora quale può essere questo principio che ci annienterà?
    Winston: Non lo so. Lo spirito dell’Uomo.
    O’Brien: E tu, ti consideri forse un uomo?
    Winston: Sì.
    O’Brien: Se tu sei un uomo, Winston, tu sei l’ultimo uomo. La tua specie è estinta; noi ne siamo gli eredi. Ti rendi conto che sei solo? Tu sei fuori della storia, tu non esisti.
  • Il Partito raccomandava di non badare alla prova fornita dai propri occhi e dalle proprie orecchie. Era l’ordine finale, il più essenziale di tutti. Il suo cuore ebbe un tuffo al pensie ro dell’enorme potere spiegato contro di lui, della facilità con cui ognuno dei cosiddetti intellettuali del Partito lo avrebbe potuto rovesciare sul tappeto della discussione, de gli argomenti sottili ch’egli non sarebbe stato in grado di comprendere, e tanto meno di controbattere con adeguate risposte. Eppure lui aveva ragione! Loro avevano torto e lui aveva ragione. Le cose ovvie, le cose semplici, le cose vere dovevano essere difese. Le verità evidenti erano vere, non ci potevano essere dubbi, su questo! Il mondo concreto esi ste, le sue leggi non mutano. Le pietre sono dure, l’acqua è liquida, gli oggetti privi di sostegno cadono verso il centro della terra.
  • «Quando fai all’amore, spendi energia; e dopo ti senti felice e non te ne frega più di niente. Loro non possono tollerare che ci si senta in questo modo. Loro vogliono che si bruci l’e nergia continuamente, senza interruzione. Tutto questo mar ciare su e giù, questo sventolio di bandiere, queste grida di giubilo non sono altro che sesso che se ne va a male, che di venta acido. Se sei felice e soddisfatto dentro di te, che te ne frega del Grande Fratello e del Piano Triennale, e dei Due Minuti di Odio, e di tutto il resto di quelle loro porcate?»
  • Forse non si desiderava tanto essere amati, quanto essere capiti.
  • Una volta, pensò Winston, un uomo guardava il corpo di una ragazza, lo desiderava, e questo era tutto; ora non vi era spazio né per il puro amore né per la pura lussuria. Non esistevano emozioni allo stato puro, perché tutto si mescolava alla paura e all’odio. Il loro amplesso era stato una battaglia, l’orgasmo una vittoria. Era un colpo inferto al Partito. Era un atto politico.
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