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Intervista a Angela Volpe, autrice di: “Darkness and Hope”

Creato il 15 novembre 2014 da Soleeluna

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Darkness and Hope è un romanzo fantasy ambientato in epoca contemporanea negli Stati Uniti nord occidentali. La storia è narrata in prima persona dalla protagonista, Aura, una ragazza italiana che vive una tragica esperienza nell’adolescenza: una sera, rincasando con l’amica d’infanzia, viene aggredita da una creatura oscura dalle sembianze umane. Aura sopravvive grazie all’intervento di uno sconosciuto, mentre l’amica rimane brutalmente uccisa. Segnata dal lutto, si trasferisce in California con la persona che le ha salvato la vita, un professore che diventa il suo mentore e le tramanda tutto il suo sapere, rivelandole tutto quello che sa sull’esistenza di esseri diabolici che si nascondono tra gli umani e insegnandole a combatterli. Dieci anni più tardi il professore muore e la ragazza si ritrova completamente sola. Travolta da un groviglio di sentimenti di rabbia e amarezza, parte per un viaggio senza meta spostandosi dalla costa californiana verso l’interno del continente. Il destino la bloccherà in una tavola calda di un paese poco abitato, dove incontrerà temibili nemici e inaspettati amici e i nuovi legami che allaccerà ribalteranno le sue certezze e scongeleranno il suo cuore.

INTERVISTA ALL’AUTRICE

  • Ciao Angela, prima di tutto vorrei darti il benvenuto nel nostro blog. Vuoi dire chi sei al nostro pubblico?

Ciao Laura e grazie dell’ospitalità. Mi chiamo Angela Volpe, sono nata e cresciuta a Verona. Sono un’accanita lettrice da sempre, ma negli ultimi anni mi sono particolarmente affezionata al genere fantasy, distopico, steam punk. Sono appassionata di musica (e questo è ben evidente nel mio primo romanzo!) soprattutto di rock n roll in tutte le sue sfumature e di cinema, adoro le commedie divertenti anni 60-70 (Peter Sellers è uno dei miei attori preferiti) e sono una grande fan di Star Wars.

  • “Darkenss and Hope” è un urban fantasy ambientato in America. Perché questa scelta? E cosa ti affascina del genere fantasy?

   Io amo viaggiare, soprattutto negli Stati Uniti, sono stata in diverse città e stati e ho in programma un nuovo viaggio per l’anno prossimo. L’atmosfera che si respira nelle città americane, così diverse da quelle italiane, mi è di grande ispirazione, infatti molte pagine dei miei libri sono state scritte negli Stati Uniti. Mi sento a mio agio tra i grattacieli di New York così come sulla vasta spiaggia di Santa Monica o su un molo a San Francisco, perciò non ho avuto alcun dubbio sul luogo dove ambientare la storia di Darkness and Hope.

Leggo e scrivo urban fantasy perché sono una sognatrice, credo di aver iniziato ad amare questo genere dalla prima volta che ho visto il film “La storia infinita”, nella quale un bambino particolarmente solo e preso di mira dai bulletti della scuola entra nel mondo fantastico custodito dal libro e si riscopre coraggioso, dote che poi applicherà nella vita reale. Il genere fantasy non è solo una fuga dalla realtà, è una fonte di energia. Stimola la mente e fa sognare. Cito il maestro E.A. Poe: “Chi sogna di giorno conosce molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte.”

Leggere di avventure fantastiche e romantiche dona ottimismo, ci consente di guardare la vita con più fantasia e allontana i veri mostri che ci minacciano ogni giorno: il disfattismo e gli atteggiamenti vittimistici che dilagano inghiottendo ogni slancio di entusiasmo.

  • Ci presenti i protagonisti della tua storia?

La storia è narrata in prima persona dal punto di vista di Aura, una giovane donna intelligente e coraggiosa, ma chiusa in sé stessa e sfiduciata. Aura ha subito dei lutti pesanti che l’hanno resa cinica e soprattutto molto sola. Un incontro inatteso riuscirà a sbloccarla, riscoprirà sentimenti che aveva sepolto e il suo lato più tenero.

Efrem è un ragazzo la cui vita è stata distrutta troppo presto, è stato infettato dal veleno di una creatura demoniaca all’età di 22 anni; questo l’ha trasformato in un immortale, ma egli non ha mai accettato la sua nuova natura. Disprezza se stesso per quello che è diventato e desidera fervidamente riscattare la sua anima. Salva la vita a una bambina, che accudisce premurosamente come fosse una sorella.

Logan è un ragazzo dal carattere impetuoso e impulsivo, il cui chiodo fisso è vendicare la morte del padre. Si mostra forte e sicuro di sé, ma dietro la sua imponente prestanza fisica si nasconde un alter ego fragile. Tra Aura e Logan nascerà un legame immediato e profondo, che ammorbidirà il cuore di lei e acquieterà la foga di lui.

Vi sono altri personaggi molto importanti nel libro, ciascuno con una propria personalità e un suo ruolo all’interno della storia. Io vi ho presentato i tre protagonisti principali, ma è possibile che vi affezionerete a qualcun altro.

  • Curiosando nella tua pagina Facebook, ho visto che, di recente, hai partecipato al Pisa Book Festival e sei stata ospite in TV. Ti va di raccontarci queste esperienze?

Sabato sono stata al Pisa Book Festival dove ho presentato Darkness and Hope con il supporto di Edizioni Creativa. È  stato piacevole rispondere alle domande e alle curiosità di chi ha letto il libro e dai sorrisi sui volti dei presenti immagino di non averli annoiati! L’esperienza televisiva è stata elettrizzante. Io sono abbastanza timida e le telecamere mi facevano una paura terribile, non amo nemmeno farmi fotografare, pensate all’impatto che hanno avuto su di me tre cameraman che seguivano ogni movimento, pronti a immortalare ogni parola. Alla fine sono riuscita a non svenire e sono molto grata all’opportunità che mi è stata data di parlare di Darkness and Hope in televisione. Viene dato troppo poco spazio ai libri in tv. Qualcuno pensa che gli scrittori siano creature delle caverne tipo Gollum e che le persone che amano leggere siano asociali e bizzarre. Non è sempre così, ma posso capire che uno scrittore non attiri popolarità come i calciatori o soubrette argentine. Per fortuna che ogni tanto si intravede qualche spiraglio, la giornalista che mi ha invitato come ospite al suo programma è giovane e intelligente e le sono veramente grata per aver pensato a me.

  • Il titolo del tuo romanzo sembra suggerire ciò che troveremo leggendolo. Oscurità e speranza, buio e luce, potremmo dire, due opposti che però non possono esistere in mancanza dell’altro. Perché scegliere questo argomento? Quale il messaggio che vorresti far arrivare ai tuoi lettori?

Ogni lettore ricaverà il proprio messaggio personale dalla storia, voglio lasciare libera l’interpretazione. Personalmente, credo che l’oscurità, intesa in senso lato, possa essere ovunque, dentro o fuori di noi. Il problema è che spesso non si riesce a trovare la forza per combatterla. Trovo che l’epoca in cui viviamo sia molto oscura e ci vuole coraggio per non lasciarsi contagiare dalle notizie sconfortanti che ci raggiungono ogni giorno. La speranza non è intesa in senso passivo, sedersi e incrociare le dita aspettando che le cose cambino, ma piuttosto come azione ed è un’azione che deve partire innanzitutto dall’anima. I protagonisti del libro non hanno avuto vite facili e sono consapevoli di vivere in un mondo corrotto (il racconto è ambientato ai nostri giorni), ma lottano senza sosta, perché “il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso”. Ho citato Hemingway perché ho avuto l’onore di visitare la sua casa a Key West e concludo con le sue parole, tratte da ‘Il vecchio e il mare’. “È stupido non sperare, pensò, e credo che sia peccato.”

  • Questo romanzo, se non sbaglio, è il primo di una trilogia. Come si riesce, a tuo avviso, a tenere alto l’interesse del lettore, tanto da fargli aspettare con ansia il seguito della storia?

Il mio giudizio è fuorviato dall’amore che provo per la mia storia, rispondo basandomi sui commenti dei miei lettori. Persone che non si conoscono tra loro concordano su una cosa: hanno provato una forte empatia con i personaggi di Darkness and Hope. Sono diventate presenze reali, hanno sofferto e gioito con loro, hanno visto i loro volti e ascoltato le loro voci e per questo motivo sono impazienti di seguirli nel proseguimento delle loro avventure. Mi è capitato di ricevere suggerimenti sull’andamento della storia, ogni lettore ha un punto di vista diverso e si è affezionato a diversi personaggi, qualcuno si è raccomandato di ‘trattarli bene’ e di non farli soffrire più del necessario. Nella mia mente la storia è già tutta scritta e forse non andrà come qualche lettore auspica, ma è fondamentale che i lettori sappiano che io amo ciascuno dei miei personaggi, perciò li accompagnerò per mano negli eventi che si susseguiranno.

  • Come giudichi la tua esperienza editoriale?

Quando ho deciso di inviare il manoscritto alle case editrici non avevo la minima idea di come funzionasse il mercato editoriale italiano. È un mondo ostico, nel quale è molto difficile farsi strada se non si è già conosciuti. Come in altri ambiti della nostra società, non viene applicata la meritocrazia. Mi ritengo fortunata ad aver trovato un editore che ha creduto nel mio lavoro, anche se questo non è un traguardo, ma solamente una partenza. Dopo la pubblicazione occorre rimboccarsi le maniche per promuovere il romanzo facendo affidamento sulle proprie forze e quando non si dispone di risorse economiche ingenti non è per niente facile, bisogna aguzzare l’ingegno e soprattutto confidare nel passaparola dei lettori. Ah, ho realizzato un booktrailer con l’aiuto degli amici che hanno creato disegni e musiche originali, potete vederlo su you tube cercando Booktrailer Darkness and Hope  Angela Volpe.

  • Hai qualche curiosità o aneddoto divertente che riguarda la stesura del tuo romanzo, di cui vuoi renderci partecipi?

Finora ho tenuto per me le sensazioni più strane mentre scrivevo, vuoterò il sacco per la prima volta per il blog Sole e Luna! Mentre scrivevo pensavo in continuazione ai miei personaggi, mi immedesimavo in loro e a volte mi ritrovavo a parlarci. Potrebbe essere visto come l’inizio di una schizofrenia e qui calzerebbe a pennello il paragone scrittore=Gollum, ma lo facevo per rendere più verosimili i dialoghi. Non mi bastava un punto di vista esterno, volevo pensare come loro, mettermi totalmente nei loro panni. Credo che questo sia stato percepito e apprezzato dai lettori. In quel periodo facevo molti sogni inerenti alla storia che stavo narrando e mi hanno ispirata moltissimo, così come mi hanno ispirata alcuni brani musicali, infatti i titoli dei capitoli sono frammenti di testi di canzoni che hanno un significato particolare per me e per la storia.

  • Progetti futuri? Dove può seguirti il pubblico?

Di progetti ne ho moltissimi, innanzitutto completerò la trilogia di Darkness and Hope. Contemporaneamente ho scritto un racconto lungo stile chick lit che spero di pubblicare in formato ebook quanto prima e sto lavorando ad un secondo racconto, sempre sul genere ironico-romantico. Per finire, vi svelo che ho gettato le basi per un progetto più ampio, si tratta di una distopia, ambientata nel futuro in una città stile Gotham City. Vorrei solo avere più tempo per scrivere!

Per chi volesse saperne di più su Darkness and Hope può consultare il sito http://darknessandhopesaga.wordpress.com/ o la pagina facebook. Darkness and Hope è in vendita sui maggiori store on line oppure si può richiedere in libreria. Sono comunque sempre a disposizione dei lettori che possono scrivermi su facebook per ogni curiosità!

Grazie Angela per aver fatto questa chiacchierata insieme a noi, in bocca al lupo per il tuo romanzo!

Grazie a tutti voi e crepi il lupo!


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