Magazine Cinema

Il sorriso della Gioconda – Aldous Huxley

Creato il 11 gennaio 2014 da Maxscorda @MaxScorda

11 gennaio 2014 Lascia un commento

Il sorriso della Gioconda
Huxley e’ un nome che evoca tanto su tanto a ognuno di noi ed e’ per questo che leggerlo e’ ogni volta una piacevole sorpresa e una grande scoperta.
Trovo questa raccolta nella solita bancarella dell’usato, edizione Mondadori del 1981 e m’incuriosisce l’idea di leggere il nostro in racconti forse non giovanili, parliamo degli anni ’20 e Huxley e’ un 1894 ma certo di un autore che ha ancora molto da dare e da crescere.
Sei racconti che subiscono forte l’influsso del periodo ma soprattutto delle sue frequentazioni e di quell’Inghilterra uggiosa ed annoiata immersa nelle nebbie, quella borghesia che non eguaglia la nobilta’ se non nelle facezie e in benessere, in cio’ che devia il normale flusso del pensiero e sposta il baricentro del buonsenso.
Gente e luoghi che ben conosciamo dalle novelle di Virginia Wolf o Katherine Mansfield ed e’ proprio da queste ultime che ci si sarebbe aspettati di leggere racconti come questi, come detto per le atmosfere ma anche per i ruoli femminili non sempre positivi ma centrali e pregnanti.
Nell’ottima prefazione di Barbara Linati e’ ben delineato il ruolo di Huxley o meglio il suo intento, ovvero raccontare novelle da scoprirsi poco a poco, come thriller esistenziali, in taluni casi reali, come nel caso del racconto che da’ il titolo alla raccolta ma sempre svelati poco a poco fino ad un finale il piu’ delle volte a sorpresa. Ma non solo.
Egli non completa la trama, o meglio lascia brandelli sfilacciati al favore del lettore, conseguenze da valutare, conclusioni da trarre, vuoti da colmare. Non sono lacune, il meccanismo e’ voluto da Huxley che gioca coi suoi protagonisti, alla stessa stregua di chi affronta il testo.
La critica e’ nello sberleffo, nel puntare col dito il re nudo e se in apparenza vi e’ un mondo e persone molto lontane da noi, in racconti come "La famiglia Claxton" ci si sorprende a trovare figure attualissime come Martha Claxton, prototipo dell’odierna spazzatura liberal, colme di tronfio nulla che ricopre l’orrore di un animo ignobile altrimenti palese agli occhi di chi osserva, il marcio morale coperto dal puzzo superbo delle buone intenzioni.
Questa del resto e’ la forza di Huxley.
Molto molto interessante, a volte stupefacente, un Huxley da conoscere meglio e approfondire.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :