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Il ruolo delle religioni nella globalizzazione

Creato il 15 settembre 2012 da Marcar

Sapete cosa pensiamo delle religioni, piccole o grandi: solo un sistema di controllo delle masse, governato dal clero, quando c'è, o dal fanatismo di base.

Ognuno creda pure a quel che vuole, ma se tali credenze o fedi servono a fare del male, allora sono dannose. C'è pure gente che, crocefisso in mano, ha provocato guerre e devastazioni. Altre religioni hanno tollerato o giustificato disastri similari.

Oggi, fatalmente, nel mondo globalizzato, dove certe aree restano out per le grandi elite (localizzate erroneamente entro i confini nazionali di determinati paesi) provocare sanguinosi scontri può essere produttivo. Il film su Maometto, che non ho visto nè su Youtube nè altrove, sta provocando un putiferio nel mondo islamico, e lo si sapeva prima, esattamente come accadde per le famose vignette sul Profeta.

A chi giova tutto questo? Si vuole sterminare il mondo arabo? Lo si vuole schiavizzare post bombardamenti? La gente, in ultima analisi, ha il diritto di vivere come vuole e credere in quel che vuole, e quindi va lasciata in pace.

Sembra un'utopia, detta così, pensando alla Palestina. Ma se ciò non accade è perché il mondo globalizzato favorisce il controllo popolare solo se si unificano moneta, lingua e stili di vita, oltre a garantire i flussi di risorse energetiche dalle periferie verso il centro.

Quello che chiamiamo Nuovo Ordine Mondiale ha un problema: il petrolio è presente in territori abitati da musulmani, oltre ad altre risorse importanti. Ecco il motivo di queste provocazioni inutili ed apparentemente casuali, di primavere arabe e quant'altro. Li vogliono sterminare e recintare come indiani nelle riserve, puntando sul loro fervore religioso.

Tutto normale?


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