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IN SOLITARIO (En solitaire)

Creato il 02 dicembre 2013 da Ussy77 @xunpugnodifilm

in-solitario_coverOffenstein e la traversata clandestina

Va in scena il carrozzone dei buoni sentimenti firmato Offenstein. In solitario (En solitaire, 2013), presentato a Roma 2013 (nella sezione Alice nella città), non convince e rimane superficialmente aggrappato all’imbarcazione in mezzo all’Oceano.

Yann Kermadec vede realizzare il proprio sogno quando inaspettatamente viene chiamato a sostituire l’amico Franck Drevil alla partenza della Vendée Globe, ovvero il giro del mondo in barca a vela in solitario. Tutto sembra andare per il meglio, ma a causa di un guasto si deve fermare e in quel preciso istante sale a bordo Mano Ixa, un clandestino, che vuole raggiungere la Francia per farsi curare da una grave malattia.

La mancanza di sceneggiatura, purtroppo, è palese e In solitario, solcando mari di ogni continente, pecca nella costruzione narrativa e nella psicologia dei personaggi principali. Difatti la pellicola non riesce ad andare nella profondità di un rapporto di amicizia che si costruisce sequenza dopo sequenza, privandolo della parola e concentrandosi esclusivamente sui giochi di sguardi e qualche patetico ammiccamento. Difatti il regatista Kermadec (interpretato da François Cluzet), eroe senza macchia e in cerca di vittoria nella competizione Vendée Globe, pare mosso principalmente da pietà nei confronti del clandestino Mano Ixa e non da sentimenti empatici. L’impressione è che il regista (esordiente) si sia voluto principalmente concentrare su uno stile di ripresa naturalistico e verosimile (la macchina da presa è, quasi, costantemente bagnata dalle onde e dalla pioggia), piuttosto che su una vicenda che si reggesse in piedi autonomamente. Non basta il mare (tinteggiato da tramonti poetici) per coinvolgere lo spettatore, che si vede sbattuto in viso uno stucchevole susseguirsi di eventi banali e pressoché scontati. Offenstein banalizza il rapporto, lo rende effimero e chiude il film tra gli applausi del pubblico di regata al porto e diverse pacche sulle spalle costruite e miseramente finte.

In solitario, contraddistinto da una fotografia turistica e un montaggio che alterna frenesia e “calma piatta”, è l’esempio di un cinema “forzato”, che prova a farsi anti-convenzionale, ma che inevitabilmente cade nella trappola dei buoni sentimenti.

Uscita al cinema: 21 novembre 2013

Voto: *1/2


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