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I “successi” del Governo Monti. Aumento del debito pubblico e diminuzione delle entrate fiscali

Creato il 19 maggio 2012 da Iljester

I “successi” del Governo Monti. Aumento del debito pubblico e diminuzione delle entrate fiscali

Ieri ha fatto scalpore il tentativo di introdurre una tassa per i proprietari di cani e gatti. Una vergogna senza limiti, seppure ci sia davvero poco di cui meravigliarsi. Ormai i settori sociali ed economici in cui non vi sia almeno una tassa non esistono più. Tutto è tassato da noi. Fra poco toccherà persino all’aria che respiriamo, perché l’acqua, in un modo o nell’altro, è già tassata. Magari si parla di distribuzione, la verità è che è il bene a essere tassato, viste le tariffe.

La pressione fiscale dunque in Italia si attesta intorno al 45-50%. Come ho già avuto modo di scrivere, questa è un po’ come il caldo: si sente di più quando il tasso di umidità è più alto. Idem per le imposte e i balzelli. Più c’è crisi economica, più è alto il tasso di disoccupazione, più la pressione fiscale è pesante ed è sentita dai cittadini. I quali devono pagare imposte — alcune persino profondamente inique (v. IMU) — senza avere reddito o avendo un reddito appena sufficiente per vivere.

Il fatto è che da noi è assente il principio costituzionale che dovrebbe affiancare quello sancito all’art. 54 Cost. Perché se è vero che tutti i cittadini devono contribuire con le loro sostanze al benessere collettivo, in proporzione alle loro ricchezze, è anche vero che esiste il diritto del cittadino a non pagare le tasse quando le sue sostanze non sono sufficienti per assicurargli la sopravvivenza e una vita dignitosa. Certo, questo principio può essere sempre desunto, ma non è mai come un principio scolpito nella norma.

In ogni caso, tutto questo casino fiscale per niente. Infatti, l’ANSA diffonde una serie di dati in relazione all’andamento generale dei conti pubblici con il Governo Monti, e i dati non sono affatto confortanti. Ma del resto, era difficile sperare che lo fossero. Non si può certo pretendere che la gente sia così ebete da non trovare la via di fuga agli inghippi fiscali, quando questi iniziano a essere opprimenti.

Ecco allora che la pressione fiscale rispetto a quella dell’anno precedente ha prodotto meno introiti del previsto. E precisamente quest’anno le entrate fiscali si sono assestate sui 27.237 miliardi di euro. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente vi è stata una diminuzione delle stesse del 3,6%. Evidentemente la cura Monti è servita agli italiani per farsi ancora più furbi di quanto già fossero.

Ma il fallimento montiano è riscontrabile soprattutto sul lato del debito pubblico italiano. La somma ha raggiunto vette stratosferiche, anche per via dello spread che ormai veleggia tra i 430 pb e il 450 pb (all’incirca 50-100 punti in meno rispetto allo stesso periodo con il Governo Berlusconi): 1946,083 miliardi di euro. Un miliardo in meno, rispetto al debito pubblico greco che sta portando la Grecia fuori dall’Euro.

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In ogni caso i dati macroeconomici non sono completi se non vengono messi in risalto quelli dell’economia reale. Eccovi dunque una scheda tecnica che più o meno fa il punto della situazione, fotografando la situazione drammatica che sta vivendo il nostro paese, nonostante le “rassicurazioni” del governo tecnico:

I “successi” del Governo Monti. Aumento del debito pubblico e diminuzione delle entrate fiscali

Dunque una situazione piuttosto critica, che rischia persino di peggiorare se non si punta in modo deciso a politiche di crescita e se non si riconsiderano le politiche fiscali in un’ottica di diminuzione.

Il Governo Monti ha fallito completamente. Non è stato in grado di arginare il pericolo default e anzi ha aggravato la situazione economica italiana, contribuendo non poco a creare forti tensioni sociali che, quando non sono scaturite nei suicidi, hanno prodotto una reviviscenza delle strategie tipiche degli anni di piombo. O facciamo presto a mandarlo a casa, oppure qui salta tutto!

di Martino © 2012 Il Jester


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