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Il vedovo – Dino Risi

Creato il 05 giugno 2013 da Maxscorda @MaxScorda

5 giugno 2013 Lascia un commento

Il vedovo
Alberto Sordi fu l’interprete piu’ grande e importante di quell’Italia che seppe emergere dall’abisso della guerra, per divenire in pochi anni una potenza industriale. E’ l’Italia che terroristi e amici loro stavano per far sprofondare in un nuovo incubo ma che ebbe la forza di reagire e condurci, seppur a glorie alterne, sino all’alba del nuovo millennio.
Nessuno meglio di lui mostro’  miserie e baccanali, la televisione in ogni casa, l’automobile a rate, le ville e le catapecchie morali e non.
Sordi ha indossato tante maschere, tante quanti sono gli italiani, noi poliedrici bambini incapaci di andare oltre il nostro giardinetto che per forza deve essere migliore del vicino e che non molliamo l’osso per niente e nessuno al mondo.
La sua maschera piu’ riuscita pero’ fu quella dello sconfitto, sconfitto dalla guerra, dalla miseria, dalla moglie, dal successo e dal potere e ne "Il vedovo" in fondo, ne impersona piu’ di una.
Se si riconosce ne "Il boom" l’emblema di quell’Italia che non ce l’ha fatta, il volto (e’ il caso di dirlo) di coloro che non si rassegnarono ad una vita ordinaria, "Il vedovo" di fatto anticipa il soggetto anzi in qualche modo ne espande il concetto, non fosse che una carica divertita e caciarona, stempera il dramma nella goliardia.
Sordi, e’ un rampante affarista, si direbbe oggi, peccato sia anche totalmente incapace di concludere un buon affare al contrario della moglie Franca Valeri, ricca e straordinariamente abile. Decisa la moglie a non foraggiare piu’ i fallimenti del marito, a lui non rimane che sperare nel decesso di lei e quando inutilmente si illude di essere divenuto vedovo, a quel punto decidera’ di dare una mano al fato affinche’ il suo desiderio si realizzi.
Un film come questo dimostra ancora una volta come il nostro miglior cinema fu costruito con regia sapiente, ottimi soggetti ma ancor piu’ grandi interpretazioni. Che c’e’ da spiegare, Sordi e nessun altro. Quei cinque secondi sul suo volto quando gli comunicano il decesso della moglie, valgono per molti attori un’intera carriera, non per lui che di interpretazioni simili ne ha fatte a centinaia. Parimenti la Valeri e’ insuperabile nella milanese snob che schiaffeggia anzitempo le femministe a venire, dimostrando che se ci sono capacita’, non c’e’ bisogno di urlare in piazza.
Favoloso, uno dei dieci film da mostrare a coloro che non si capacitano che abbiamo avuto il cinema migliore al mondo.

Scheda IMDB


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