Magazine Società

Il Governo Monti presenta il conto e ci scappa il pianto del “coccodrillo” della Fornero

Creato il 05 dicembre 2011 da Iljester

Il Governo Monti presenta il conto e ci scappa il pianto del “coccodrillo” della Fornero

Ieri il Governo tecnico ha presentato il conto agli italiani. Un conto piuttosto salato e pesante, che davvero lascia poco ossigeno alla nostra già depressa economia e ai nostri consumi che stanno ancora più in basso. Ma del resto non ci si poteva aspettare niente di più e niente di meno da Monti e dal suo entourage di bocconiani-banchieri, seppure è piuttosto chiaro che se la soluzione era inventarsi tasse nuove e aumentare quelle vecchie, allora qualsiasi Governo sarebbe stato capace di prendere i medesimi provvedimenti. Solo che un qualsiasi Governo deve fare i conti con il proprio elettorato, mentre il Governo di Monti deve fare i conti con banche e poteri forti, alta finanza e istituzioni burocratiche europee.
In ogni caso, bache o popolo, ieri il conto è stato presentato. Per carità, ancora deve essere approvato dal Parlamento, e dunque non è affatto detto che sarà quello visto e corretto da Monti. In seno alla politica – ormai ridotta quasi ai placet, che al confronto fanno ridere i voti di fiducia chiesti dal Governo Berlusconi e che i sinistri denunciavano come dittatura della maggioranza – i mal di pancia sono piuttosto evidenti, soprattutto nel centrodestra. Come ho scritto ieri e l’altro, credo poco a quelli del centrosinistra, perché una forza politica che non avesse davvero voluto un simile governo sarebbe andata a elezioni o comunque non avrebbe mai dato il suo consenso e contributo al ribaltone antiberlusconiano. Ormai non vi è dubbio che Bersani pagherà carissimo lo champagne stappato la sera che Berlusconi si è dimesso per dar spazio a Monti.
Quel che è certo, è che ieri abbiamo visto le lacrime della Fornero, il ministro del Welfare. Mai visto – sinceramente – un ministro piangere perché ha dovuto (dovuto?) porre le basi per ridurci tutti sul lastrico. Ma anche questo è show. Non credo infatti al pianto commosso e struggente di un esponente del Governo, quando scorrendo la manovra o comunque le proposte fatte, emerge chiaro e tondo che a essere colpite saranno soprattutto le fasce più deboli e le classi produttive di questo paese. Come è possibile infatti credere alle lacrime del “coccodrillo”? Se guardiamo le misure promosse dal Governo Monti, è facile intuirlo. Vediamo:

  1. Aumento dell’IVA di 2 punti percentuali. Hanno sostituito l’aumento dell’IRPEF per i redditi oltre i 75 mila euro, che aveva un vago aspetto di equità, con l’aumento dell’IVA, il quale indovinate chi e cosa colpirà? Ovviamente i consumatori e i consumi, e dunque inciderà sulle tasche di tutti gli italiani, soprattutto di quelli del ceto medio basso più portati a consumare.
  2. Le pensioni al di sopra dei 970,00 euro mensili non verranno rivalutate. Certo. Ma chiediamoci: un pensionato che guadagna 971,00 è più ricco e ha più possibilità di uno pensionato che ne guadagna 900,00? Ovviamente no. Si è poveri anche se la pensione è di 1100,00 euro. Soprattutto se aumenta l’IVA e viene reintrodotta l’ICI (alias IMU).
  3. Reintroduzione dell’ICI con rivalutazione degli indici catastali. Questa è la tassa più indigna e indegna di un paese civile! Colpirà tutte le tasche, da quelle più povere a quelle più ricche. Solo che peserà soprattutto sulle più povere che magari sulla casa alla quale è applicata la nuova ICI, pagano di già il mutuo fondiario con interessi usurari.
  4. Prelievo dell’1,5% sui capitali che hanno beneficiato dello scudo fiscale. Io sono stato contrario ai prelievi su chi ha riportato in casa i capitali dall’estero per una questione di lealtà nel rispettare i patti. Però è chiaro che se dovevano essere tassati in nome della solidarietà sociale, tanto valeva tassarli come Dio comanda. Cosa volete che sia l’1,5% di cento milioni di euro?
  5. Riduzione della soglia per i pagamenti in contanti a 1000 euro. Ciò significa che sopra i 1000 euro si dovrà pagare con moneta elettronica e/o assegni. Dunque si prospettano grossi affari per le banche, e meno per i correntisti ai quali il Governo – guarda caso! – applicherà un’imposta di bollo aumentata sui conti correnti. Già! Due piccioni con una fava.
  6. Pensioni. Questa è la “riforma” regina del Governo Monti. Pensione calcolata sui contributi e con più di 40 anni di onorato servizio. Praticamente chi inizia a lavorare all’età di 30 anni, andrà in pensione a settant’anni. E chi inizia a lavorare a 40 anni (oggi piuttosto probabile), andrà in pensione a 80 anni… se sopravviverà.

Ovviamente la manovra è complessa e ci sono altre chicche che ho già citato nei miei precedenti post (come i tagli sul Fondo Sanitario Nazionale), ma mi fermo qui, e ripenso ancora una volta alle lacrime versate dalla Fornero. Mai lacrime sono state più insignificanti per noi, visto che per la gioia di finanza e banche, i nostri saranno versamenti di sangue…

 

di Martino © 2011 Il Jester

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :